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Solo in Argentina chi manda il Paese sul lastrico rischia di diventarne presidente

Di Paolo Manzo
25 Ottobre 2023
Il candidato di sinistra, attuale ministro dell'Economia, Massa, avanti al primo turno. Gli errori dell'outsider Milei, che lo sfiderà al ballottaggio
Il candidato presidente del centrosinistra ed ex ministro dell'Economia Sergio Massa, Buenos Aires, Argentina, 22 ottobre 2023 (Ansa)
Il candidato presidente del centrosinistra ed ex ministro dell'Economia Sergio Massa, Buenos Aires, Argentina, 22 ottobre 2023 (Ansa)

Mai dare per morto il peronismo. Questa è la lezione da imparare dal primo turno delle elezioni presidenziali  in Argentina, dove il candidato peronista e attuale ministro dell'Economia, Sergio Massa, è stato il più votato, con il 36,7 per cento dei voti, davanti all’economista di destra Javier Milei, che è rimasto di poco sotto il 30 (29,98 per cento).

I risultati hanno ribaltato le previsioni dei sondaggi, che davano Milei come sicuro vincitore lasciando come unico dubbio se avrebbe ottenuto un vantaggio sufficiente a vincere già al primo turno. Ma hanno anche dimostrato la fedeltà delle basi peroniste. In un paese avviato, a detta di molti analisti, verso l'iperinflazione, indebitato sino al collo e impantanato in una crisi economica senza precedenti (i numeri sono peggiori del 2001), un disastroso ministro dell'Economia è stato il candidato più votato. Un miracolo di resilienza peronista.

Da vedere a chi andranno al ballottaggio del prossimo 19 novembre i voti della...

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