Siria. Obama è ambiguo, l’Europa latita. «Così Putin è diventato il vero punto di riferimento contro l’Isis»

Di Leone Grotti
29 Settembre 2015
Schierando ingenti truppe in Siria per salvare Assad, Putin ha preso tutti di sorpresa. Intervista a Gianandrea Gaiani, direttore di Analisidifesa
epa04739622 Russian President Vladimir Putin (R) and Russian Defence Minister Sergei Shoigu (L) walk after the Victory Day military parade in the Red square in Moscow, Russia, 09 May 2015, prior to a wreath laying ceremony at the Tomb of the Unknown Soldier near the Kremlin wall. On May 09 Russia celebrates the 70th anniversary of the victory of the Soviet Union and its Allies over Nazi Germany in WWII. EPA/SERGEI ILNITSKY

La Francia bombarda lo Stato islamico «per mantenere un ruolo politico», Vladimir Putin schiera le sue truppe in Siria diventando «il vero punto di riferimento contro l’Isis» e mentre Israele si precipita a discutere con la Russia, Stati Uniti ed Europa latitano in modo preoccupante. «Il progressivo ritiro degli Stati Uniti dal Medio Oriente, insieme al vuoto totale dell’Europa, lasciano voragini aperte all’iniziativa russa», commenta l’intricata situazione attuale del Medio Oriente con tempi.it Gianandrea Gaiani, direttore di Analisidifesa.it.

Direttore, la Francia ha lanciato raid aerei contro un campo di addestramento dell’Isis in Siria. Che cosa spera di ottenere?
La Francia ha capito che la Siria è l’ago della bilancia nella guerra all’Isis e cerca di ritagliarsi un ruolo da protagonista. L’incursione non cambia nulla nel contesto militare di questo conflitto, ma François Hollande vuole mantenere un ruolo politico. Finora, infatti, la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha fatto oltre duemila raid, ma il 95 per cento di questi sono stati effettuati dagli americani. Il ruolo dei francesi, come degli inglesi, finora è stato marginale.

La Russia invece sembra aver preso in mano le redini del conflitto. È vero che ha già schierato l’esercito?
I satelliti americani, gli stessi ai quali chissà perché sfuggono i movimenti dell’Isis, ci hanno mostrato gli aerei russi schierati a Latakia. Mosca ha già messo in campo una dozzina di carri T-90 e una cinquantina di velivoli: elicotteri da combattimento MI-28 e almeno due dozzine di cacciabombardieri tra Sukhoi Su-30, bombardieri Su-24 e aerei da attacco Su-25. Inoltre, ha schierato circa 1.500 uomini, di cui 500 fanno parte di un battaglione di fanti di marina, che forse hanno anche già combattuto. Insomma, Putin ha messo i famosi boots on the ground.

Come ha reagito la coalizione guidata da Barack Obama?
Tutti sono rimasti spiazzati dalla velocità e determinazione di Putin, anche perché ha smascherato le ambiguità della coalizione arabo-occidentale. Le monarchie sunnite non hanno interesse a combattere i sunniti dell’Isis, anzi, e finora non hanno fatto nulla, mentre ci hanno messo pochissimo a inviare migliaia di uomini e centinaia di aeroplani in Yemen, per combattere gli sciiti. L’Occidente poi continua a dire di voler distruggere l’Isis, ma anche Bashar Al Assad. La Russia, con un colpo magistrale, si è infilata nelle pieghe di queste ambiguità, diventando il punto di riferimento per chi vuole davvero dare scacco ai jihadisti.

Ieri Obama e Putin si sono incontrati all’Onu. Il presidente americano, dopo aver duramente criticato Mosca, ha detto di essere pronto a «collaborare anche con la Russia per risolvere il conflitto». Riusciranno a trovare un accordo?
La Russia vuole collaborare, dopo mesi di tensioni in Ucraina ed Europa. Obama è costretto a incontrare Putin per non dimostrarsi eccessivamente debole e per non rivelare il bluff della propria politica siriana. Un accordo salterà fuori, anche se temo sarà solo tecnico.

Cosa significa?
Nei cieli della Siria ormai volano gli aerei israeliani, russi, siriani, americani, turchi ed europei. Per evitare che vi siano scontri serve un accordo tecnico su come operare tutti insieme. Dubito però che gli americani si metteranno a fare la guerra all’Isis insieme alla Russia.

Perché Putin si spende così tanto per la Siria?
Perché è una guerra di casa. La Russia ha la consapevolezza strategica di questo conflitto: dopo l’alleato Assad, i jihadisti si sposteranno contro le repubbliche rosse del Caucaso e dell’Asia centrale, dove Mosca ha enormi interessi. Nell’Isis, poi, combattono circa 2.400 russi.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Il premier israeliano Benjamin Netanyahu una settimana fa è volato a Mosca. Lo storico alleato degli Stati Uniti cosa aveva di così urgente da dire a Putin?
Anche Israele doveva avere un chiarimento tecnico con la Russia, perché gli israeliani colpiscono spesso le armi che Siria e Iran fanno pervenire a Hezbollah in Libano. Il premier voleva poi capire gli obiettivi della Russia. Israele è in difficoltà con l’America, anche a causa dell’accordo nucleare con l’Iran, quindi l’intesa con Mosca è fondamentale. La verità è che Putin ha obbligato tutti a dialogare con lui, ma se anche gli alleati più stretti dell’America si affrettano ad essere ricevuti al Cremlino, vuol dire che non si fidano più tanto di Obama.

Stati Uniti ed Europa, durante la crisi ucraina, sembravano essere riusciti a mettere Putin nell’angolo. Che cosa è cambiato?
Il progressivo ritiro degli Stati Uniti dal Medio Oriente, insieme al vuoto totale dell’Europa, hanno lasciato delle voragini aperte all’iniziativa russa. E Putin, che è spregiudicato e ha alle spalle una potenza, può giocare le sue carte, anche prendendosi un ruolo superiore di quello a cui avrebbe titolo considerando le sue reali forze. Ormai nessuno potrà più emarginarlo in sede Onu, ad esempio. Basta pensare che Putin vende all’Arabia Saudita i missili balistici e poi vende all’Iran i sistemi di difesa per neutralizzarli.

Assad è più sicuro di prima o la Siria rischia di far la fine della Libia?
Putin ha detto chiaramente che per evitare una nuova Libia non si può prescindere da Assad. Ha già obbligato gli americani a dire che, sì, Assad deve andarsene ma in futuro, non subito. L’intervento russo di certo non potrà consentire al regime siriano di riconquistare i territori perduti, però gli permetterà di difendere le sue roccaforti lungo la costa, a Damasco e Homs.

Anche l’Iran ha l’occasione di uscire dallo stato di emarginazione in cui ha vissuto negli ultimi anni.
L’Iran è tornato sulla scena grazie all’accordo nucleare e ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella guerra allo Stato islamico. Non dimentichiamo che dopo la caduta di Mosul, nell’agosto del 2014, Baghdad è stata salvata solo grazie all’intervento dei pasdaran. Grazie alla mossa russa, poi, si rafforza la capacità iraniana di potenziare la mezzaluna sciita, contraltare geopolitico al monolite delle monarchie sunnite del Golfo.

@LeoneGrotti

Foto Putin Ansa, foto Obama Ansa/Ap

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20 commenti

  1. Andrea-2%

    La retorica del discorso del Presidente USA nasconde una pervicacia pericolosa. Insistere sulla tesi che la Russia ha aggredito l’Ucraina lo si può fare impunemente dalla tribuna dell’ONU, dove non c’è contraddittorio e dove la platea è piena di maggiordomi dell’Impero, ma non può funzionare nel colloqui a quattr’occhi. Del resto Putin aveva preparato il suo discorso lanciando la proposta di una alleanza internazionale contro il terrorismo, “come fu quella contro Hitler”. Obama non ha risposto. O ha parlato d’altro, inondando la platea e i media mondiali con un’esaltazione della democrazia e dei successi dell’America, senza nemmeno rendersi conto che, alla luce dei disastro della politica USA e occidentale in Siria, appare come minimo offensivo nei confronti degli altri cinque o sei miliardi di individui che popolano il pianeta.
    Ma ciò che, più di ogni altra considerazione, stupisce e colpisce, è stato il rifiuto di prendere atto dei mutamenti che sono già in corso e che proprio l’iniziativa e le proposte di Putin hanno messo in moto. La presenza militare (aerea e di armamenti, anche se non di truppe combattenti sul campo, “almeno per il momento”) ha cambiato completamente la fisionomia del campo di battaglia. La sostanziale no-fly zone autocreata dalle forze turche, Israeliane, Nato, è stata cancellata dalla decisione di Putin. Il premier Netanyhau, che ha i riflessi pronti, l’ha capito subito, ed è volato a Mosca per informare che i suoi aerei non hanno intenzione di scontrarsi con quelli russi (ammettendo così, platealmente, che Israele è impegnata direttamente nella guerra contro Assad).—
    Il Presidente francese Hollande — che fino a ieri non aveva mosso un dito contro Daesh — ha ordinato i primi bombardamenti. E starà attento a non sbagliare bersagli, colpendo più o meno distrattamente le posizioni siriane. Ha fatto sapere che Bashar non potrà essere parte della soluzione, per compiacere Washington. O forse perché non vuole subire rappresaglie come quella che Angela Merkel sta malamente ingoiando con la sua Volkswagen azzoppata. Ma è chiaro che non vuole perdere il contatto con Angela Merkel.

  2. Leo-26

    @Andrea-2

    La Camera alta del Parlamento russo ha votato all’unanimità per consentire formalmente al presidente Vladimir Putin di utilizzare le truppe militari in Siria per combattere il terrorismo, accogliendo così una richiesta esplicita da parte del presidente siriano Bashar Assad.
    Per la Costituzione russa, il consenso era necessario per il dispiegamento di truppe straniere per missioni di combattimento. La richiesta per l’uso della forza è stata avanzata dal Presidente dato il gran numero di cittadini della Russia e dei paesi vicini unitisi ai gruppi terroristici che combattono in Siria. Lo ha riferito ai media il capo dell’amministrazione presidenziale Sergey Ivanov. “Sono in migliaia e la sicurezza nazionale della Russia sarebbe a rischio, dovrebbero tornare a casa”, ha aggiunto Ivanov.
    “Non si tratta di raggiungere nessun obiettivo di politica estera, soddisfare alcuna ambizione, come i nostri partner occidentali ci accusano regolarmente. E’ solo per l’interesse nazionale della Federazione russa”, ha detto il funzionario, escludendo operazioni di terra in Siria, ma solo l’utilizzo di aerei da guerra russi per colpire obiettivi terroristici e solo quando richiesto dal governo siriano.
    A differenza di quella che viene definita Coalizione internazionale a guida Stati Uniti, la Russia è stata invitata a prendere queste decisioni dalle autorità legali della Siria, in linea così con il diritto internazionale. “La campagna di bombardamenti è limitata nel tempo”, ha dichiarato Ivanov, non rivelando comunque un termine chiaro per la sua fine. “Tutti i nostri partner e alleati saranno informati attraverso i nostri canali militari. Saranno fornite informazioni militari specifiche” ha concluso.

    1. Raider

      Di mistificazione in mistificazione della realtà e di se stesso – per il nazi-islamico, non fa differenza -, “il dispiegamento di truppe truppe militari” (?) russe in Siria per combattere il terrorismo si giustifica col “gran numero di cittadini della Russia e dei paesi vicini unitisi ai gruppi terroristici che combattono in Siria”: che è la giustificazione dei francesi ai loro raid aerei: che non sarebbero legittimi perché non autorizzati dal legittimo dittatore, dal tiranno autorizzato da chi (chi?) è in affari con lui.
      Il resto, solo una nota d’agenzia, autorizzata anch’essa: tanto per fare di questo sito, allo scopo di delegittimarlo e oscurarlo così, la vetrina di qualche agenzia islaumo-nazista.

  3. Babbalucius

    Lavrov comunica che la Russia ha proposto di far coordinare gli attacchi ai terroristi da un unico centro, che la Russia ha costituito, assieme all’Iran ed all’Iraq, nella città di Baghdad (senza l’apporto di Washington). Tale centro di coordinamento, che è stato sollecitato alla Russia proprio dal governo Iracheno (che non si fida più degli USA n.d.r.) servirà per coordinare gli attacchi aerei dell’aviazione russa e siriana con le forze terrestri che opereranno contro le posizioni dei gruppi terroristi. Di fatto questo centro di coordinamento segna una nuova alleanza militare inedita contro il terrorismo stipulata tra Russia, l’ Iraq, l’Iran e la Siria, tenendo fuori gli USA e l’Occidente di cui si sono visti i doppi fini e l’ambiguità dell’azione.

    1. Raider

      Il paranoico islamo-nazista, che si ripropone nella versione islamicaislamente sempreverde di odio del bavoso mollusco, decanta le alleanze senza l’Occidente, quando tutti gli islamo-nazisti vogliono la guerra! guerra! guerra! contro l’Occidente.
      E intanto, dopo che gli islamo-nazisti hanno sparato balle per anni sulla guerra a Saddam e al suo regime per chissà quale ragione oscura e per il petrolio, fanno finta di non accorgersi che abbattere il dittatore al potere grazie ai perfidi Occidentali ha portato l’Iraq a quella democrazia che non c’era prima: e che gli islamo-nazisti non vogliono nemmeno adesso né in Siria, né in Iran: invece, vogliono islamizzare l’Occidente.
      NO ALL’ISLAM!

  4. Ale

    Per gli Usa noi siamo EURASIA e possiamo avere le nostre guerre !!! Io non mi fido più degli USA , hanno fatto troppi casini vicino a casina nostra , Libia in primis di cui sentiamo ogni giorno gli effetti con l’arrivo costante di migranti dall’Africa in partenza proprio dal colabrodo libico, hanno appoggiato e foraggiato i ribelli ucraini contro i russi , vogliono la caduta di Assad più dell’abbattimento dell’Isis che ammettono non essere un loro problema..e dulcis in fondo non vogliono assolutamente che l’ingegno teutonico si avvicini alle risorse russe, perché ciò metterebbe a rischio la loro potenza economica..ed ecco che magicamente scoppia il Dieselgate con l’arrivo serrato di profughi a prevalenza maschile dal medioriente proprio in Germania. Per voi sono solo pasticcioni ?! Loro vogliono che il conflitto e le tensioni investano tutta l’Europa o da Est, vedi Ucraina, hanno potenziato la presenza di mezzi bellici in Polonia, Romania, Bulgaria o dal Medioriente. L’Europa avrà le sue guerre!!! Parole loro. Dobbiamo permettere loro di tenere tanti basi militari sul nostro territorio rappresentando un bersaglio quando per i Russi quando per l’ISIS ?! Gli USA sono comandati dalla FED e le banche guadagnano sia vendendo armi sia ricostruendo dopo conflitti . Il guaio è che nel 1913 l’allora presidente USA consegnò le sorti del suo paese ad una banca privata , la FED . I cittadini americani votano sempre e comunque un uomo della FED .

  5. Dante

    Trovo vi sia una evidente contraddizione tra il combattere l’Isis da una parte, e il permettere la diffusione dell’islam in Occidente dall’altra.
    Isis e Islam sono la stessa cosa. Il miope buonismo obamiano ed europeo ci sta portando alla catastrofe. Tra qualche tempo (pochi o tanti anni che siano), avremo in Europa gli stessi problemi che oggi gravano in medioriente ed ovunque l’Islam abbia attecchito: sanguinosi scontri tra sciiti e sunniti, guerre civili, attacchi kamikaze, donne segregate in casa, omosessuali impiccati o incarcerati, ecc.
    Stiamo buttando al vento secoli di sacrifici che ci hanno portato all’attuale progresso civile.
    Cit.: “I politici si illudono di attrarre nell’orbita occidentale i Paesi musulmani esaltando la democrazia, i diritti umani. Ma si tratta, appunto, di un’illusione.” (Ida Magli, antropologa e scrittrice, il 10/09/2009 su Il Giornale)

  6. Babbalucius

    Stamattina diversi quotidiani italiani e internazionali parlavano di un avvicinamento, di un accordo, di una strategia comune tra i due dopo mesi di gelo e silenzio. Non è così. Non lo è per il semplice fatto che, al di là dei retroscena giornalistici, non è stato messo nero su bianco proprio nulla. E questo concede a Putin il vantaggio di poter continuare a proteggere l’alleato Assad, fornendo protezione diplomatica, armi e truppe. In sostanza si andrà avanti come prima, ognuno per conto proprio, ognuno con la sola preoccupazione di non creare incidenti tra le due superpotenze. Insomma, non è cambiato nulla e questo agli occhi dei russi è una cosa positiva, perché il loro presidente è uscito dalla trincea, ha sfidato il mondo intero e non si è fatto piegare dalla politica espansionistica dell’occidente, dal minaccioso Obama, difendendo gli interessi nazionali della propria gente. Al contrario, per gli americani questo nulla di fatto è un duro colpo, una sconfitta bruciante per un presidente, Obama, che in vista delle prossime presidenziali ha poco e nulla da dare.

    1. Raider

      Tornato al nicknane del bavoso mollusco, il paranoico islamo-nazista traccia bilanci, strategie, prospettive. Il
      nulla di fatto di queste giornate a fara passerella lasciano ai mentecatti la possibilità, che nessuno può negargli, di fantasticare, opinare, delirare come gli pare: in concreto, però,
      – nessun soldato russo toccherà il ‘sacro’ suolo dell’Islam per salvare Assad:
      – non lo fanno i Russi, non saranno gli iraniani a attaccare via terra l’Isis, che, pure, hanno a tiro di fucile, al confine, per non fare un favore al governo iracheno, illegittimo siccome sorto dall’abbattimento del regime di Saddam hussein (contro cui, però, gli iraniani combatterono una guerra in cui mandarono a morire centinaia di bambini, che ‘sminavano’ le aree minate correndoci sopra e facendosi saltare in aria).
      Il resto, sono idiozie come questa: “Obama, che in vista delle prossime presidenziali ha poco e nulla da dare.” Forse, perché il vanesio, ambiguo e deleterio Obama, avendo assolto a due mandati presidenziali, non: ma, è vero, di questo, all’O.N.u., non si è parlato.
      NO ALL’ISLAM!
      W L’OCCIDENTE!
      mnuh

  7. Raider

    Se qualcuno sapesse spiegare le ragioni del ‘bluff’, detto da chi spaccia per solide realtà fumisterie complottiste che prescindono dai fatti per non esserne smentiti e auspici, allo stato, prematuri su Americhe futuribili, non sarebbe male, come base per un discorso meno esposto a – chiamiamole così – suggestioni ideologiche di lungo periodo. L’odio evergreen anti-occidentale di estrema Destra e estrema Sinistra si salda e tinge di speranze unica tinta coraniche o si unisce a esse. Io unisco la battaglia per l’Occidente e contro l’isis in solo grido:
    NO ALL’ISLAM!

    1. Menelik

      Ma caro Raider, no all’islam in Europa, allo stato attuale delle cose, comporta anche un no alla politica e alla strategia masochista di Obama in Medioriente ed una maggiore autonomia decisionale nei riguardi della NATO.
      Infatti i principali alleati e sostenitori dell’isis chi sono?
      La Turchia, membro NATO, l’Arabia Saudita ed il Quatar…noti oppositori della NATO.
      Chi, finora, è stato in grado di tamponare l’isis?
      I Curdi, che con la NATO non hanno niente a che fare, e che sono l’unica ancora di salvezza per Cristiani e Yazidi.
      Dietro ai Curdi chi c’è?
      Assad.
      E dietro Assad chi c’è?
      I Russi.
      Guarda caso, i satelliti spia americani “non vedono” le carovane di automezzi dell’isis che portano rifornimenti, ma vedono perfettamente gli spostamenti dell’esercito russo al porto di Latakia.
      La strategia degli areoplanini telecomandati e dei “ribelli moderati” ha fatto un clamoroso buco nell’acqua, riconosciamolo !
      Oltre a regalare indirettamente armi moderne e letali all’isis, mentre ai Peshmerga hanno dato i fondi di magazzino, noi Italiani in primis.
      Anch’io credevo, ma un anno e mezzo di evoluzione in Medioriente mi hanno fatto cambiare idea.
      Se dessimo retta alla NATO e al progressismo socialista che impera a Roma-Bruxelles-Washington, tra poco rischiamo anche di trovarci impelacati in una guerra in Ucraina, come se non bastasse la sciagurata esperienza dell’Armir nel 41-42….(il mio babbo c’era).

      1. Raider

        ll mio pc è sempre in impallato, non mi è facile intervenire, è diritto di chiunque cambiare o restare delle propria idea, i motivi per cui tu, MeneIik, che hai cambiato idea non posso dire se li condivido o no perché non li ho capiti. La N.A.T.O. non fa niente, gli States giocano con i droni, ma guarda che attacca l’Occidente, è contro l’Occidente e sogna Eurabia non vuole saperne di interventi N.A.T.O., americani, occidentali: né in Siria, né in Iraq, né in Libia, né in Nigeria né in Occidente.
        Quanto ai Curdi, nostra salvezza, dietro di loro ci sarebbe Assad? Se è così, per te, sappi che i Curdi liberi e indipedenti in uno Stato tutto per loro non li vogliono né Siriani, né Iracheni né Turchi né Iraniani
        Pensi ai Russi gliene freghi qualcosa, dei Curdi liberi e indipedenti in uno Stato tutto per loro? E di noi occidentali? Ma li senti ragliare e deragliare nazi-islamici, anche qui? E non sei tu che nel thread sulle discriminazioni che i profughi cristiani subiscono dai profughi islamici mostri preoccupazione e indignazione? Se la colpa di tutto la dài all’Occidente ti senti più sollevato? Credo di no.
        NO ALL’ISLAM!
        W L’OCCIDENTE!

  8. Andrea

    La Casa Bianca ha appena annunciato di aver sospeso il programma di formazione dei ribelli siriani, perché “non soddisfa le aspettative.”
    Se volevate sapere chi avesse vinto il confronto tra Putin e Obama, questa decisione lo svela chiaramente.
    Tutto il bluff criminale degli Usa (Nato) con la guerra per procura in Siria è stato svelato in modo definitivo ed inequivocabile. Ed ora il castello di sabbia inizia a sgretolarsi…

    1. Francesco

      Guardando il TG5 sembra che Obama abbia sempre ragione.

  9. Tobi

    voglio riportare alcune frasi pronunciate pochi giorni fa dal Papa al congresso degli U.S.A. – “Sappiamo che nel tentativo di essere liberati dal nemico esterno, possiamo essere tentati di alimentare il nemico interno. Imitare l’odio e la violenza dei tiranni e degli assassini è il modo migliore di prendere il loro posto. Questo è qualcosa che voi, come popolo, rifiutate.” – Se qualcuno non avesse capito a chi si riferisse il Papa, lo aiuto io. Il nemico esterno è Putin. Il nemico interno che si alimenta è l’Isis. Chi imita tiranni ed assassini prendendone il posto è facile da capire, perché le frasi erano pronunciate davanti al congresso U.S.A. ed Obama era lì. E la frase finale “Questo è qualcosa che voi, come popolo, rifiutate” era che era pertanto rivolta all’intero popolo americano chiarisce ogni dubbio.
    Saluti!

    1. Raider

      Le parole del papa possono essere interpretate in modo meno obliquo, dato che, per cominciare, esterno o
      interno rispetto a cosa? La Russia è esterna anche alla Siria: l’Isis è nemico interno a Siria, Iraq e altrove. Allora, Assad è un tiranno o è da considerare, dal papa, uno che i tiranni li combatte? E di chi è amico ‘esterno’ e alleato eterno, Assad? E i siriani lo consideravano come, Assad? Il suo regime non aveva nemici esterni e nemici interni? Le interpretazioni univoche vogliono falsare e strumentalizzare le parole del Papa: non è la prima volta né sarà l’ultima, da parte degli anti-occidentali pro-islamici.

  10. Mappo

    Obama è riuscito nell’impresa di far rimpiangere persino Carter. Del resto se guardiamo a ciò che ha fatto in questi due mandati, tolte le frescacce sull’ecologia e sui matrimoni gay non resta altro che un’emerita fuffa. L’America è più debole di otto anni fa, ha creato un caos infinito in Ucraina, Libia e Siria, è riuscito nell’impresa di peggiorare la situazione in Irak e in Afghanistan. Tramite le primavere arabe ha rischiato di consegnare l’Egitto agli islamisti. Con l’accordo sul nucleare iraniano si è alienato le simpatie di Israele e delle monarchie del Golfo e al tempo stesso ha rilanciato alla grande l’immagine dell’Iran e il suo ruolo nel medio oriente. Che pena vedere come Avvenire lo abbia esaltato ed incensato in occasione del viaggio di Francesco in America

  11. Menelik

    Penso sempre più che la Russia si appresta ad essere l America del futuro.
    È bastato sbarazzarsi della zavorra comunista ed il popolo russo è balzato su come una molla, anche con l aiuto della Chiesa ortodossa
    La Russia, nazione di lavoratori e guerrieri, spazzera via i terroristi.

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