Per Amnesty International la prostituzione è un «diritto umano»

Di Leone Grotti
30 Luglio 2015
Settimana prossima, la potente Ong approverà una proposta secondo la quale chi vieta la prostituzione «viola i diritti umani di chi vende prestazione sessuali»

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La settimana prossima si terrà il consueto biennale International Council Meeting di Amnesty International, durante il quale la famosissima Ong farà approvare ai suoi membri una proposta rivoluzionaria: riconoscere la prostituzione come diritto umano. Potrà sembrare incredibile, ma è proprio così.

CONDIZIONE DEGRADANTE. Siamo sempre stati abituati a pensare che la prostituzione fosse una condizione degradante per la donna, che nella quasi totalità dei casi è costretta a finire sulla strada. Anche nei bordelli olandesi e tedeschi, dove la pratica è legalizzata, il 75 per cento delle donne è vittima della tratta di esseri umani. Non proprio una bella cosa, senza considerare poi che una volta legalizzata la prostituzione, è molto difficile distinguere tra le vittime della tratta e chi si dedica all’attività “volontariamente”.

SEX WORK. Ma dalla proposta di Amnesty International si scopre che non è così. Il termine “prostituzione”, intanto, deve essere sostituito con il più soft “sex work”, lavoro sessuale. Vietare o addirittura criminalizzare il “sex work” «viola i diritti umani di chi vende prestazioni sessuali» e aumenta di conseguenza «l’oppressione, la discriminazione, la marginalizzazione e la violenza» nei loro confronti.

«NO ALLO SFRUTTAMENTO». Ovviamente la ricchissima Ong continua a opporsi «al lavoro forzato e al traffico di esseri umani (incluso quello per motivi di sfruttamento sessuale)», nonché allo «sfruttamento sessuale dei minori», ma che cosa ha a che fare tutto questo con la prostituzione, o meglio con il «lavoro sessuale»? Niente, sempre secondo Amnesty International.

[pubblicita_articolo]UGUAGLIANZA DI GENERE. Per seguire il ragionamento, non è la prostituzione a degradare e mettere a rischio le donne o i transessuali o gli uomini che vendono prestazioni sessuali, ma è la criminalizzazione della prostituzione che alimenta il pregiudizio nei loro confronti e la «cultura dell’impunità per chi commette abusi». La prostituzione, in realtà, è perfettamente in linea con la difesa dei principi «dell’uguaglianza di genere e della non-discriminazione» e non ha niente a che fare con il traffico sessuale.

NON SI RIDUCONO LE VIOLENZE. La proposta di Amnesty International fa acqua da tutte le parti. Come ricordato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che aiuta le prostitute sfruttate tutti i giorni, al contrario dei membri della Ong, la legalizzazione della prostituzione, e figuriamoci il suo riconoscimento come diritto umano, aumenta la tratta perché fa aumentare la domanda e «non permette la repressione della tratta punendo gli sfruttatori, in quanto è un ottimo scudo dietro cui i trafficanti si possono mascherare». Inoltre, «non riduce gli abusi nei confronti delle donne. Infatti, il 60 per cento delle prostitute che operano nei Paesi Bassi (dove è legale, ndr) hanno subito violenza fisica, mentre il 40 per cento delle stesse ha dichiarato di aver subito violenza sessuale».

MA QUALI DIRITTI UMANI. Ma anche gli sbandieratissimi diritti umani dei “sex workers” legati alla sicurezza sanitaria vengono negati dalla legalizzazione. «Nello Stato di Victoria, in Australia, un cliente su cinque dichiara di voler avere rapporti sessuali non protetti. In Canada, il tasso di mortalità delle prostitute è 40 volte superiore alla media nazionale», continua la Comunità Papa Giovanni XXIII. Amnesty International, si chiede in sintesi il Guardian, «non sarà stata sequestrata dai sostenitori della tratta del sesso globale»?

@LeoneGrotti

Prostituta foto da Shutterstock

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22 commenti

  1. To.ni

    Galassi,
    per favore, non insistere. Ostentare sicurezza poggiando come fai tu su un argomento manifestatamente inconsistente, è sintomo (e conferma) di superficialità.
    Pensi che sarà una legge che cambierà la visione di poliziotti e delle persone sulla prostituzione?
    Pensi che dire “sex woker” (tutto americano) gli conferisci la dignità di un lavoro?
    Pensi che sono le parole che usi a cambiare la sostanza delle cose? 🙂
    In ogni caso è un piacere vedere un bel faccione tutto colorato che fa coincidere in tutti gli argomenti i tratti caratteristici di chi non ha rispetto dell’essere umano in tutti i suoi aspetti. Un essere umano che a partire da bambino fino alla morte non trova da te una sola parola a suo favore ma solo la rivendicazione di diritti osceni.
    PS: il fatto che per definire i bambini parti dai bassi fondi di New York ( mi riferisco a Kids di Larry Clark) è tutto dire su cosa sei in grado di pensare.

    1. Mi fa molto piacere che tu abbia visto Kids. Io quando ero in università avevo amici che facevano volontariato con studenti più giovani, e il giudizio che avevano su di loro (preda degli ormoni e quindi instupiditi) era lo stesso che si potrebbe avere (moralisticamente) sui protagonisti di quel film. Ma siamo tutti così da ragazzi, preda dei nostri istinti (come hanno anche cantato i Korn: All Day I Dream About Sex) e quel film ce lo ricorda, per questo è così scomodo che mezza stampa britannica considera Clark un pervertito o un adolescente non cresciuto, molto ipocritamente (guai a chi ci fa specchiare in quello che siamo in questa società). Peccato che poi quando qualcuno propone l’educazione sessuale a scuola, ecco che arrivano i paladini della famiglia a ergersi contro l’ideologia gender, così nei fatti quei ragazzi resteranno preda dei loro istinti. Io ho una amica che fa la sex worker, vive in Germania dove la prostituzione è legale e vive sicuramente meglio che in altre parti del mondo dove prostituirsi è illegale. Cosa dovrei pensare secondo te? A toglierla dalla strada? Se non trova un altro lavoro, molto meglio quello che dormire in mezzo a una via, con tutti i pericoli connessi (è una donna ed è giovane). Ma avendo la possibilità di esercitare legalmente, ha la possibilità di essere parte attiva quando contratta le sue belle prestazioni, libera da clienti violenti e senza che i poliziotti le notifichino fogli di via o altre baggianate simili. Ha molti problemi in meno in un sistema dove la prostituzione è legale, e questo è un dato di fatto, non un mio pensiero ‘inconsistente’ Che poi la legge non cambierà la vostra mentalità o quella della gente, questo è un problema vostro e della gente. Ma almeno la mia amica non sarà vessata né dalla polizia né da molestatori inopportuni. E questi sono fatti.

      1. SUSANNA ROLLI

        E se ti accorgessi per caso che il tuo migliore amico frequenta la tua figlia, la cocca di papà, che , non trovando altro da fare, si è messa in proprio col sex worker? L’aiuteresti a guadagnare di più mandandogli magari altri amici/conoscenti/parenti? O magari tutti assieme?
        Però per rispondere bisognerebbe avere la figlia davvero….

      2. To.ni

        Gian Paolo Galasi
        Pensare che la prostituzione trovi una soluzione solo con il “toglierla dalla strada” mi sembra sottovalutare il problema, al pari del ritenere che una legge possa trasformare i sentimenti delle persone (poliziotti compresi) al punto da diventare “protettivi” nei confronti delle prostitute. Già oggi la legge tutela dalla violenza ogni donna, prostituta o meno, e nessuna legge stabilisce che un essere umano è di “serie b”. Evidentemente se tale condizione di disprezzo esiste è legata a qualcosa di radicato nell’essere umano contro la quale non c’è legge, parole e/o corsi educativi che tengono. Ed io penso che il vizio base sia rintracciabile nell’idea stessa che puoi comprare il corpo di una persona per usarlo.
        Glissi completamente sul fatto che la stragrande maggioranza della prostituzione è legato ad una vera e propria tratta. Non solo in Italia, ma addirittura il 75-80 per cento delle donne che “lavorano” nei bordelli olandesi e tedeschi, paesi in cui la prostituzione è legalizzata, è stata trafficata contro la loro volontà. Dietro a questo commercio, legale o no, trovi secondo te brillanti imprenditori o persone senza scrupoli? Il pappa diventerà un geniale imprenditore, o gli si offrirà ad un criminale una condizione migliore (perché protetta) di occultamento?
        Ma poi che dati e comparazioni hai rispetto a quei paesi che hanno legalizzato la prostituzione? Pensi che sia sparita la violenza e lo stupro nei confronti delle prostitute? (A me risulta di no) Pensi realmente che la violenza contro una donna è motivata dal fatto che non si ha uno scontrino fiscale dopo un prestazione e non, invece, nel desiderio di soverchiare e dominare il corpo di una persona ?
        Non credo che la tua amica migliorerà la sua condizione.
        Questi sono solo diciamo aspetti “tecnici” non chiamo in causa quelli morali (come ho fatto con Maboba poco sopra) dato che ho l’impressione che tu reputi quest’ultimi come fantasiosi vezzosi orpelli che sorgono da menti oscurate. In ogni caso da quello che ho scritto sopra puoi trovare spunti per eventuali obiezioni.

        1. To.ni

          In chiusura ti porgo la domanda (solita mia ipotesi) da bigotto cattolico quale sono: Se tua madre (moglie o compagno, o figlia/o, madre, sorella …. o figlio, padre …. max par condicio) disoccupata e depressa, nella considerazione che tu non intravedi nella prostituzione una condizione di degrado consiglieresti (intuendone le qualità) di condurre tale attività (ovviamente se legalizzata), e magari accompagnarla a lavoro? suggerirgli di fare dei corsi di specializzazione (richieste particolari di clienti particolari)?

          Non è semplice curiosità, spero che intuisci dove voglio andare a parare.

          PS: Scusa eventuali errori di battitura perché scrivo un piccolo tablet

          1. Gian Paolo Galasi

            Se mia sorella o la mia ragazza volesse prostituirsi lo accetterei perché è una loro scelta (ti dico di più, io vorrei avere una ragazza che fa la sex worker, per sperimentare cosa è veramente l’amore al di là della sua cristallizzazione in rapporti di forza ‘borghesi’ come bene o male sperimenta qualsiasi uomo comune). Io non considero il sesso ‘sporco’, e soprattutto ci sono molti modi per prostituirsi, ad esempio fare l’assicuratore o il metalmeccanico è un modo per regalare la propria forza lavoro mentale o fisica in cambio di denaro, né più né meno che vendendo prestazioni sessuali. Ti invito più che altro a pensare che se un uomo come Rocco Siffredi ottiene molti consensi e molto successo, una sua controparte femminile come Valentina Nappi trova spesso sulla sua strada giudizi molto negativi perché donna e perché fa del suo corpo quello che vuole. Mettere assieme sesso e femminilità nel nostro mondo è ancora un tabù molto forte, ma dobbiamo fare qualcosa per liberarcene per lo stesso motivo per cui un surrealista come Bréton esplorava il mondo dei sogni, ovvero per essere più liberi e più a contatto con noi stessi. Quindi il fatto che si vada contro credenze radicate per me è una cosa positiva. Bisogna sempre andare contro, se si vuole veramente progredire. Per il resto hai sciorinato dati contrari alla prostituzione come ce ne sono tanti. Ho letto tanti articoli pro e tanti articoli contro, e ognuno presenta i dati in base alla tesi che vuole sostenere. Io da parte mia ti consiglio la lettura della petizione di Amnesty che non avete riportato, come al solito, in maniera corretta e che trovi qui, con tutte le sue motivazioni: https://abbattoimuri.wordpress.com/2014/03/30/petizionesupporto-alla-proposta-di-amnesty-di-depenalizzare-il-sex-work/

  2. To.ni

    Gian Paolo Galassi,
    per favore, non insistere. Ostentare una sicurezza poggiando su un argomento manifestatamente inconsistente, è sintomo (e conferma) di superficialità.
    Pensi che sarà una legge che cambierà la visione di poliziotti e delle persone sulla prostituzione?
    Pensi che dire “sex woker” (tutto americano) che gli conferisci la dignità di un lavoro?
    In ogni caso è un piacere vedere un bel faccione tutto colorato che fa coincidere in tutti gli argomenti i tratti caratteristici di chi non ha rispetto dell’essere umano in tutti i suoi aspetti. Un essere umano che a partire da bambino a fino quando muore non trova da te una sola parola a suo favore ma solo la rivendicazione di diritti osceni.
    PS: il fatto che per definire i bambini partendo dai bassi fondi di New York ( mi riferisco a Kids di Larry Clark) è tutto dire su cosa sei in grado di pensare.

  3. maboba

    Assurdo tirare in ballo i “diritti umani” per la prostituzione. E’ un problema da affrontare con il semplice buon senso, senza guerre ideologiche o di religione. Voglio ricordare che relativamente ad un problema riguardante una pratica ben più grave, l’aborto, ogni stato ha approntato una legge per regolare in qualche
    modo quello che è un crimine contro la vita. La prostituzione è un peccato assai più veniale e quindi una qualche forma di regolamentazione, senza arrivare ai porno shop olandesi, che migliori le condizioni delle donne che per volontà loro scelgono quel mestiere (ci saranno sempre, inutile confondere la realtà con i propri desideri o convincimenti religiosi) secondo me andrebbe cercata. Ripeto, senza alzare barricate da una parte o dall’altra.

    1. To.ni

      Io quello che non riesco a comprendere su certi ragionamenti è il porre l’attenzione su un solo aspetto (autodeterminazione e prostituirsi) e tralasciare il contesto più ampio. Si è veramente convinti che bisogna favorire un uomo che va a prostitute (da solo o in branco)? Che tale comportamento non incida e condiziona il suo essere? Si è convinti che quella persona, dato tale agire, diventa un bene per le persone che incontra, o con cui vive? Se la stesa visione verso queste persone che fanno o faranno parte della sua vita non ne viene menomata?
      Sbagli per me a leggere la cosa solo come un irrazionale pregiudizio religioso e non analizzare il danno che le persone reali subiscono da certi comportamenti.

      Se il problema è che la prostituzione esiste, il legittimarla la radica solo meglio.

      PS:Strana epoca questo dove diventa discriminate il come usi una parola (padre, madre, gravida, donna, ecc.) ma non l’immaginazione che usi nei suoi confronti dopo che la compri.

      1. SUSANNA ROLLI

        Argutissimo!

  4. SUSANNA ROLLI

    Riscrivo: Don Benzi diceva che se mancasse l’offerta non ci sarebbe la domanda..Se vengon meno le prostitute ha voglia te a girare per la via girando la testa a destra e a mance..nun ce stanno, dileguossi!! Ce ne sono veramente poche di prostitute felici, aiutarle a liberarsi da strozzini sarebbe come una liberazione da schiavitù. Qualcuna ce l’ha fatta.

  5. Difatti, che male si fa ad essere prostituta e relativo avvalente nella maggiore età, consensualità e senza causare disagi concreti se si sta sulle strade? Basta con quest’assurda Meretriciofobia.

    1. Sebastiano

      Infatti fra qualche tempo si proporrà di legalizzare anche la vendita del proprio sangue, o di qualche organo. Che male c’è? Basta con quest’assurda Emofobia.

      P.S.: cos’è ‘sto “relativo avvalente”?

    2. To.ni

      Quando si tratta di prostituzione ritorni. E scommetto che hai gli occhi luccicanti. Ci lavori nel settore? Non ricordo la discussione che ho avuto con te. Vediamo: Sei favorevole a far prostituire tua madre, sorella e figlia? (per non essere discriminante: Sei favorevole a far prostituire padre, fratello e figlio?) Fino a che punto li faresti spingere? Due compratori, tre compratori? un plotone?

  6. Sebastiano

    Secondo me Amnesy Internescional lo ha fatto per permettere alle donne pakistane schiavizzate di reclamare i loro “diritti” di prostitute islamicamente-corrette. Così si levano due problemi con una sola pippaggine.

  7. Drew

    Signor Galasi
    …ma per favore!

  8. Selvi

    La lobby mondiale del sesso riesce a mantenere la pornografia in rete libera e senza censura (quindi alla portata di qualsiasi bambino con uno smartphone), non sorprendiamoci se sono riusciti a condizionare anche Amnesty.
    La sdoganizzazione della prostituzione (quindi anche sul web) permetterà enormi introiti.
    Droga libera, prostituzione da non biasimare, omosessualità normale e non contronatura, ecc., mi sembra che i pervertiti abbiamo raggiunto le stanze dei bottoni mondiali…

    1. Arnold

      Se credi che l’omosessualità non sia normale penso che tu abbia qualche problema 🙁

      1. Emanuele

        …lo penso anche io che non sia normale e mi tengo volentieri i miei problemi… ciascuno ha i suoi.

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