Contenuto riservato agli abbonati
Mi appare improvvisamente, datato 20 maggio, un messaggio su X. È firmato, in inglese, dall’appena insediato nella sua sede caucasica Luca Di Gianfrancesco, e non vi offenderete se fornisco la traduzione dettata da Google alla mia ignoranza molokana: «Sono orgoglioso di servire il nostro paese come ambasciatore d’Italia a Baku. Ambasciata e Ice (Istituto Commercio estero) lavoreranno insieme per rafforzare le relazioni tra Italia e Azerbaigian in tutti i settori di interesse comune per costruire ponti tra i due paesi».
Per prima cosa gli affari? Non sono tanto ingenuo da non sapere come funzionano le cose del mondo. Le cose del mondo sono i “ponti” costruiti sul traffico delle merci, gas e tecnologie, e va bene. Ma le cose mondo sono soprattutto le persone, la loro libertà, il diritto di vivere nella loro terra senza esserne strappate via come animali infetti. Per lasciare spazio a forniture che aumenteranno forse il Pil ma se comportano ...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno