Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Chiesa

Rapportarsi con l’islam senza infingimenti

Qualche considerazione nei giorni dell'anniversario della firma del "documento di Abu Dhabi". Dialogo sì, ma all'insegna della chiarezza

Luca Del Pozzo
07/02/2021 - 1:00
Chiesa
CondividiTwittaChattaInvia

La rilettura oggi, a due anni dalla firma (4 febbraio 2019), del controverso “documento di Abu Dhabi” sulla fraternità umana, se messo a confronto con la dichiarazione Nostra Aetate del Vaticano II sul rapporto tra la Chiesa cattolica e le religioni non cristiane, restituisce una fotografia se possibile ancora più nitida della situazione di crisi in cui versa il cattolicesimo. Laddove i padri conciliari avevano (giustamente) evidenziato che «la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini», ciò nondimeno era stato ribadito che la Chiesa «…annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è “via, verità e vita” (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose (4). Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi».

Dunque rispetto, ascolto e dialogo con tutti, ma allo stesso tempo obbligo («è tenuta») dell’annuncio di Cristo quale «via verità e vita». Una prospettiva assai lontana e, anzi, decisamente opposta a quella del documento di Abu Dhabi che invece afferma – oltre a veicolare una visione della fratellanza forse più familiare ad altri contesti (è alquanto indicativo in tal senso che l’Onu, giusto il 4 febbraio scorso, abbia inaugurato la prima Giornata Internazionale della Fratellanza umana) – che «il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani». Ciò che evidentemente contrasta, e non poco, con la più genuina dottrina cattolica circa l’unicità di Cristo quale salvatore dell’umanità. Con tutto ciò che ne consegue a livello pastorale. E senza dimenticare, nello specifico dei rapporti con l’islam, che già san Giovanni Paolo II nell’insuperata e attualissima Esortazione apostolica Ecclesia in Europa, aveva detto chiaramente che «…è importante un corretto rapporto con l’Islam. Esso, come è più volte emerso in questi anni nella coscienza dei Vescovi europei, “deve essere condotto con prudenza, con chiarezza di idee circa le sue possibilità e i suoi limiti, e con fiducia nel progetto di salvezza di Dio nei confronti di tutti i suoi figli”. È necessario, tra l’altro, avere coscienza del notevole divario tra la cultura europea, che ha profonde radici cristiane, e il pensiero musulmano. A questo riguardo, è necessario preparare adeguatamente i cristiani che vivono a quotidiano contatto con i musulmani a conoscere in modo obiettivo l’Islam e a sapersi confrontare con esso; tale preparazione deve riguardare, in particolare, i seminaristi, i presbiteri e tutti gli operatori pastorali». 

Ecco un punto su cui riflettere. Wojtyla parla di un rapporto con l’islam che dev’essere “corretto”, condotto con “prudenza”, avendo coscienza del “notevole divario” tra la cultura europea – “che ha profonde radici cristiane” – e il pensiero musulmano, ed improntato ad una conoscenza “obiettiva” dell’islam: viene spontaneo chiedersi se il “documento di Abu Dhabi” rifletta queste preoccupazioni oppure no. 

LEGGI ANCHE:

Messico gesuiti

I gesuiti uccisi in Messico e la missione della Chiesa nel paese dei narcos

26 Giugno 2022

Ma se i bigotti fossero loro?

17 Giugno 2022

Ora che la Chiesa italiana si appresta ad iniziare un percorso sinodale (lo stesso stanno facendo in Germania, anche se tecnicamente non è un sinodo, con la differenza – elemento questo forse più rilevante di quanto non appaia e che potrebbe aver aggravato una situazione già di suo ad alto rischio – che in quel caso l’hanno deciso i vescovi locali) è quanto mai opportuno e necessario mettere fin da subito il sinodo venturo sui giusti binari onde evitare ulteriori sbandamenti e derive. Il che vuol dire incanalarlo nel solco del Vaticano II. Beninteso: quello vero, cioè quello dei documenti. Che è e resta, checché ne dicano i suoi detrattori di destra come di sinistra, un evento straordinario in cui lo Spirito ha realmente parlato alla Chiesa suscitando un’azione di rinnovamento nella, non contro né oltre la tradizione – come ebbe a sottolineare Benedetto XVI in un memorabile discorso alla Curia romana il 22 dicembre 2005 – che in parte recepì le istanze di rinnovamento biblico, liturgico e teologico degli anni precedenti, in parte ne suscitò di nuove. E senza dimenticare che in quegli stessi anni lo Spirito che soffiava nella basilica di S. Pietro – sapendo già cosa sarebbe accaduto di lì a poco – era all’opera per suscitare quelle nuove realtà ecclesiali (movimenti e nuove comunità laicali) dove molte delle istanze del Concilio trovarono attuazione, e che ebbero la missione di puntellare la chiesa quando arrivò la tempesta.

È vero, durante e dopo il Vaticano II ci furono sbandamenti, eccessi ed errori. Ma ciò non accadde a causa del Concilio – come erroneamente sostengono i tradizionalisti – bensì nonostante il Concilio e sulla base di una precisa lettura del Vaticano II, che ebbe nella Scuola di Bologna un punto di riferimento, che lo ha interpretato a mo’ di cesura col passato e l’inizio di una nuova era. Col risultato che che più d’uno si sentì autorizzato a vivere e pensare la Chiesa come se il Concilio fosse l’anno zero, in nome del quale si potevano (e forse si dovevano) mutuare acriticamente categorie e forme della modernità per aprirsi al mondo e stare finalmente al passo con i tempi. Ed è così che nacque il “Vaticano secondo… me, secondo te, secondo noi”.

I risultati li conosciamo bene e non stiamo qui ad elencarli. Ma un conto è denunciare gli errori, altro è buttare il bambino con l’acqua sporca, come fanno i nostalgici dei (presunti) bei tempi andati, convinti che sia sufficiente riportare le lancette dell’orologio alla Chiesa pre-conciliare affinché l’uomo contemporaneo, sazio e disperato (copyright card. Biffi), possa innamorarsi di Cristo con la messa tridentina, il catechismo di S. Pio X, una pastorale sacramentale che presuppone una fede che spesso non c’è più, e tutto l’armamentario delle pratiche di pietà e di una morale casuistica lontana anni luce dalla sensibilità contemporanea. O chi, partendo da una prospettiva opposta, vagheggia addirittura un Vaticano III. Ma soprattutto è necessario che la Chiesa italiana (e non solo) riscopra e riprenda le fila del Vaticano II nella sua interezza evitando – tutti, nessuno escluso – letture “sartoriali” oggi come ieri connotate dal solito odore di tappo e da un retrogusto fortemente ideologico. 

Per rispondere alle sfide attuali e future la Chiesa ha già dove attingere, senza bisogno di inventarsi nulla ed anzi rifuggendo la tentazione, sempre alle porte, di cercare improbabili mediazioni o soluzioni pastorali che rischiano di confondere ciò che è il bene per le persone con quello che gli individui pensano essere il bene per se stessi o, ancora peggio, con ciò che l’opinione pubblica chiede (come è accaduto, ad esempio, per la comunione ai divorziati risposati la cui situazione, pur rappresentando numericamente un’esigua minoranza dei cattolici praticanti – l’1% appena, disse il card. Brandmüller in un’intervista a Repubblica – è stata surrettiziamente enfatizzata dal partito di quanti, dentro e fuori la Chiesa, premevano perché ci fosse un’apertura essendo questo, e solo questo, l’obiettivo).

In ogni generazione servono pastori che sappiano guidare il popolo non dove il popolo vuole andare né tanto meno dove vuole lui ma dove Dio vuole. Nella consapevolezza che tanto grave è la malattia, tanto più forte e incisiva dev’essere la cura. La crisi di fede – che questo è il problema da cui tutto il resto scaturisce – di cui oggi vediamo le conseguenze non è frutto del caso ma affonda le sue radici in un ben preciso processo culturale che partendo da Cartesio e culminando in Nietzsche ha progressivamente prodotto quella che il più grande filosofo cattolico italiano del ‘900, Augusto Del Noce, definì la “società opulenta” – caratterizzata da secolarizzazione, libertinismo di massa e relativismo integrale. Parliamo di un processo che nella seconda metà del XX secolo, soprattutto dal ’68 in poi, ha condotto all’affermarsi, complice anche il crollo delle ideologie politiche, di un’antropologia compiutamente nichilista e tecnocratica, come conseguenza del fallimento della cultura – ma anche della politica, in primis della ex Dc – che aveva tentato di opporsi al marxismo conservandone l’aspetto materialistico, ed anzi opponendo ad esso un materialismo compiuto.

Tratto saliente di questo uomo post moderno, tollerante, amante dell’umanità, disincantato e indifferente al fatto religioso – magistralmente affrescato in epoca non sospetta nelle opere di R. H. Benson e V. Solovev – è la sua visione radicalmente ego-centrica della vita. «All’ascesa a Dio – scriveva Del Noce già nel 1967 – si sostituisce l’idea della conquista del mondo, ovvero l’affermazione del diritto che il singolo soggetto ha sul mondo. Diritto che non ha limiti, perché, chiamato al mondo senza il suo volere, egli sente di aver diritto, quasi a compenso di questa chiamata, a una soddisfazione infinita nel mondo stesso». 

Chiaro che in tale situazione non servono pannicelli caldi, e non c’è altra via che provare a riaccendere la fiamma della fede nel cuore degli uomini. Ciò che serve è tornare ad annunciare il Vangelo; con un linguaggio nuovo, più esistenziale, meno astratto e moralistico, ma lo stesso Vangelo di sempre, ovvero quelle poche parole racchiuse in quei quattro libriccini scritti da Marco, Matteo, Luca e Giovanni. È vero, i tempi cambiano e la Chiesa deve stare al passo con i tempi. A patto però che questo non significhi adeguarsi allo spirito del tempo, né tanto meno alle mode o alle tendenze del momento. E avendo ben presente che il fine ultimo della missione della Chiesa è la salvezza del mondo, non di farsi ben volere da esso. 

Foto Ansa

Tags: Abu DhabiBenedetto XVIChiesaGiovanni Paolo IIIslamPapa Francesco
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Messico gesuiti

I gesuiti uccisi in Messico e la missione della Chiesa nel paese dei narcos

26 Giugno 2022

Ma se i bigotti fossero loro?

17 Giugno 2022
Francesco Chiesa Francia Frejus

La diocesi francese ricca di vocazioni che non piace al Vaticano

17 Giugno 2022
Resti di vestiti e sangue delle vittime della strage di Pentecoste nella chiesa di St Francis a Owo, in Nigeria

Nigeria. «Basta, la causa della strage di cristiani non è il cambiamento climatico»

15 Giugno 2022
The Lady of Heaven figlia di maometto

Il complicato caso del film sulla figlia di Maometto che fa discutere il Regno Unito

14 Giugno 2022

L’Humanae vitae è rock, la pillola è lenta

12 Giugno 2022

Video

Foto Red Dot per Unsplash
Ambiente

Stop auto endotermiche? «Decisione ideologica»

Redazione
9 Giugno 2022

Altri video

Lettere al direttore

Manifestazione contro la guerra in Ucraina

Loro cantano “Imagine”. Noi cantiamo “Martino e l’imperatore”

Emanuele Boffi
27 Giugno 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Ballottaggi all’insegna di deserto e suicidio (del centrodestra)
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Fermare la guerra infinita
    Carlo B. Scott Visconti
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    L’ideale cristiano non è la brava persona di successo, ma il santo
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Vasilij Grossman, la Russia e Macron
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro

Foto

Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist