Il martirio di Mariam, 15enne cristiana della Siria stuprata dai jihadisti e uccisa
«Agenzia Fides, 2 luglio 2013. Si chiamava Mariam, era una 15enne cristiana di Qusair, città del governatorato di Homs, 35 chilometri a sud di Damasco. La città, che era diventata roccaforte dei ribelli siriani, è stata riconquistata dalle truppe dell’esercito regolare agli inizi di giugno. La storia di Mariam è pervenuta a Fides tramite il racconto di due sacerdoti cattolici. La famiglia di Mariam era in città quando miliziani legati al gruppo jihadista Jabhat al-Nusra l’hanno conquistata e occupata.
Mentre la sua famiglia è riuscita a fuggire, Mariam è stata presa e obbligata a un matrimonio islamico. Fonti di Fides ricordano che, attraverso i social network, era stata diffusa in Siria la fatwa emessa da Yasir al-Ajlawni – uno sheikh salafita di origine giordana, residente a Damasco – che dichiarava lecito per gli oppositori del regime di Bashar el-Assad lo stupro perpetrato ai danni di “qualunque donna siriana non sunnita”. Secondo la fatwa catturare e violentare donne alawite o cristiane non sarebbe contrario ai precetti dell’islam.
Il comandante del battaglione di Jabhat al-Nusra a Qusair ha preso Mariam, l’ha sposata e violentata. Poi l’ha ripudiata. Il giorno seguente la giovane è stata costretta a nozze islamiche con un altro militante. Anche questi l’ha violentata e poi ripudiata. La stessa dinamica si è ripetuta per 15 giorni, e Mariam è stata stuprata da 15 uomini diversi. Questo l’ha destabilizzata psicologicamente e l’ha resa insana di mente. Mariam, divenuta instabile mentalmente, alla fine è stata uccisa». Questa gente sarebbe l’alternativa al regime di Assad. Eppure, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia insistono per dare armi ai ribelli in Siria. Mosca dice “no”. Meno male che la Russia c’è.
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3 commenti
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Per Tiziano Dotti: purtroppo gli stupri e i massacri li fanno anche quelli che militano nelle file di Assad, non per nulla fra di loro ci sono dei teneri agnellini come quelli di Hezbollah. Fra quelli che si combattono in Siria non esistono i buoni e i cattivi, esistono solo i pessimi e i peggiori. Tutta la mia stima e solidarietà a chi in Siria non è caduto nel tranello del ricorso alle armi.
Hai ragione Luigi, siamo in tanti a dirlo da tempo ,meno male che Putin c’è.Alla faccia dei governi occidentali che invece foraggiano l’islamismo.La morte della povera ragazza Mariam è anche colpa loro.