«Piena solidarietà ai giornalisti del settimanale Tempi vittime di un attacco vandalico violento e vergognoso. Un vero e proprio attacco alla libertà di stampa e di pensiero che non può e non deve passare inosservato». Questo il commento del capogruppo del Nuovo Centrodestra in Regione Lombardia, Luca Del Gobbo, e del consigliere regionale, Stefano Carugo, di fronte alla scritta ingiuriosa e allo sterco gettato nella notte di fronte alla sede milanese della redazione del settimanale Tempi (nella foto i due consiglieri davanti alla scritta apparsa sul muro della redazione del settimanale).
«Alla vigilia del convegno di domani sulla famiglia e dopo una sola settimana dai tragici eventi di Parigi – commentano i due esponenti lombardi del Nuovo Centrodestra – il settimanale Tempi è stato vittima di un attacco vandalico inaccettabile per la posizione che ha assunto in queste ultime settimane sul tema della famiglia. Un vero e proprio attacco alla libertà di stampa e di parola che evidenzia il clima pesante che si vive in questi giorni a Milano e l’incapacità di alcune frange estremiste di affrontare un confronto serio e costruttivo».
«Come Nuovo Centrodestra – concludono – abbiamo espresso la più sentita solidarietà a tutti i giornalisti della redazione e ci auguriamo che al più presto vengano individuati i responsabili di questo atto vile e inaccettabile».
LA MOZIONE PER IL CONVEGNO. Il nuovo centrodestra lombardo ha anche espresso pieno sostegno all’organizzazione del convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità” e l’impegno chiesto a Maroni di incentivare le politiche a favore della famiglia naturale. Lo ha fatto con una mozione approvata il 13 gennaio dalla maggioranza del Consiglio regionale, nata in seguito alle polemiche sull’iniziativa di sabato. Del Gobbo ha sottolineato quanto i contrasti dei giorni scorsi derivino «da una strumentalizzazione che ha volutamente distolto l’attenzione da quello che sarà il vero tema in gioco: la valorizzazione del nucleo fondamentale della società che è la famiglia naturale, null’altro». Le «inclinazioni e gli orientamenti omosessuali non saranno e non sono mai stati presenti nella scaletta dell’evento».
Nel suo intervento, Del Gobbo ha citato la «Costituzione e la Dichiarazione dei Diritti universali dell’uomo che riconoscono e tutelano la famiglia quale colonna su cui si regge la tenuta di qualunque società» e non ha mancato di ricordare le parole di papa Francesco rammaricatosi «di quanto questa attenzione non trovi adeguato riscontro nei fatti», auspicando «un maggior impegno della politica e degli amministratori pubblici ad ogni livello» per migliorare le cose.
«Bene ha fatto la giunta a promuovere un convegno su questo tema – ha precisato il capogruppo di NCD – anche perché si pone in linea con la missione istituzione dell’ente Regione, così come riconosciuto dal nostro Statuto».
La mozione chiede l’impegno del presidente Maroni «a promuovere tutte le azioni politiche, amministrative, economiche e di comunicazione istituzionale volte a difendere e sostenere il ruolo centrale della famiglia nella società lombarda proseguendo quanto il governo regionale ha fatto negli ultimi vent’anni».