La nostra seconda vita social è potenzialmente immortale e ce ne siamo accorti nostro malgrado. Quando una persona viene a mancare spesso, per lungo tempo, i suoi profili Facebook, Twitter, Google, Linkedin, Pinterest eccetera rimangono attivi. Come fare a ovviare il problema? Una prima soluzione arriva da Google che ieri ha presentato una nuova opzione, “Gestione account inattivo”, allo scopo di introdurre alcune funzioni automatiche che avviano la cancellazione dei proprio dati.
IMPOSSIBILITATO. L’introduzione di questo sistema da parte dell’azienda è dovuto alle «situazioni che possono impedire all’utente di accedere e utilizzare il proprio account» E continua: «Qualunque sia il motivo, ti offriamo la possibilità di decidere cosa fare dei tuoi dati». La morte non è chiaramente esplicitata, ma il riferimento è chiaro, non c’è dubbio. Per impostare l’opzione di cancellazione dei propri dati è sufficiente entrare nell’area di gestione del proprio account e selezionare la modalità che si desidera attivare, scegliendo la cancellazione dell’account dopo tre, sei, nove o dodici mesi di inutilizzo. Google avviserà l’account un mese prima della scadenza fissata ma nel caso si acceda al proprio account nel periodo di inattività il conteggio ripartirà dal giorno zero.
TESTAMENTO DIGITALE. Tra le opzioni presenti c’è anche la possibilità di compilare una lista di contatti a cui mandare un avviso sulla disattivazione dell’account, che comprende tutti i servizi di Google, da Youtube a Blogger a Gmail. Infine, un’opzione destinata a far discutere: chi vorrà potrà lasciare una sorta di testamento digitale su Google Documents, da condividere con alcuni contatti o in cui scrivere lettere nostalgiche sui tempi che furono. In questo modo il nostro profilo, da domani, non sarà più immortale.