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Per nostra fortuna ce ne sono pochi di “facchini di Dio” come don Orione

Di Berlicche
10 Marzo 2022
Giovanni Paolo II ha usato per lui un aggettivo insolito tra tutti quelli attribuibili a un santo: geniale: «Una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana»
Don Luigi Orione
Don Luigi Orione (foto Ansa)

Mio caro Malacoda, la settimana scorsa, stufo di occuparmi di quella pochade che era diventato il chiacchiericcio mascherato da politica sull’elezione del presidente della Repubblica italiana (mentre scrivo, lunedì 24 gennaio, è in corso la prima chiama), mi sono intrufolato in Università Cattolica a Milano e sono capitato nel bel mezzo di un convegno su don Orione. Che c’entra? C’entra.
Giovanni Paolo II ha usato per lui un aggettivo insolito tra tutti quelli attribuibili a un santo: geniale. «Don Luigi Orione ci appare come una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana». Io trovo geniale anche la definizione che don Orione diede si sé stesso: «il facchino di Dio», un facchino che – sempre per Giovanni Paolo II – fu «una delle personalità più eminenti» del Novecento.
Un altro papa, Benedetto XVI, nell’enciclica Deus caritas est, dovendo scegliere tra un lungo elenco di santi, ne cita dieci, e tra essi don Orione, «modello insigne di carità sociale per tutti g...

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