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Perché Putin dovrebbe temere soprattutto una Nato europea a guida tedesca

Di Rodolfo Casadei
16 Maggio 2025
L'incontro a Istanbul è fallito, ma il presidente russo non può ignorare che l'invasione in Ucraina ha avuto come effetto il riarmo della Germania. Un fatto per lui pericolosissimo. Qualche consiglio non richiesto allo "zar" Vladimir
Il presidente russo Vladimir Putin alla parata per la vittoria nella Seconda Guerra mondiale, Mosca, 9 maggio 2025 (Foto Ansa)
Il presidente russo Vladimir Putin alla parata per la vittoria nella Seconda Guerra mondiale, Mosca, 9 maggio 2025 (Foto Ansa)

È evidente che Vladimir Putin non poteva recarsi a Istanbul per la ripresa dei negoziati russo-ucraini dopo essere stato pubblicamente sfidato da Volodimyr Zelensky a farlo: sarebbe stato un segnale di debolezza da parte dell’uomo del Cremlino, che avrebbe certificato uno stato di difficoltà strategica da parte russa. Questa però esiste, e non riguarda tanto le ventilate minacce di sanzioni commerciali che colpirebbero le vendite di petrolio russo: queste sono altamente improbabili nella misura in cui produrrebbero un rincaro a livello mondiale del prezzo dell’energia di cui non si sente il bisogno, e alimenterebbero un’ostilità dei paesi terzi nei confronti dell’Occidente, che minaccia di sanzionarli con dazi su altre merci se commerciano con Mosca. Gli insulti di Putin a questo riguardo segnalano che costui considera la minaccia un bluff.
L’indebolimento strategico della posizione russa però è reale, e riguarda un altro fattore: il riarmo di Berlino, guardato con benevolenza dall’est...

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