Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Società

Quando il Roland Garros era una scusa per fare la bella vita

Viaggio nella Parigi dei locali e delle discoteche frequentate dai campioni del tennis prima che diventassero simboli noiosi del salutismo e del politicamente corretto

Mauro Zanon
29/05/2022 - 6:20
Società
CondividiTwittaChattaInvia

Roland Garros

Parigi. Quando le vite degli sportivi professionisti non erano ancora controllate in ogni minimo dettaglio, e i tennisti, così come i calciatori, non avevano ancora “l’obbligo” di essere dei simboli (noiosi) del salutismo e del politicamente corretto, nelle due settimane del Roland-Garros, il torneo sulla terra rossa più importante del mondo, andavano tutti a ballare, cantare, sedurre e sorseggiare whisky da Chez Castel, al 15 di rue Princesse, nel Sesto arrondissement di Parigi: anche se il giorno dopo c’era una partita importante.

«Conosco più discoteche che campi da tennis»

«Si dice che nel 1980, Vitas Gerulaitis fosse da Chez Castel alla viglia della sconfitta in finale del Roland-Garros contro Borg», ha raccontato Antoine Bénichou alla rivista parigina 40-A, che nel suo ultimo numero ha raccontato le “Night Sessions” dei tennisti negli anni Settanta e Ottanta. È l’âge d’or delle discoteche parigine: Chez Castel, appunto, chiamato così perché lo storico patron si chiamava Jean Castel, ma anche Chez Régine, gestito dall’omonima cantante e regina della notte. E i campioni della terra rossa, tra cui Nicola Pietrangeli (vincitore del Roland-Garros nel 1959 e nel 1960), non stanno a guardare: lasciandosi travolgere dalla mondanità parigina.

«Conosco più discoteche che campi da tennis. Il Crazy Horse era il mio ufficio. All’epoca, facevo la spola tra Castel e Régine: andavo da Chez Régine per Régine e da Chez Castel per Jacques», ha raccontato a 40-A Pietrangeli, protagonista in questi giorni su Sky del film Una squadra di Domenico Procacci (la storia del dream team del tennis italiano che vinse la Coppa Davis in Cile nel 1976). Jacques era Jacques Renavand, giovane promessa del tennis francese, che a 24 anni, rendendosi conto di essere più attratto dalle piste da ballo che dai campi in terra battuta, decise di ritirarsi: diventando l’anima di Chez Castel dal 1967 al 1981, il mattatore delle serate in veste di direttore e facilitatore di incontri tra tennisti, attrici, produttori e intellò.

LEGGI ANCHE:

Berrettini contro Djokovic a Wimbledon nel 2021

Caso Wimbledon-russi. Non si può tirare lo sport per i pantaloncini

9 Maggio 2022
Medvedev Wimbledon

Escludere i tennisti russi da Wimbledon è sbagliato e controproducente

22 Aprile 2022

Prima di giocare al Roland Garros, tutti al Chez Castel

«Con Jacques, eravamo amici da sempre. E quando ha cominciato a dirigere la discoteca ci siamo andati tutti», ha dichiarato Ilie Nastase, talentuoso con la racchetta in mano tanto quanto nell’arte della seduzione di donne del calibro di Bianca Jagger e Claudia Cardinale. Al Chez Castel si potevano incontrare Jean-Paul Belmondo accanto a Jimmy Connors, Juliette Gréco e Jacques Chazot, Philippe Chatrier e Marcel Bernard, il primo vincitore del Roland-Garros dopo la Seconda guerra mondiale, ma anche la banda degli australiani: Lew Hoad, Tony Roche e John Newcombe, i quali, dopo aver bevuto birra tutta la notte, si presentavano sui campi con disinvoltura alle 7 di mattina, per poi ripartire con la festa alle 17.

«Era la loro alimentazione. Li guardavamo come dei pazzi», scherza oggi l’ex tennista francese Pierre Barthès. Roche e Newcombe, vincitori di tredici titoli del Grande Slam in doppio, formavano un duo talmente complementare da condividere lo stesso amore per Brigitte Bardot: amore che, tuttavia, non sarà mai corrisposto. «C’erano sempre venticinque persone che salivano da me alle 5 di mattina», ha raccontato la cantante Nicoletta, che aveva un loft al quai des Célestines con vista sulla Senna dove organizzava degli after. Tra gli ospiti, Roche e Newcombe erano sempre presenti. «Quella sera durò fino alle 11. Tony Roche e John Newcombe sono rientrati a farsi la doccia, poi sono andati a giocare a Coubertin (uno degli stadi del Roland Garros, ndr). Volete sapere come è andata? Hanno vinto. All’epoca, ci divertivamo tanto».

«All’epoca il circuito era più umano»

Anche Serge Gainsbourg era ha un’habitué di Chez Castel, la discoteca preferita dei tennisti di passaggio a Parigi. Un giorno, rivolgendosi a Jacques, pronunciò queste parole: «Le più belle donne del mondo vengono a pisciare da me quello che hanno bevuto da te». I più scatenati, secondo le storie di chi ha frequentato Chez Castel durante gli anni Settanta e Ottanta, erano il paraguayano Victor Pecci e l’americano Vitas Gerulaitis.

«Andavamo in dodici tennisti da Chez Castel, e quelli che avevano le ragazze andavano assieme a loro. Eravamo giovani. Chi non esce a Parigi a 25 anni è un extraterrestre. Era l’apogeo di Chez Castel, la sua epoca dorata. C’erano gli attori, le star della musica e noi», dice oggi Victor Pecci, che è stato anche ministro dello Sport del Paraguay. Gerulaitis ci andava tutte le sere, ma non beveva una goccia di alcol che sia una e puntualmente abbandonava il dancefloor alle 2. Chez Castel esiste ancora, ma con una nuova gestione e un altro spirito. Diverso è anche il rapporto tra i giocatori. «All’epoca, il circuito era più umano – assicura Nastase –. Restavamo al bar e discutevamo. Oggi, non si conoscono nemmeno».

Tags: Roland Garrostennis
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Berrettini contro Djokovic a Wimbledon nel 2021

Caso Wimbledon-russi. Non si può tirare lo sport per i pantaloncini

9 Maggio 2022
Medvedev Wimbledon

Escludere i tennisti russi da Wimbledon è sbagliato e controproducente

22 Aprile 2022
Il tabellone degli Australian Open 2022 con la foto di Djokovic, campione un anno fa (Ansa)

Il reato d’opinione di Novak Djokovic

18 Gennaio 2022
Novak Djokovic durante uno degli allenamenti in Australia di questi giorni (foto Ansa)

Djokovic è indifendibile, ma lo è anche il no dell’Australia al suo visto

15 Gennaio 2022
Novak Djokovic, tennista serbo numero uno al mondo, non potrà partecipare agli Australian Open (foto Ansa)

Australia contro Djokovic, la tutela della salute non c’entra più niente

6 Gennaio 2022
Il campione di tennis Novak Djokovic

Djokovic è un “no vax” che ce l’ha fatta

5 Gennaio 2022

Video

Foto Red Dot per Unsplash
Ambiente

Stop auto endotermiche? «Decisione ideologica»

Redazione
9 Giugno 2022

Altri video

Lettere al direttore

L'unione civile tra Francesca Pascale e Paola Turci, Montalcino, 3 luglio 2022

Chiamare le cose con il loro nome. Due esempi

Peppino Zola
5 Luglio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Economia di guerra o no? È ora di parlare chiaro agli elettori
    Lodovico Festa
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il samizdat slovacco che parlò di Cl negli anni Ottanta
    Angelo Bonaguro
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    L’aborto non può essere considerato un diritto naturale
    Emanuele Boffi
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    L’ideale cristiano non è la brava persona di successo, ma il santo
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Vasilij Grossman, la Russia e Macron
    Rodolfo Casadei

Foto

Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist