Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Scozia, la caduta di una premier sempre più lontana dal suo popolo

Le dimissioni dell'indipendentista Nicola Sturgeon, che a forza di rincorrere le questioni di genere aveva perso il contatto con gli elettori, ben più preoccupati da salari, scuole e sanità

Caterina Giojelli
16/02/2023 - 14:19
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia
La first minister del governo locale della Scozia e leader indipendentista dell'Snp, Nicola Sturgeon ha formalizzato l'annuncio delle sue dimissioni
La first minister del governo locale della Scozia e leader indipendentista dell’Snp, Nicola Sturgeon ha formalizzato l’annuncio delle sue dimissioni (foto Ansa)

Nicola Sturgeon doveva dimettersi. Lo voleva il 42 per cento degli scozzesi (sondaggio Panelbase) e per quanto continuasse a scantonare le domande dei giornalisti su Isla Bryson e ripetere che no, l’annuncio delle dimissioni non aveva nulla a che vedere con questioni e pressioni di “short-term” – come lo stop di Westminster al Gender Recognition Reform Bill voluto dal suo governo – i media del Regno Unito non hanno usato i guanti per identificare la “Chernobyl” morale e politica del primo ministro nell’incarcerazione di uno stupratore in un carcere femminile. «Più Sturgeon cerca di negarlo, peggiore è la ricaduta. Ogni conferenza stampa è stata dominata dalla domanda: Bryson è un uomo o una donna?», scrive lo Spectator.

Sturgeon si dimette: «Sono un essere umano»

La first minister del governo locale della Scozia (la più longeva dell’esecutivo del paese) e leader indipendentista dell’Snp, in carica dal 2014 e nel governo dal 2007, ha ufficializzato le sue dimissioni ieri mattina a Bute House, la sua residenza di Edimburgo, con un appassionato discorso sulla mancanza di energie e privacy dopo tre decenni in prima linea. «Sono un essere umano oltre che un politico», è il succo della dichiarazione che a molti ha riecheggiato il «sono umana, sono esausta», di un’altra first lady, la premier neozelandese Jacinda Ardern che ha annunciato le dimissioni prima di convolare a nozze.

Di tutt’altra pasta Sturgeon, che dopo aver militato per tre decenni sottolinea la “brutalità” della politica moderna e l’urgenza per la Scozia di contare su un leader capace di «dare tutto se stesso» all’incarico, nonché consolidare la causa indipendentista dopo il veto della Corte suprema del Regno Unito a un nuovo referendum sull’indipendenza dopo quello fallito del 2014 (in questo senso Sturgeon e l’Snp non hanno nascosto di recente di voler considerare le prossime elezioni politiche quali un “referendum de facto”).

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

La first premier vuole «depolarizzare» la politica

Soprattutto Sturgeon ha detto che con le sue dimissioni spera di «depolarizzare» il dibattito politico, lasciando l’incarico a una figura meno divisiva: secondo la first minister infatti le opinioni che le persone hanno su di lei («alcune giuste, altre poco più che caricaturali») rappresentano ormai un ostacolo e una barriera a ogni ragionamento, «dichiarazioni e decisioni che non dovrebbero essere affatto controverse lo diventano rapidamente».

Se le divergenze sul referendum bis (secondo i sondaggi, il 67 per cento degli elettori si oppone alla strumentalizzazione delle prossime elezioni), o le recenti indagini sull’uso improprio dei fondi del partito che coinvolge il marito di Sturgeon, o ancora i numerosi scioperi degli insegnanti scozzesi hanno certamente segnato una battuta d’arresto, è però sul feroce dibattito scatenatosi attorno al Gender Recogniction Reform Bill che Sturgeon ha perso larga parte dei consensi.

Una campagna per l’indipendenza buttata via per l’autodichiarazione di genere

Di più, per l’ex premier scozzese Alex Salmond, Sturgeon avrebbe letteralmente “buttato via” anni di campagna per l’indipendenza della Scozia a causa della riforma del riconoscimento di genere approvata a dicembre dal parlamento scozzese ma bloccata da Westminster un mese fa. Tempi ve ne aveva parlato qui: la norma – che avrebbe avuto gravi ripercussioni sulla legislazione britannica in materia di pari opportunità – stabiliva che non era necessaria una diagnosi di disforia di genere per cambiare legalmente sesso, che l’età minima per la decisione poteva essere abbassata da 18 a 16 anni e che il tempo di attesa fra la dichiarazione e la sua accettazione legale era ridotta da due anni a sei mesi.

«Ridicole» per Sturgeon le obiezioni dei deputati del partito conservatore scozzese e di alcuni dissenzienti del Snp secondo cui la legge avrebbe messo in pericolo la sicurezza delle donne biologiche in luoghi come le carceri, le case protette, «profondamente misogini, spesso omofobi e probabilmente alcuni di loro anche razzisti» secondo Strurgeon i sostenitori di questa posizione, «un attacco frontale alla democrazia» il veto del governo britannico.

Il caso dello stupratore Isla Bryson

Pochi giorni dopo Adam Graham era stato giudicato colpevole dello stupro di due donne. Peccato che nel frattempo si facesse chiamare Isla Bryson e fosse stato trasferito in un carcere femminile quando ancora era in corso il processo che l’ha condannato. Uno stupratore tra le detenute: Sturgeon era stata costretta a farlo spostare in un carcere maschile e ammettere che in caso di violentatori i trans donne non potessero essere trattati come donne. Pochi mesi prima David Bell, lo psichiatra che per primo ha denunciato lo scandalo Tavistock, aveva sollecitato la chiusura immediata della clinica Sandyford, a Glasgow: stesso modello affirming della clinica che sfornava bambini transgender a Londra. Difficile che innanzi a un trans stupratore e abusi su minori gli elettori non iniziassero a discutere l’agenda sempre più hollywoodiana del ministro.

Nazionalismo e agenda woke

«Il nazionalismo si basa più di altre tensioni politiche sulla connessione con il pubblico e il suo umore. I nazionalisti si presentano come qualcosa di più dei manager che possono gestire lo Stato meglio di altri», ricorda sempre lo Spectator: non sarà stata la causa scatenante delle dimissioni – ci saranno certamente ragioni personali o di stanchezza dopo 15 anni di governo (sette come vice primo ministro e otto come premier) -, ma un nazionalista che si dimostra così lontano dal pubblico su una questione viscerale – come lo stupro e il trattamento di uno stupratore – non ha vita facile. Soprattutto se sesso-genere non rappresenta una priorità assoluta per la maggior parte degli elettori: gli scozzesi preoccupati per i salari, le scuole in difficoltà e la scarsa assistenza sanitaria si saranno pur chiesti perché il leader del paese «stesse spendendo così tanto tempo a preoccuparsi dei pronomi di uno stupratore».

Nicola Sturgeon si dimetterà da primo ministro della Scozia, ha annunciato ieri di aver incaricato l’Snp di iniziare il processo per elezione di un nuovo leader. Resterà in carica fino alla nomina del successore. Secondo i sondaggi Yougov la buona stella del premier (apprezzata dal 52 per cento degli intervistati durante il suo mandato) ha iniziato a offuscarsi in concomitanza della vicenda di Isla Bryson, quando il sostegno degli elettori è sceso dal 50 al 44 per cento.

Tags: clinica tavistockindipendenza scozia referendumscoziatransgenderwoke
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Attenzione ai diritti trans? Macché, terrore delle azioni legali

25 Maggio 2023
churchill blm conservatori

Vivere da veri conservatori

22 Maggio 2023
J. K. Rowling, accusata di transfobia per le sue posizioni sull'identità di genere

In Irlanda avanza la legge del “colpevole di odio fino a prova contraria”

4 Maggio 2023

È una scuola o un allevamento transgender? I genitori inglesi fanno causa al governo

3 Maggio 2023
Ultima cena woke

Alle radici dell’oscurantismo woke

2 Maggio 2023
Barbie

Balocchi Lives Matter

24 Aprile 2023

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un ragazzo durante un momento di riposo dal lavoro di ripulitura dopo l'alluvione che ha colpito Forlì, 22 maggio 2023 (Ansa)

Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango

Marianna Bighin
26 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Con le sue mossette Macron voleva inguaiare Meloni. È finito inguaiato lui
    Lodovico Festa
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    I moralisti contro Springsteen e Roccella contestata
    Emanuele Boffi
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    «Con la guerra vince solo il lupo»
    Raffaele Cattaneo
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    L’identità di genere e il fantasma del transumanesimo
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist