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Westminster stacca la spina

Di Caterina Giojelli
21 Giugno 2025
Nessuna libertà solo risparmio: la legge sul suicidio assistito, approvata dal parlamento inglese, è un passo verso la sanità selettiva, dove morire costa meno che curare. Nessuna salvaguardia, solo retorica e conti che tornano
Attivisti pro e contro la legge sul suicidio assistito davanti a Westminster (foto Ansa)
Attivisti pro e contro la legge sul suicidio assistito davanti a Westminster (foto Ansa)

Nel voto cruciale di ieri, la Camera dei Comuni ha approvato con 314 voti a favore e 291 contrari il disegno di legge sul suicidio assistito. Ha sputato sopra ogni ultimo residuo di cautela e responsabilità verso i malati, sacrificando la cura sull’altare dei bilanci. E ha conferito allo Stato il potere di uccidere.
Non c’è un modo più pietoso di scriverlo. Westminster ha varato una legge che va ben oltre la richiesta “di scegliere come morire”. Ha approntato la cornice amministrativa. Ha definito il morire un servizio. E ha calcolato quante sterline risparmiare grazie all’eliminazione diretta dei pazienti fragili. Il tutto presentato agli inglesi come «il più solido insieme di garanzie e tutele al mondo».
Suicidio assistito, testo stravolto
Pubblicato appena due settimane prima del voto, il testo del Terminally Ill Adults (Access to End of Life Assistance) Bill è stato stravolto in pochi mesi e in modo sistematico fino a diventare «sempre più pericoloso», commentava in questo paper pe...

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