Sulla
situazione dei cristiani in
Nigeria, la
Radio Vaticana ha intervistato l’arcivescovo di
Jos, monsignor
Ignatius Ayau Kaigama. L’arcivescovo ha spiegato che «le chiese sono state distrutte e sono andate perdute delle vite. Non c’è segno che tutto questo possa finire, finché il governo non interverrà in maniera decisiva. Non abbiamo mai smesso di chiedere ai
cristiani di avere consapevolezza della questione della sicurezza: quando si recano in chiesa, devono essere attenti e devono fare attenzione perfino nelle loro stesse case. Noi diciamo “no” alle rappresaglie e continuiamo a predicare la pace, sperando che tutti noi, in Nigeria, musulmani e cristiani, saremo in grado di lavorare e vivere felicemente insieme. Questa è la nostra posizione: no alla violenza, no alla rappresaglia. Vogliamo vivere nella pace».
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Sempre ai microfoni dell’emittente vaticana, Kaigama ha ammesso che molti cristiani hanno iniziato a lasciare il
Nord del paese: «Nel cuore del Nord dello Stato dove c’è la maggioranza dei
musulmani, molti cristiani si sentono poco accettati… Quindi, non meraviglia che abbiano deciso di ricollocarsi in zone più sicure».
Infine l’arcivescovo ha lanciato un appello in favore della «ragione. In questo paese musulmani e cristiani possono ragionare insieme. Sappiamo che ci sono altre forze perfino dietro ai cosiddetti Boko Haram, ma al momento non sappiamo nemmeno chi siano i Boko Haram, cosa vogliano. Ci sono alcune forze segrete dietro di loro: in Nigeria o all’estero».