Non saranno in aula i consiglieri del Movimento 5 Stelle per assistere all’arrivo del arcivescovo di Milano Angelo Scola in Regione Lombardia, ma seguiranno la lezione del cardinale dai loro uffici, in protesta contro l’invito che il presidente dell’assemblea regionale Raffaele Cattaneo ha rivolto al porporato. Domani, Scola sarà al Pirellone per parlare di “nuovo Umanesimo” e sul futuro della Lombardia in un incontro che era previsto, inizialmente, per lo scorso dicembre, e che poi era slittato per gli impegni natalizi del cardinale. E, oggi come allora, i grillini eletti in consiglio regionale sono allineati sulla diserzione dell’incontro.
«LO SEGUIREMO DAI NOSTRI UFFICI». Le ragioni della loro assenza sono state spiegate da Stefano Buffagni, portavoce dei pentastellati, che ha spiegato che nella loro scelta non c’è mancanza di rispetto verso qualcuno, ma solo la protesta contro Cattaneo che «utilizza il Consiglio come se fosse il balcone di casa sua, invitando chi crede senza confrontarsi con i gruppi. Ascolteremo con grande interesse l’intervento del cardinale dai monitor dei nostri uffici del Pirellone». Cattaneo già a suo tempo aveva respinto l’accusa: l’idea di invitare Scola, spiegava a novembre, era stata fatta presente in precedenza all’Ufficio di Presidenza e ai capigruppo dei partiti, M5S compreso, ricevendo appoggio. Quanto all’invito, raccontava a tempi.it a novembre, era stato mosso dal desiderio di chiedere a una personalità religiosa e del suo valore intellettuale, «un contributo alla riflessione su come servire il bene comune». Ricordando che ad altre personalità culturali e religiose, a partire dal Dalai Lama, è stata concessa la possibilità di parlare in Regione senza che nessuno si lamentasse come stanno facendo ora i grillini.
SCUOLA E STATO. Se non altro, nelle ultime settimane si è aggiunto un fattore su cui fare polemica. Sono le parole che l’arcivescovo Scola il 22 gennaio scorso ha pronunciato durante un incontro con i rappresentanti delle scuole statali e paritarie della diocesi: «Lo Stato deve governare la scuola, ma non pretenda di gestirla». Frase che ai consiglieri del Movimento 5 Stelle non è piaciuta: «Sono parole che mostrano un chiaro spirito polemico verso l’articolo 33 della Costituzione che dice chiaramente che enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato». E rilancia Buffagni: «Se martedì il cardinale tornerà sul tema della scuola privata, solleveremo il nostro dissenso una volta rientrati in Aula». L’arrivo di Scola è previsto per le 10, accolto dal saluto di Cattaneo e seguito dagli interventi di Maroni e Ambrosoli. La lezione sul “nuovo Umanesimo” durerà all’incirca mezz’ora, dopodiché il cardinale saluterà consiglieri e dipendenti fuori dall’aula.