
Buona morte, pessima idea

Bisogna «diffidare dei diritti a costo zero. Se creiamo un inedito diritto a morire rischiamo di colpevolizzare i malati che invece vogliono continuare a curarsi». Così Luciano Eusebi, professore ordinario di Diritto penale presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha parlato ieri alla festa di Tempi a Caorle nell’ultimo giorno dell’edizione 2025 di “Chiamare le cose con il loro nome”.
Durante l’incontro “Buona morte, pessima idea” il docente ha esposto in punta di diritto, con chiarezza e umanità, gli enormi rischi insiti nella legalizzazione del suicidio assistito.
Insieme a lui il professor Marco Maltoni, oncologo, ematologo, direttore dell’Unità cure Palliative della Romagna e docente di Cure palliative presso l’Università di Bologna, ha spiegato che cosa sono e perché sono necessarie le cure palliative, l’unica strada per dare davvero dignità al malato. Perché, diceva ricordano una famosa espressione di Cicely Saunders, inventrice delle cure palliative, «quando non c’è più niente da fare, c’è ancora moltissimo da fare».
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