Renzi e gli 80 euro in busta paga

Di Chiara Rizzo
18 Aprile 2014
Il premier annuncia che spiegherà nel pomeriggio, dopo il Cdm, come funzionerà il bonus Irpef per dipendenti, co.co.co e incapienti.

“Oraics alle 16.30. Dopo il Consiglio dei ministri”: così il premier Matteo Renzi stamattina ha comunicato il momento in cui sarà definitivamente resa nota l’idea del governo sui famosi 80 euro in busta paga. Sarà un bonus e non una detrazione in busta paga, il taglio dell’Irpef che permetterà ai lavoratori dipendenti e co.co.co con redditi lordi fino a 28mila euro di avere un importo progressivo. Destinatari del bonus anche i 4 milioni di italiani con redditi molto bassi, sino a 8mila euro lordi annui – che oggi sono esentati dal pagamento di tutte le tasse –, i cossiddetti incapienti.

COME FUNZIONA. In vista del Cdm di oggi (convocato per le 15.30), ieri Renzi e il ministro dell’Economia hanno lavorato insieme tutto il pomeriggio per limare la proposta di cui circola una bozza. Secondo le ultime indiscrezioni, l’idea del bonus anziché una detrazione in busta paga serve per includere nella platea dei beneficiari anche gli incapienti. Sembrerebbe che Renzi riuscirà a mantenere la promessa degli 80 euro in più, come credito massimo concesso alla fascia di lavoratori con minor reddito. Infatti i redditi tra i 18mila e 24.500 euro annui avranno nel 2014 un bonus massimo di 620 euro, cioé 77,5 euro al mese da maggio, e di 950 euro dal 2015, ovvero 79,1 euro al mese. Il bonus invece diminuisce progressivamente per i redditi sino a 28.500 euro; mentre i redditi ancora più bassi di quella soglia, quelli compresi sino a 17.714 euro avranno un incremento del bonus del 3,5 per cento. Agli incapienti dovrebbe essere riservato un bonus di 30 euro (ieri si parlava di 40/50 euro).

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1 commento

  1. carolus

    Quando si faranno partecipare con la dovuta pesantezza anche i signori della casta che pretende di farsi gli stipendi da sola? Mi riferisco a chi ci racconta che quello che diamo loro serve per mantenere “l’indipendenza della magistratura”,

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