Il risultato finale più probabile nella corsa all’Eliseo è un 54 a 46 (per cento) a favore di François Hollande. Sulla carta Nicolas Sarkozy non sembrerebbe messo tanto male: i risultati del primo turno dicono che il 54 per cento dei francesi si colloca politicamente a destra o al centro, e solo il 45 per cento a sinistra. Ma il problema del presidente in carica è che i voti della destra e del centro non sono politicamente sommabili: i neogollisti partecipano all’azione d’isolamento (“cordon sanitaire”) del Fronte nazionale da quando esso è stato creato nel 1972, e anche nell’occasione del ballottaggio Sarkozy si rivolge agli elettori dell’estrema destra e si mostra vicino alle loro convinzioni, ma si astiene dall’offrire a Marine Le Pen un accordo politico. Quest’ultima ha interesse a vedere perdere il presidente uscente per meglio contendergli l’egemonia della destra, ovvero per costringere il centrodestra francese ad accordi strategici col Fronte nazionale se non vuole perdere altro terreno. Per questo motivo non inviterà i suoi elettori a votare Sarkozy al ballottaggio. Alcuni di essi lo faranno comunque, ma in percentuale molto inferiore agli elettori della sinistra radicale che voteranno Hollande turandosi il naso. Mentre l’elettorato centrista di François Bayrou (9,1 per cento) si dividerà in parti uguali fra i due sfidanti del ballottaggio.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi