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Tra le parole perse nel corso degli ultimi secoli occorre annoverare il termine “borghesia”: nel medioevo indicava “quelli del borgo”, che vivevano fuori dalle mura, addossati al castello feudale, ma non in campagna. Nei secoli successivi, “quelli del borgo” sono riusciti a consolidare una loro identità sociale, dando vita alla “classe di mezzo”, tra aristocrazia e proletariato: poco alla volta sono diventati motore dell’imprenditoria, a tal punto che Marx poté proclamarne la causa principale della disuguaglianza e dell’ingiustizia sociale.
Tutto questo è finito: i tempi del conflitto sono lontani. Fanno (quasi) venire nostalgia: non c’è più nessuno contro cui combattere. Cinquant’anni fa, con grande lungimiranza e grande scandalo della sinistra, del centro e della destra, Pasolini aveva profetizzato l’avvento della “Nuova Piccola Borghesia Totale”. E così è, oggi, tanto che facciamo fatica semplicemente a distinguere un borghese da un no...
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