Sergio Marchionne cambia look, ma non è il solo
Non è mai una scelta casuale, non è mai una questione di “non so cosa mettermi”. Quando un uomo politico, un manager, un personaggio pubblico, sceglie il look da adottare prima di recarsi a una conferenza stampa o a incontri diplomatici, sa che a un abbinamento insolito corrisponderà un concerto di titoli di giornali il giorno seguente. A volte provocando molto più scalpore di quanto non succeda per gli strampalati vestiti di una Lady Gaga qualsiasi. Per cui quasi sicuramente Sergio Marchionne oggi se la starà ridendo davanti ai titoli della carta stampata e le fotogallery dei siti dedicati più alla sua “nuova” barba, sul pullover blu e i capelli spettinatiche che alle sue dichiarazioni in veste di amministratore delegato Fiat, in visita al Salone dell’auto di Detroit. Solitamente ordinato e preciso nelle sue camicie e nei suoi occhiali, Marchionne ha sfoggiato un abbigliamento casual, non certo per dare adito ad alcun particolare segnale di “crisi” ma più che altro per far parlare della casa di auto torinese. E ci è riuscito.
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C’è chi del look ne ha fatto un’arte, Roberto Formigoni. Il gruppo di Facebook chiamato “Quel meraviglioso mondo che è l’armadio di Formigoni” testimonia come le magliette con le stampe a fumetti e le giacche colorate attirino consensi. Un altro politico che ha cambiato radicalmente il modo di scegliere le camicie è Mitt Romney, ora in campo per le presidenziali Usa. Da sempre sobrio e elegante, Romney si mostra ultimamente senza gli orpelli formali di cravatte a righe e giacca blu. Lunga vita alle camicie bianche o a quadrettini senza cravatta, alle maniche arrolate, al sorriso di chi sembra stia andando a una riunione famigliare della domenica piuttosto che a un comizio politico.
Sui colori di capelli poi ci sarebbe poi da fare dei trattati. Da Silvio Berlusconi in poi, tutti si sentono ormai liberi di tingere i capelli, di tagliarli o acconciarli a seconda degli impegni politici che hanno in programma. Barack Obama ad esempio ha ingrigito la chioma da quando è stato eletto presidente, e più volte è stato visto andare dal parrucchiere a ridarsi una coloratina. Lo stesso vale per David Cameron, eppure nessuno si scandalizza più. L’unico che fece un vero colpo di testa, per inaugurare il ritorno ad Anno Zero, fu Michele Santoro nel 2006. Alla conferenza stampa di presentazione, si presentò con la chioma color biondo stinto, e qualcuno per giustificarlo disse “E’ tutta colpa di Berlusconi”. Per cui non resta che dare un consiglio a Lady Gaga, di cui i giornali non si occupano più da un po’: magari con un look più sobrio, un tubino nero o un paio di jeans potrebbero presto tornare a inseguirti i paparazzi.
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