Profezia di pace. Cosa c’è su Tempi di giugno (con un invito al cinema)

Di Redazione
05 Giugno 2024
Le interviste esclusive al patriarca Teofilo III, ad Alessandro Piperno e a Joshua Mitchell, il dossier sui cristiani perseguitati, “Tatami” in sala con noi. Guida ai contenuti del nuovo numero del mensile
La copertina del numero di giugno 2024 di Tempi, dedicata alla profezia di pace di Teofilo III per la Terra Santa

La copertina del numero di giugno 2024 di Tempi, dedicata alla profezia di pace di Teofilo III per la Terra Santa

È una “profezia di pace” la testimonianza consegnata in esclusiva a Giancarlo Giojelli e a Tempi dal patriarca di Gerusalemme Teofilo III. Nell’intervista esclusiva contenuta nel numero di giugno 2024 del mensile (già disponibile per gli abbonati nello sfogliatore digitale) Teofilo ricorda il moltiplicarsi di fatti che rappresentano le prove di una inedita, crescente amicizia e condivisione tra ortodossi e cattolici in Terra Santa, e che aumentano di importanza proprio mentre intorno sembra regnare la violenza. Si tratta di «segni grandi di pace», dice il leader greco ortodosso, uno dei quali, «il restauro dell’edicola del Santo Sepolcro realizzato in comune accordo, in concordia, è una sorta di miracolo».

Piperno contro l’offensiva woke

È un numero ricco di grandi interviste il mensile di giugno. Dopo Teofilo III, ecco la coraggiosa presa di posizione di Alessandro Piperno per la libertà di espressione e contro l’offensiva censoria dei guardiani del politicamente corretto. Rispondendo alle domande di Piero Vietti, il celebre scrittore, professore universitario e curatore dei Meridiani Mondadori, fresco autore di un nuovo romanzo (Aria di famiglia) con un protagonista “cancellato” dall’inquisizione woke, non si tira indietro su niente, nemmeno sulla guerra tra Israele e Hamas, sul declino della critica letteraria, sugli intellettuali tuttologi.

La violenza in nome delle vittime

Non è da meno l’analisi del politologo della Georgetown University Joshua Mitchell, che nella intervista concessa a Leone Grotti per il numero di Tempi di giugno descrive alla perfezione la deriva impressa alla società americana e più in generale occidentale dal dilagare della “Identity Politics”. Dietro la facciata della difesa delle presunte “vittime” dell’uomo bianco – dalla comunità Lgbt fino ai palestinesi di Gaza celebrati con occupazioni e slogan di Hamas – si nasconde in realtà la violenza di un’altra «grande religione incompiuta» destinata a generare conflitti anziché risolverli.

Cristiani perseguitati senza tregua

In vista della festa di Tempi a Caorle dove Marta Petrosillo riceverà il Premio Luigi Amicone 2024, è la stessa direttrice del Centro studi sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che soffre internazionale a chiudere nel nuovo numero di Tempi uno speciale dossier dedicato ai cristiani perseguitati nel mondo. Per l’ennesimo anno consecutivo, infatti, e praticamente da sempre, il cristianesimo si conferma essere la religione più colpita da governi autoritari ed estremisti religiosi in tutto il mondo, come spiega nella sua “mappa” Rodolfo Casadei. Per tantissimi cristiani, insomma, il martirio è ancora un rischio da mettere in conto ogni giorno. E non solo in Nigeria, Pakistan, Nord Corea o Nicaragua, ma perfino nella cristianissima Francia: lo dimostra la storia di padre Jacques Hamel, che ora è diventata un film. Mauro Zanon ne ha incontrato a Parigi la regista, Cheyenne Carron.

A proposito di santi martiri contemporanei, nel numero di giugno 2024 Cristiana Dobner ricostruisce per Tempi la vita e il percorso di pensiero e di fede di Edith Stein, figura straordinaria di donna del nostro tempo, filosofa ebrea convertitasi al cattolicesimo e sempre rimasta accanto al suo popolo fino a condividerne lo sterminio ad Auschwitz, da poco ufficialmente “candidata” al titolo di Dottore della Chiesa.

Superbonus e calcio “pop”

Ci riporta in Italia, invece, il commento di Alberto Mingardi all’incredibile caso del Superbonus 110 per cento, autentica voragine economica apertasi nei conti del nostro paese sotto gli occhi di tutti – politici, tecnici, osservatori – eppure apparentemente all’insaputa di tutti. Tanto è vero che nessuno ci fa bella figura. Piero Vietti poi spiega per filo e per segno una nuova legge sulla partecipazione popolare nelle società sportive che è già stata approvata in modo trasversale alla Camera e che potrebbe cambiare davvero il nostro calcio, restituendolo “alla gente”.

Manie social e allarme depressione

E ancora, Caterina Giojelli nel numero di giugno fa divertire i lettori di Tempi (non senza servire loro una certa dose di sgomento) raccontando il fenomeno dilagante degli influencer salutisti che dal tinello di casa invadono le bacheche social di mezza Italia con le loro incomprensibili ricette “vegan e cruelty free” sognando di diventare guru del benessere e della bella vita alla Gwyneth Paltrow.

Di un preoccupante fenomeno “social” si occupa anche Giancarlo Cesana nella sua rubrica: lo spunto è l’ennesimo allarme lanciato dagli esperti per l’aumento di casi di depressione tra i nostri giovani “sempre davanti al cellulare”. Ben venga se gli adulti si accorgono del problema, osserva Cesana, ma scienza e scuola non andranno lontano senza la consapevolezza che «solo un fascino più grande può distogliere i ragazzi dalla smartphone mania».

Appuntamento al cinema con Tempi

Tutto questo nel numero di Tempi di giugno 2024, e molto altro ancora. Tra cui le attese rubriche delle nostre firme. A cominciare da quella dedicata al cinema di Simone Fortunato. Stavolta si parla di film iraniani di resistenza al regime, uno dei quali (Tatami) darà il via giovedì 27 giugno a una nuova iniziativa di Tempi in collaborazione con il cinema multisala Le Giraffe di Paderno Dugnano (Mi): ogni mese una serata speciale della rassegna “Appuntamento al buio”, proiezione di film scelti da Tempi in collaborazione con lo stesso Fortunato, da guardare, discutere e votare insieme. Il tutto al prezzo scontatissimo di 5 euro. A presto per nuovi dettagli sull’iniziativa.

Da non perdere, poi, come sempre, Berlicche, Marina Corradi, Pier Paolo Bellini, Lorenzo Malagola, Renato Farina, Fabio Cavallari, Guido Clericetti e un provocatorio Fabrice Hadjadj su una incredibile vicenda reale di schiavi e padroni.

In attesa che la rivista arrivi nelle loro case, gli abbonati possono già sfogliarla in formato digitale nell’area riservata del sito. I non abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito. (E voi professori, ricordatevi che adesso ci si può abbonare a Tempi anche con la Carta del docente).

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