
Quanto è ipocrita e noioso il dibattito sulle taglie forti alle sfilate
Il dibattito modaiolo sull’introduzione delle taglie dalla 46 in su in passerella è quanto di più stantio e noioso giri attorno alla settimana della moda e delle sfilate. Non perché non sia di interesse globale femminile l’argomento, ma di sicuro sembra come l’interrogazione per cui ci si giustifica sempre. Prima o poi tocca affrontarla. Lo scorso giugno l’edizione italiana di Vogue ha messo in copertina delle bellezze “curvy”, cioè formose (tali donne hanno anche una sezione apposta del sito internet del giornale, con consigli “su misura”, trattamenti di bellezza da fare, icone da seguire). Franca Sozzani le ha definite “belle vere” e le ha fatte fotografare da Steven Meisel in lingerie un po’ vintage. «L’esuberanza di un corpo con forme accentuate è molto più sexy e accattivante”. Neanche si trattasse di un prodotto da piazzare.
Il dibattito torna adesso per due eventi in contemporanea, il solito concorso di bellezza Miss Italia, ora sulle cronache anche per l’esclusione di aspiranti miss che avevano messo foto di nudo in rete, e l’apertura delle settimane della moda a New York, Parigi e Milano. Sono state infatti introdotte in gara le taglie 44, piuttosto normali se si pensa a quanto sono alte in media le ragazze in gara. «Eccessiva magrezza non vuol dire bellezza, e quest’anno vorremmo avere ancora più a cuore la salute delle miss, il loro benessere psicofisico» fa sapere Patrizia Mirigliani, che dirige il concorso dopo la venuta a mancare del padre. Gli intenti saranno anche buoni, ma forse il contesto non è il più adatto, visto che non c’è molto di democratico ed educativo in una gara estetica.
La Camera nazionale della moda quest’anno invece propone la sfilata di Elena Mirò, celebre stilista di “taglie forti”, per rimediare all’esclusione dell’anno scorso sia dalle passerelle ufficiali che dagli eventi collaterali delle sfilate. Vedremo che cosa succederà. E sempre parlando di moda, un’azienda che sa sempre come far parlare di sé con le sue campagne pubblicitarie, American Apparel, ha celebrato l’avvento di una linea pensata apposta per le taglie XXL dei suoi capi, introducendo on line sul suo sito un concorso per ragazze taglia più. Stando a quanto si vede dall’apprezzamento in rete, vincerà una certa Nancy Upton, che si propone in pose lascive tra crostate e cosce di pollo. Di cattivo gusto, è il caso di dirlo.
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