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Perché Israele andrà avanti anche dopo aver eliminato Sinwar

Di Giancarlo Giojelli
19 Ottobre 2024
L'uccisione del capo di Hamas non porrà fine alla guerra. Netanyahu non si fermerà finché non avrà messo completamente al sicuro il Paese. L'obiettivo è un nuovo ordine mediorientale
Yahya Sinwar, ex capo di Hamas (foto Ansa)
Yahya Sinwar, ex capo di Hamas (foto Ansa)

Come si è diffusa la notizia della morte di Yahya Sinwar – il capo di Hamas, 62 anni, ventidue dei quali trascorsi in un carcere israeliano per terrorismo, l’uomo che ha ideato e comandato la mattanza del 7 ottobre di un anno fa – le dichiarazioni della leadership israeliana sono subito apparse caute, pur ammantate da orgoglio militare e patriottico. Non poteva che essere così, perché tutti sanno – nonostante la gente si sia radunata nelle piazze di Tel Aviv sventolando le bandiere con la stella di Davide e cantando l’inno di Israele – che si tratta di una vittoria apparente, non definitiva.

L'uccisione di Sinwar è una rivincita strategica e psicologica

Il colpo è stato assestato proprio nel mezzo della settimana di Sukkot, la Festa delle capanne, che celebra l’uscita del popolo di Israele dall’Egitto e la traversata del deserto verso Eretz Israel, la terra promessa. Come il massacro del 7 ottobre era avvenuto proprio l’ultimo giorno della festa, mentre nei kibbutz c’erano ancor...

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