Scritto con gli occhi
Per la Giornata nazionale della Sla potevo forse non essere in prima fila?
Ho scritto subito al mio amico Stefano (povero cristo) rimproverandolo, bonariamente, per non avermi avvisata della cosa. Lui mi ha risposto che dovevo “dosare” le mie uscite soprattutto per non approfittare troppo della mia resistenza e per risparmiare i miei accompagnatori. Stefano cerca di essere severo con me perché si preoccupa di questa “testa matta” e sa che a volte abuso di me stessa ma, conoscendomi, sapeva che non avrei rinunciato ad andare. Vista la mia cocciutaggine mi ha detto che la mia presenza avrebbe dato più forza e incisività all’iniziativa ma che lui e tutti gli altri non avrebbero fatto in tempo ad arrivare da Brindisi. Gli ho risposto che io sarei stata al “mio posto” insieme a Carlo, Gianmario, i ragazzi, il resto dello staff, il Banco di Sardegna e la Sella e Mosca che aveva fornito gratuitamente i vini.
Arrivato il gran giorno, mi hanno preparato in fretta (la fretta è relativa per noi) e ci siamo diretti verso il Banco di Sardegna. Mentre ci dirigevamo verso il Banco di Sardegna è successo un fatto che ci ha colpito e intenerito. Un signore che aveva fatto il versamento di donazione all’Aisla e aveva la bottiglia di vino in mano, ci è venuto incontro e ci ha regalato la sua bottiglia dicendo: “Voi ve lo meritate più di me!”. Il fatto ci ha lasciato di stucco per il bel gesto di questo signore; le persone con un gran cuore e sensibilità…. esistono ancora! Nel frattempo sono venuti ad accoglierci: Carlo Sardara, Massimo Chessa, Amedeo Tessitori e una impiegata del Banco di Sardegna che mi ha regalato il cappellino. Foto di rito prima di entrare in banca e subito dopo la guardia giurata ci ha scortato fino all’ascensore.
Mentre eravamo nell’ascensore le telecamere delle tv già riprendevano a più non posso l’evento e appena uscita dalla “trappola” (dovrebbero fare gli ascensori più grandi perché è stato un bel problema farmi entrare lì dentro) ho trovato di nuovo Carlo a fare gli onori di casa. Va be’ aveva da salire pochi gradini che per noi in “carrozza” sono proibitivi! Sono voluta andare immediatamente a dare il mio contributo e mi ha accompagnato Carlo che mi ha aiutato a fare il versamento all’Aisla. Era giusto che sbrigassi queste cose con Carlo visto che è il presidente della Fondazione Dinamo e ne sono stata felice perché è una persona gentilissima, eccezionale e molto sensibile…. un ragazzo d’oro!
A un certo punto Immacolata mi ha detto: “Guarda guarda chi c’è? Dalle mie spalle è comparso il mio amico Andrea Sini in compagnia del suo cane Rodolfo, un cagnetto molto simpatico, ed è stata festa. Abbiamo continuato a chiacchierare con Brian e Andrea e pensate che non abbia “tormentato” Andrea? Mi aveva annunciato che mi avrebbe fatto una sorpresa e poiché come sapete sono molto curiosa , cercavo di farmi dare solo un indizio. Solo tre giorni dopo avrei scoperto che bel regalo mi avrebbe fatto: aveva scritto un altro libro e parte del ricavato l’avrebbe donato all’Aisla per la ricerca.
Ho conosciuto personalmente Dyson – che ho soprannominato Denzel per la rassomiglianza col noto attore solo che Dyson è bravo a giocare e Denzel a recitare. Hanno una cosa in comune: sono veramente bravi oltre che belli! Naturalmente non ho potuto parlare molto con lui visto che non conosco l’inglese, tra l’altro col cartello viene anche peggio, consiglio a Dyson “Denzel” di… imparare l’italiano!
Con Massimino che aveva il cappello alla rovescia e con l’aria da monello come solito (è un carissimo ragazzo nonostante l’aria da birbante) abbiamo parlato ma soprattutto ho chiesto come stava e se per il 4 ottobre l’avrei rivisto in campo; il “mio ragazzo” mi ha fatto solo un cenno: ha sollevato il suo pollice tranquillizzandomi! Mi ha incuriosito Tex che scrutava i miei accompagnatori mentre mi sistemavano. Un ragazzone di 208 cm che guardava incuriosito, eppure quando era venuto a casa insieme alla “mia Dinamo” con la coppa, sapeva che non muovevo un muscolo, beh… sarei voluta essere una cellula del suo cervello per sapere cosa pensava in quel momento!
Era terminata per me un’altra giornata positiva, erano venute tante persone a fare la donazione e tante sarebbero potute venire ma a noi malati importa che sia entrato qualche soldo per la ricerca alla quale ci affidiamo. Pochi giorni dopo ho letto sempre nel sito Dinamo che il Banco di Sardegna avrebbe raddoppiato la cifra che era stata racimolata il 21 settembre per donarla all’Aisla per la ricerca. Un gran gesto di generosità e a questo proposito devo doverosamente ringraziare il Direttore generale Dott. Cuccurese di averci ospitato nella giornata per la Sla, di essere stato al nostro fianco ma soprattutto di aver fatto la donazione.
Anche stavolta mi ero attivata per la ricerca anche se la stanchezza si faceva sentire! Stefano aveva ragione, dovevo “dosare” le mie uscite ma se nessuno di noi malati (perché molti si vergognano) o familiari si presenta a queste manifestazioni come facciamo a convincere le persone ad aiutarci?
Se non siamo noi i primi a lottare come possiamo pretendere che lo facciano altri al nostro posto? Per adesso mi sto ritrovando sempre sola a lottare e credo che la stanchezza stia iniziando a farsi sentire ma finché avrò la possibilità sarò sempre in prima linea contro la Sla!
bacioni
Susanna
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