
La preghiera del mattino (2011-2017)
«Quel San Giovanni mi sa che era gay». Dan Brown a Dario Fo gli fa un baffo
LO SENTIVO TUTTI I GIORNI. Conoscevo da anni Loris D’Ambrosio, lo apprezzavo come magistrato e sono il primo ad essere addolorato per la sua scomparsa.
Antonio Ingroia, repubblica.it
QUEGLI SCIAGURATI. Da Londra il capo dello Stato ufficializza la notizia con una nota di grande plauso per D’Ambrosio e di altrettanto «grande rammarico per una campagna violenta e irresponsabile di insinuazioni e di escogitazioni ingiuriose cui egli era stato di recente pubblicamente esposto (…)». Una staffilata per i magistrati di Palermo e per chi ha “condannato” in anticipo D’Ambrosio per i colloqui con Mancino.
Liana Milella, la Repubblica
È STATO QUASI UN INCIDENTE. Il consigliere giuridico del Quirinale (Loris D’Ambrosio, ndr) era finito quasi per caso nelle intercettazioni dell’indagine sulla trattativa mafia-Stato.
Salvo Palazzolo, la Repubblica
QUASI PER CASO. I quattro magistrati siciliani bisbigliano qualcosa. Uno dice agli altri: «Abbiamo agito con coscienza».
Attilio Bolzoni sulle reazioni della procura di Palermo alla morte di Loris D’Ambrosio, la Repubblica
E UN COLPO AL SINDACO UBRIACO. E così sono bastate le lagnanze di un’autorimessa per dare al Consiglio di Stato la possibilità di infliggere un colpo all’Area C.
Pierluigi Battista, Corriere della Sera
VE LA FACCIO VEDERE IO, POTERI FORTI. Invito chiunque si consideri personalmente danneggiato dalla riapertura indiscriminata al traffico, a non parcheggiare mai più a Mediolanum Parking, boicottando chi boicotta la lotta all’inquinamento e ostacola la battaglia in favore dei mezzi pubblici. Se dev’essere una guerra tra interessi privati, a decidere il futuro di Milano e non solo, non è giusto che a combatterla sia solamente la lobby dei parcheggi.
Michele Serra, la Repubblica
IL RITORNO DEL CAV. OSCURO. I dirigenti del partito democratico sono preoccupati. E anche un filino esasperati. È come se vedessero scorrere in uno schermo immaginario le scene di un film che potrebbe intitolarsi: «Berlusconi due, la vendetta».
Maria Teresa Meli, Corriere della Sera
I PROBLEMI DEL PAESE REALE. Se lo scenario economico peggiora Berlusconi può dimostrare che il problema non era lui e intanto noi e Monti ci logoriamo e così si crea la possibilità che nessuno vinca le elezioni.
Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, Corriere della Sera
IN EFFETTI. Di Pietro cerca l’asse con Grillo: «Con lui e Vendola faremmo paura».
Titolo della Repubblica
BELLA NICHI, TUTTO REGO. Col ritmo fiacco dell’estate si susseguono gli avvisi di garanzia, i rinvii a giudizio, le iscrizioni sui registri degli indagati. Formigoni, Errani, Vendola… (oddio, anche Vendola? Sì, ma è una cosa vecchia).
Lidia Ravera, il Fatto quotidiano
ALLORA LAPIDIAMOLO. I preti che la domenica predicano coerenza tra Vangelo e atti cristiani e responsabilità personale, ad esempio, fanno fatica ad accettare e a spiegare ai fedeli che uomini pubblici, che magari si fanno vanto della propria appartenenza religiosa, si difendano, come ha fatto Formigoni, con un «guardate a Vendola».
Marco Garzonio, Corriere della Sera Milano
COM’È NOTO. Com’è noto Julián Carrón, successore di don Giussani, ha chiesto scusa per l’immagine che può esser stata data di un movimento ecclesiale più preoccupato di potere e lobby che del Regno di Dio.
Marco Garzonio, Corriere della Sera Milano
IMPOSSIBILE. Vale la pena di reprimere un possibile senso di già visto già letto.
Corrado Augias, la Repubblica
O MEGLIO LIQUIDE. Il suo ultimo hurrà (di Tina Brown, ndr) fu l’investigazione che portò allo scandalo Lewinsky e quindi al processo contro Clinton, che Newsweek scoprì, ma esitò a pubblicare in attesa di conferme solide.
Vittorio Zucconi, la Repubblica
SHARIA ORTOFRUTTICOLA. Non mangiate pomodori perché, se tagliati in verticale, rivelano la presenza di una croce di Gerusalemme, cioè un simbolo cristiano. A lanciare la campagna su Facebook è stata l’“Associazione islamica popolare egiziana” di ispirazione salafita. Ma la reazione indignata dei seguaci musulmani dei social network non si è fatta attendere. E i salafiti sono stati costretti a correggere il tiro: mangiateli, ma solo se tagliati in orizzontale.
Fotonotizia dell’Espresso
CECCHI PAONE SEGNA PER NOI. I due gol (di Balotelli, ndr) contro la Germania hanno fatto per la comunità africana più di trent’anni di politiche per l’immigrazione. Da noi la tutela delle minoranze non è una priorità. Come dimostrano le parole di Rosy Bindi sui matrimoni gay.
Sommario della rubrica di Roberto Saviano, l’Espresso
LA BELLA CIVILTÀ GAY FRIENDLY DI UNA VOLTA. I Greci non disprezzavano gli omosessuali: verso di loro facevano qualche battuta, ma priva di acredine e soprattutto la loro diversità non era come oggi ritenuta immorale, fuor di natura.
Dario Fo, il Fatto quotidiano
IL CODICE DA FO. Nelle pitture rinascimentali in cui si rappresenta l’ultima cena (…) si nota un giovane seguace (Giovanni) che si getta disperato fra le braccia del Messia. Quel gesto e quella postura toccavano di certo alla Maddalena, ma pur di togliere di mezzo colei che per la tradizione popolare è sempre stata indicata come l’innamorata del Cristo s’è preferito sostituirla con un giovane seguace che rivela un atteggiamento ben poco virile.
Dario Fo, il Fatto quotidiano
DARIO, SARAI MICA OMOFOBO? Insomma per la Chiesa meglio gay che femmina!
Dario Fo, il Fatto quotidiano
DARIO, SARAI MICA BERLUSCONIANO? Qual è quell’uomo di fede della nostra Chiesa che oggi – alla maniera di Gesù – farebbe l’elogio di una prostituta che pubblicamente bacia i suoi piedi prima di ungerli con oli profumati?
Dario Fo, il Fatto quotidiano
ANVEDI ’STI FROCI. Eppure nella storia della Chiesa conosciamo caterve di sacerdoti che hanno convissuto e ancora convivono con persone dello stesso sesso. Che siano gay lo testimoniano la loro gestualità, il tono della voce del tutto femminile, la passione per le sottane leggiadre di colori delicati da atelier.
Dario Fo, il Fatto quotidiano
HO DETTO FEROCI. E l’assurdo sta nel fatto che questi alti prelati siano i più feroci nel condannare gli omosessuali.
Dario Fo, il Fatto quotidiano
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