Rileggere oggi Pasolini e la sua critica alla sinistra dei nuovi “diritti” asservita al consumismo borghese

Di Carla Vites
26 Aprile 2014
Aborto, libertà sessuale… «Questa meravigliosa permissività nei riguardi della maggioranza, da chi è voluta? Dal potere dei consumi, dal nuovo fascismo». Così il grande artista (omosessuale) denunciava la falsità dei principi su cui si basano tante battaglie "progressiste"


Karl Marx ha scritto: «Il borghese vede nella moglie un semplice strumento di produzione». Si capisce perché la sinistra un tempo era contro il “borghese” della fecondazione artificiale e, tanto più, era contraria alle unioni omosessuali. Basti ricordare le critiche rivolte a Pier Paolo Pasolini (il quale, oltretutto, era un vero candido nella sua omosessualità) dal Partito comunista e dagli “intellettuali” organici al Pci. Nulla a che vedere con gli attuali “democratici” (anche di casa cattolica), fervorosi sostenitori della fecondazione in vitro e del “matrimonio gay”.

Caratteristica dello sguardo intelligente sulla realtà di Pasolini fu cogliere come il libertinismo radical-chic uccisore di Dio e, quindi, dell’umano sia trasversale a tutte le componenti politiche. Nessuna esclusa. Ma andiamo con Pasolini.

«A proposito dell’aborto (argomento di allora, ma come non riferirlo ad ogni rivendicazione attuale nel campo della sessualità?, ndr) è il primo, e l’unico, caso in cui i radicali e tutti gli abortisti democratici più puri e rigorosi si appellano alla Realpolitik e quindi ricorrono alla prevaricazione “cinica” dei dati di fatto e del buon senso. Se essi si sono posti sempre, anzitutto, il problema (com’è giusto) di quali siano i “principi reali” da difendere, questa volta non l’hanno fatto. Ora, come essi sanno bene, non c’è un solo caso in cui i “principi reali” coincidano con quelli che la maggioranza considera propri diritti… Perché io considero non “reali” i principi su cui i radicali e in genere i progressisti (conformisticamente) fondano la loro lotta per la legalizzazione dell’aborto? Per una serie caotica, tumultuosa ed emozionante di ragioni. Io so che la maggioranza è già tutta, potenzialmente, per la legalizzazione dell’aborto. Esso è, senza dubbio, un’enorme comodità per la maggioranza. Soprattutto perché renderebbe ancora più facile il coito a cui non ci sarebbero praticamente più ostacoli. Ma questa libertà del coito della coppia, così com’è concepita dalla maggioranza – questa meravigliosa permissività nei suoi riguardi – da chi è voluta, promulgata e tacitamente fatta entrare nelle abitudini? Dal potere dei consumi, dal nuovo fascismo. Esso si è impadronito delle esigenze di libertà diciamo così liberali e progressiste e, facendole sue, le ha vanificate, ha cambiato la loro natura. Oggi la libertà sessuale è un obbligo, un dovere sociale, un’ansia sociale, una caratteristica irrinunciabile della qualità di vita del consumatore. Risultato: la libertà sessuale “regalata” dal potere è una vera e propria generale nevrosi. La facilità ha creato l’ossessione; perché è una facilità indotta e imposta…».

Adesso prendete la parola “aborto” e traducetela nel gergo attuale. “Diritto riproduttivo” lo chiamano i poteri occidentali. Così come chiamano “loveislove”, l’amoreèamore, il puro e semplice consumo sessuale.

Ps. È bellissimo poi andarsi a rivedere gli articoli nei quali, sempre sul Corriere della Sera, Pasolini in quanto omosessuale, ma non conformista, rimanda ai mittenti gli attacchi di Franco Rodano, Natalia Ginzburg, Alberto Moravia, passando per Umberto Eco e Giorgio Bocca fino a tutto il fior fiore dell’intellighenzia di sinistra.

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28 commenti

  1. Salvo

    Signor Gianni, la tua ignoranza è inversamente proporzionale allo zero.
    “Non c’è bene più grande per il ragazzo adolescente che avere il proprio amante”: PLATONE, “Simposio”.
    Ti queste citazioni ce ne sono a iosa e confermano cristallinamente il pensiero di Platone.
    Quindi ti insulti a solo.
    Immoccappapp

    Era un po’ che non andavo su questo giornale tipicamente cristiano; come dice Filomena, “è finito il tempo in cui “non si muove più paglia (o foglia) che Dio non voglia”.

    Poi per quell’altro là che dice “cosa è che fa fa pensare il contrario?”: tutto Pasolini, con le battaglie che ha condotto. Che tutti siano per la “cultura”, non è vero: solo le persone intelligenti lo sono. Che poi è sempre quello che dice che Pasolini era omofobo… Qui la discussione l’ha resa demenziale, quindi non sono più interessato, in particolare non sono interessato agli attacchi demenziali all’omosessualità.

  2. Salvo

    tu Ftaxi sei invece cosi di nascita, vero?

    Sull’aborto anch’io penso che è una vita umana a venire soppressa.
    Siamo su lidi opposti a quelli che generano vita, la fecondazione assistita, e al riconoscimento delle coppie gay.

    1. gianni

      ”l’omosessualità è una perversione responsabile di incalcolabili sciagure, non solo per la vita privata dei singoli, ma anche per l’intera società” 
      Platone (Leggi, 836, B)
      -Non solo non hai mai veramente letto Pasolini, ma nemmeno i filosofi greci che citi a casaccio parlando di tradizione vera.
      -Pasolini era contro ogi moda, in quanto segno di un’egemonia del pensiero imposta. E tale è la cavalcata omofila degli ultimi anni, oppio per i poveri pirla.
      Ad maiora e ammoccammammat

      1. beppe

        la vera tragedia dei nostri giorni è aver preso sul serio la questione omosessuale. negli anni settanta ci ridevano su ( basta vedere le decine di film, anche quelli RIVALUTATI da veltroni, il cacadubbi)

      2. Giannino Stoppani

        Epico FINALE!

  3. Salvo

    Che Pasolini “sarebbe” stato un nemico di coloro che desiderano sposarsi mi sembra fantascientifico. Tutto fa pensare il contrario.

    Pasolini voleva vera cultura, ad iniziare dalla scuola, e quella sì sarebbe una legge; e una legge sull’informazione antiomofobica a scuola la può fare ora solo Renzi.

    Pasolini “Era per la difesa dei valori tradizionali (amava il mondo contadino, la famiglia, le insostituibili madri”, soprattutto i ragazzi…
    Certo, era per i valori tradizionali, come appunto l’amore omosessuale, quale era nei tempi degli antichi Greci; cosa c’è + tradizionale di questo? prima che i giudeo-cristiani recidessero nel sangue le nostre radici greco-romane: quelle sono le nostre VERE radici.

    Il valore tradizionale innegoziabile dell’uomo, del mondo, è l’amore omosessuale.

    1. ftax

      Te ne sei fatte di canne prima di cena…

    2. Toni

      Mi piacerebbe sapere le cose che “ti fanno pensare il contrario” perché io a Pasolini che combatte per il matrimonio non lo riesco a immaginare.
      Ancor più arduo è pensare che per lui la figura materna potesse essere sostituita da un signore che sostituiva una mamma.
      Poi dici che era per la “cultura” … e vabbè… tutti lo dicono!
      Comunque accetto tutto quello che dici: ma come ti spingi , se non con delle vere e proprie piroette ed avvitamenti , ai greci ? Sulla a Grecia pasoliniana ( se non ricordo male …. su Eschilo) non vedo nulla che mi conduce alla celebrazione dell”amore omosessuale”.
      Mah !

      1. Toni

        Errata corrige : “Ancor più arduo è pensare che per lui la figura materna potesse essere sostituita da un signore che si sente una mamma.”

    3. beppe

      SALVO, COMPLICAZIONI?

  4. Salvo

    Senti Pilato, non è questione di pensarla diversamente, ci mancherebbe che avessimo lo stesso pensiero. È che si è in malafede quando si mischia l’aborto con l’omosessualità.

    A Toni voglio dire che una parte della Sinistra è contro l’aborto, e io appartengo a quel gruppo; aborto però ‘puramente volontario’, non certamente quello motivato da gravissime malattie del feto o della violenza sessuale subita o altri casi gravi.

    A parte questo, una cospicua parte dei Cattolici è favorevole al riconoscimento, in sede di codice civile, delle coppie gay.

    1. Pilade

      Salvo ..se un “cattolico” è favorevole alle coppie gay anche se solo civilmente sbaglia di grosso , non è il numero dei sostenitori a far diventare lecita una cosa , un conto è non riuscire a impedire il male e un conto è condividerlo.

    2. Toni

      salvo
      il punto sull’aborto è se si uccide un essere umano o no. Io penso di si.

  5. leo aletti

    Carla Vites, quello che tu dici è ginecologicamente ineccepibile. Chi vuole capire, capisca.

  6. filomena

    Da allora sono passati decenni e non mi sembra che l’aborto in Italia sia mai stato imposto a nessuno. Di questa nevrosi “della sessualità libera” non vi è traccia. Piuttosto direi che ognuno è libero di vivere la sessualità come gli pare senza essere costretto a pagare un prezzo assurdo che non vuole o non desidera pagare. Nessuno però impedisce alle persone di vivere la sessualità finalizzata solo alla procreazione come piace a una minoranza anche di cattolici. La libertà riguarda tutti progressisti e conservatori, impedisce solo che una parte imponga il suo pensiero all’altra. E questo vale anche per i diritti che oggi la società sta faticosamente cercando di conquistare a dispetto di una minoranza che vorrebbe imporre il suo dogmatismo a chi non lo condivide. Mi dispiace Amicone ma è finito il tempo in cui “non si muove più paglia che Dio non voglia”

  7. Controcorrente

    Uno dei più grandi del 900,
    allontanato dal PCI imborghesito
    Oggi, dalla stampa, dalla destra e dalla sinistra dalla magistratura,Pasolini sarebbe stato come un pedofilo ,provate a leggere RAGAZZI DI VITA o UNA VITA VIOLENTA .
    Ieri come oggi tutto il resto è retorica

  8. Salvo

    Pasolini era credente, da quel che ricordo. Era un anticonformista rispetto alla morale, imposta, acquisita o di facciata, diffusa nella società italiana degli anni Sessanta. Ho letto alcuni scritti di Pasolini, e non solo non risulta omofobo, ma risulta un estremista rispetto alle posizioni ufficiali dell’Arcigay: Pasolini professava e praticava, quindi in perfetta coerenza!, il sesso con maschi, punto, sia che essi fossero maggiorenni sia che fossero quattordicenni (consenzienti). Quindi dire che Pasolini era omofobo è come dire che il mio gatto è vegetariano.

  9. Pilade

    La mia era risposta a Salvo

  10. filomena

    Da allora sono passati decenni e non mi sembra che l’aborto in Italia sia mai stato imposto a nessuno. Di questa nevrosi “della sessualità libera” non vi è traccia. Piuttosto direi che ognuno è libero di vivere la sessualità come gli pare senza essere costretto a pagare un prezzo assurdo che non vuole o non desidera pagare. Nessuno però impedisce alle persone di vivere la sessualità finalizzata solo alla procreazione come piace a una minoranza anche di cattolici. La libertà riguarda tutti progressisti e conservatori, impedisce solo che una parte imponga il suo pensiero all’altra. E questo vale anche per i diritti che oggi la società sta faticosamente cercando di conquistare a dispetto di una minoranza che vorrebbe imporre il suo dogmatismo a chi non lo condivide. Mi dispiace Amicone ma è finito il tempo in cui “non si muove più paglia che Dio non voglia”

    1. Toni

      @ Filomena
      Saranno magari passati decenni ma Pasolini vi ha visto bene già da allora… schiavizzati da una ossessione compulsiva della sessualità ( sottolineo “…. regalata dal POTERE è una vera e propria generale nevrosi….”).
      Il paradosso è che hai l’illusione che ti fa dire “che ognuno è libero di vivere la sessualità” come se lo stesso senso della liberta non è corrotto ( sempre Pasolini : “impadronito delle esigenze di libertà diciamo così liberali e progressiste e, facendole sue, le ha vanificate, ha CAMBIATO LA LORO NATURA”).
      Tenera che sei quando dici “l’aborto non è stato imposto a nessuno”: avete (mi riferisco a te con tutti i radicali) martellato con una propaganda condotta in maniera più che vergognosa (… se vuoi ti spiego il perché) a senso unico pervertendo l’istinto materno, coniato termini per sminuire l’umanità della creatura in grembo, presentato l’aborto come diritto a tutte le ore del giorno, fustigato chi ha presentato dei fotogrammi di ecografia ed ogni piccolo dissenso, celebrato “il ripugnante” come un “diritto umano”. L’avete resa l’opzione più ovvia e naturale …. che bisogno avevate di imporlo!!!
      Pasolini vi ha visto fin troppo bene , vi sentite liberi e progressisti ma in verità schiavi e “collaborazionisti” del potere.

  11. Salvo

    “il grande artista (omosessuale)” lo amate perché era cattolico, io invece lo stimo per la persona che era, e sull’aborto aveva ragione. Ma l’aborto con l’amore gay non c’entra nulla. La vostra è rancorosa disonestà intellettuale di chi sa che su questo terreno ha perso.

    E poi “la sinistra un tempo… ERA contraria alle unioni omosessuali”: ERA.

    “A proposito dell’aborto (argomento di allora, ma come non riferirlo ad ogni rivendicazione attuale nel campo della sessualità?, ndr)” è la mistificazione operata dal tipico omofobo ideologizzato che non sa più in che modo prensersela con i gay. Aborto mischiato all’omosessualità?? Vergognatevi!

    L’aborto è un’azione negativa. L’amore omosessuale è positivo, anzi quanto di più positivo e bello ci sia al mondo.

    1. Toni

      @ Salvo
      Pasolini non mi risulta fosse cattolico.
      Sull’aborto è stato profetico vedendo perfettamente la miseria esistenziali profonde di chi ne sosteneva il diritto.
      Se conosci Pasolini sai benissimo che oggi, dalle vari arci, sarebbe qualificato un “omofobo” .

      1. Salvo

        Pasolini era credente, da quel che ricordo. Era un anticonformista rispetto alla morale, imposta, acquisita o di facciata, diffusa nella società italiana degli anni Sessanta. Ho letto alcuni scritti di Pasolini, e non solo non risulta omofobo, ma risulta un estremista rispetto alle posizioni ufficiali dell’Arcigay: Pasolini professava e praticava, quindi in perfetta coerenza!, il sesso con maschi, punto, sia che essi fossero maggiorenni sia che fossero quattordicenni (consenzienti). Quindi dire che Pasolini era omofobo è come dire che il mio gatto è vegetariano.

        1. Toni

          Salvo
          Sicuramente non era cattolico per sua bocca.
          Sicuramente sarebbe stato visto oggi come omofobo (è un mio punto di vista) in quanto rifiutò bruscamente l’iscrizione al F.U.O.R.I. e deduco (per la sua visione cosciente dell’omosessualità come scandalo) sarebbe stato un nemico di battaglie che mirano ad avere il certificato di matrimonio da parte del sindaco. Inoltre non si reputava (in quanto omossessuale) un malaticcio al punto da desiderare una legge che lo proteggesse creandogli una serra (Barilla è diventato omofobo per molto meno).
          Era per la difesa dei valori tradizionali (amava il mondo contadino, la famiglia, le insostituibili madri) detestava la scristianizzazione (ed incolpava di questo la DC). Il tutto perché odiava l’omologazione ed il conformismo dell’anticonformista (in sostanza sputava sul 68).
          Su una cosa hai ragione , non era un pedofilo, ma era attratto dagli adolescenti.

    2. Pilade

      Libero di pensarla come vuoi sull’omosessualità , io la penso al contrario di te e non ho niente di cui vergognarmi e neanche mi considero disonesto , io critico tu disprezzi questa è la differenza fra noi.

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