Roma e Atene salgono sul treno della ripresa
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Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Qualcosa si muove sul fianco mediterraneo dell’Unione Europea, dopo un decennio di umiliazioni e di crisi economica ai danni dei cosiddetti Piigs. Tantissimi italiani sono da poco tornati dalle vacanze trascorse in Grecia. Soprattutto giovani, ma anche migliaia di famiglie che hanno affollato le isole dell’Egeo, Atene e i siti archeologici del Peloponneso. Per l’Italia, però, la Grecia non è soltanto una meta turistica, è anche un fondamentale interlocutore strategico. Non tutti sanno, probabilmente, che il nostro paese è il primo partner commerciale dello stato ellenico, con relazioni bilaterali solide che affondano le radici nell’antichità greca e romana. Inserire questa partnership in un quadro di cooperazione strutturata e articolata è stato l’obiettivo del primo vertice intergovernativo Italia-Grecia che si è tenuto a Corfù lo scorso 14 settembre, alla presenza del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del premier greco Alexis Tsipras. Si tratta, per certi aspetti, della conferma della ripresa dell’iniziativa italiana nello scacchiere balcanico.
Ferrovie mediterranee
Le due delegazioni hanno chiuso importanti accordi in vari settori. Innanzitutto l’incontro è servito per rilanciare una politica di investimenti reciproci e di cooperazione economica ad ampio spettro, ma si è lavorato anche su altri temi cruciali: immigrazione, cultura, sicurezza, energia, infrastrutture.
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]In particolare sulle infrastrutture si è raggiunto il principale risultato concreto: l’acquisizione da parte di Ferrovie dello Stato, per 45 milioni di euro, del principale operatore ferroviario greco, Trainose. Secondo l’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, «il closing odierno è un’ulteriore e importante tappa nel processo di espansione internazionale del gruppo Fs, come previsto dal piano industriale 2017-2026. L’acquisizione di Trainose rappresenta anche un’occasione di sviluppo per le ferrovie greche che da ora in poi potranno contare sul know-how e l’esperienza del gruppo Fs». In effetti l’operazione rende Ferrovie un grande player europeo di mobilità, che oltre a essere primo in Italia e Grecia per il mercato ferroviario e il trasporto pubblico locale, occupa il secondo posto in Germania ed è presente attraverso società controllate anche in Francia, Olanda e Regno Unito, offrendo inoltre notevoli potenzialità di sviluppo del traffico merci dai porti greci al Centro Europa, anche grazie a un programma di investimenti di oltre 500 milioni di euro.
L’altra grande questione oggetto dei colloqui è stata la compartecipazione alla costruzione del gasdotto Tap, con Snam che detiene il 20 per cento della proprietà del consorzio che sta completando il tratto nella Grecia settentrionale. Gentiloni ha rimarcato nel corso della conferenza stampa l’importanza della collaborazione in ambito energetico, senza risparmiare una stoccata alla Germania e ai paesi del Nord Europa, sempre pronti a difendere a spada tratta i propri interessi nazionali a discapito di quelli mediterranei: «Non possiamo accettare che in tale contesto ci siano raddoppi a Nord e incertezze a Sud. La collaborazione serve per dare autonomia ai nostri paesi», ha detto il premier, con un chiaro riferimento alla realizzazione del North Stream 2, che procede laddove le sanzioni antirusse dell’Unione Europea sono costate l’affondamento del progetto South Stream.
Superare Dublino
Gli altri due ambiti nei quali la sintonia tra Roma e Atene è totale sono l’immigrazione e la ridefinizione dell’architettura istituzionale dell’Unione Europea. Per quanto concerne la questione migratoria, i due paesi hanno evidenziato come essi abbiano dovuto subire più di altri l’urto e la pressione dell’ondata di profughi, rivendicando una maggiore condivisione delle responsabilità da parte di tutti i partner europei e un cambio di indirizzo che proceda su tre direttrici fondamentali: la revisione del Trattato di Dublino, la creazione di un sistema di rimpatrio più efficiente e un atteggiamento non di chiusura nei confronti della Turchia, nonostante i suoi comportamenti ondivaghi.
Sull’Unione Europea, infine, le dichiarazioni congiunte di Gentiloni e Tsipras aprono alla possibilità di costruire finalmente un embrione di fronte comune degli stati mediterranei: «Il nostro punto di vista – ha dichiarato Gentiloni – è molto chiaro: finalmente, dopo anni di difficoltà, rivediamo affacciarsi la crescita della zona euro, ma dobbiamo incoraggiare questa realtà e non deprimerla. La funzione di cui abbiamo bisogno deve essere collegata a un bilancio serio e a un’unione fiscale e bancaria più avanzata. Non sarà facile, ma serve coraggio per abbandonare lo status quo, altrimenti rischiamo di perdere questa opportunità». Chiudendo con un accenno significativo alla possibilità, emersa in occasione delle celebrazioni dei Trattati di Roma, di procedere a diversi livelli di integrazione, che tengano conto delle condizioni differenti in cui versano i vari stati.
Foto Ansa
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