Pisapia come Ponzio Pilato: rimandata a non si sa quando dal Consiglio comunale la decisione sul conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama. In 16 si sono dichiarati favorevoli al rinvio, 12 i contrari e 3 astenuti. Al Dalai Lama sarà comunque concesso un incontro con le autorità: o una «manifestazione», come ha detto Pisapia, o una sua «lezione» in aula. Insomma ha vinto la Cina, che aveva minacciato Palazzo Marino di non presentarsi a Expo in caso di conferimento della cittadinanza onoraria. «Non accettiamo diktat da nessuno – ha detto ieri il primo cittadino di Milano – ma dobbiamo conservare un punto di equilibrio tra il dare un segnale di rispetto e ricercare un percorso che porti ad un segnale ancora più forte».
Un bel giro di parole ma, come affermato a tempi.it dal presidente della comunità tibetana italiana Kalsang Dolker, la giunta facendo un passo indietro «copre di vergogna Milano e l’Italia». «Io capisco che gli affari siano importanti e che l’Italia stia attraversando una crisi molto pesante – continua -. Ma se la Cina continua ad agire in questo modo, e Milano si dimostra succube, l’Italia perderà la sua indipendenza. Ma ci rendiamo conto che la Cina vuole decidere a chi Milano può o non può dare dei premi? È una vergogna, un vero peccato per tutti i tibetani e tutti gli italiani. È una perdita di libertà».
Il Dalai Lama si recherà a Milano il 27 e il 28 giugno prossimi e, come affermato a tempi.it dal “cardinale” tibetano Khenrab Rinpoche, «sarà un’occasione anche per tutti gli italiani».