Grazie alle parole di Grasso, adesso tutti sanno perché la legge sull’omofobia è un pasticcio
Ieri, martedì 19 maggio, è uscito sulla Stampa di Torino un articolo molto istruttivo firmato da Mattia Feltri su “Quelli che temono il carcere se passa il ddl anti-omofobia”. Come si può evincere dal titolo, il giornalista vi riporta i peggiori scenari evocati dagli oppositori della controversa norma proposta al Parlamento da Ivan Scalfarotto (galera per chi si oppone alle campagne per i cosiddetti “diritti gay”) e lascia che sia lo stesso sottosegretario del Pd a tentare di dirimere ogni dubbio. Con quale risultato, ciascuno può valutarlo dalle parole di Feltri, che pur essendo una firma di Tempi non è certo un bigotto cattolico. Ecco alcuni passaggi del suo pezzo:
E però è vero che è difficile capire quale sia la portata della discrezionalità del giudice. Poche settimane fa il manifesto elettorale di un candidato gay valdostano è stato deturpato con disegni di orecchini, collane e ciglia femminili. È reato di omofobia? “Ecco, un conto è l’omofobia, un conto il reato. Secondo me è omofobia ma non è reato”, dice Scalfarotto. E il cartello esposto a Lecce da un commerciante che esortava i genitori a “tenere lontani i vostri figli da gay”? Insomma, qualche serio problema di interpretazione c’è. “Deciderà il giudice”, ripete Scalfarotto affidando forse inconsapevolmente ma una volta ancora alla magistratura un potere che dovrebbe essere della politica. (…) Per limitare la portata della legge è stato aggiunto un emendamento (o meglio, il subemendamento Gitti, dal nome di chi l’ha scritto) per cui la pena non si applica ad associazioni “di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione”. Si fa l’esempio ovvio di una scuola ebraica che non assuma un musulmano come insegnante di religione. Dunque, se uno dice a dottrina che “i gay sono malati” non commette reato e se lo dice in una scuola pubblica sì? Difficile venirne fuori».
Ma se già di per sé è difficile capire dove finisca l'”omofobia” sanzionabile dalla legge e dove inizi invece «il diritto di opinione tutelato dall’articolo 21 della Costituzione», se nemmeno Scalfarotto riesce a chiarire questo confine a un quotidiano “laico” e moderno come la Stampa, di certo non può aiutare a rasserenare gli animi un contributo alla discussione come quello offerto da Pietro Grasso.
[pubblicita_articolo]Come ricorda oggi in un commento Avvenire, Grasso, che non solo è stato un importante magistrato, ma è attualmente presidente del Senato, seconda carica dello Stato, è intervenuto a un convegno organizzato a Roma, Palazzo Giustiniani, in occasione della “Giornata internazionale contro l’omofobia”, e nella sua relazione «ha definito “incredibile” che in Italia “tanto è diffuso e radicato il pregiudizio omofobico” da dover assistere “alle lotte tra sindaci e prefetture per un semplice registro delle unioni civili”». Poco prima, aggiunge il quotidiano dei vescovi, Grasso «aveva portato come esempio di legislazione ideale quella del Lussemburgo, dove il premier ha potuto sposare il suo compagno».
Ma come osserva giustamente Avvenire, gli interventi dei prefetti stigmatizzati da Grasso «sono atti a tutela della legge vigente nel nostro Paese, che non prevede “semplici registri”» delle unioni civili. E se è inquietante che un ex magistrato non si preoccupi minimamente di considerare questo aspetto giuridico della vicenda, ancora più allarmante è che il presidente del Senato imprima il marchio di «pregiudizio omofobico» a posizioni quanto meno legittime, e forse anche istituzionalmente doverose. Se alla fine passerà il cosiddetto “ddl anti-omofobia” (già approvato alla Camera nel settembre 2013 e ora fermo in commissione proprio al Senato), bisogna solo sperare che non siano tanti i giudici che la pensano come lui.
Foto Ansa
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Come per i matrimoni gay, esistono decine e decine di stati con leggi anti-discriminazione che tutelano anche l’orientamento sessuale. Dove sono i disastri? Dove sono le persecuzioni ideologiche? Non mi pare siano nemmeno lontanamente paragonabili a luoghi in cui viceversa se ne fa motivo di discriminazione. Basta decidere in che direzione si vuole andare, la meta ormai è ben delineata da eventi storici e politici.
Le pagine di questa rivista riferiscono quotidianamente le sopraffazioni che accadono in quei “paradisi del diritto”. Rispondo anche a Giurista: pensi dei cattolici in blocco esattamente quello che noi constatiamo di certi laici, tra i qualictu, che vorresti piegarci ad una verità giuridica che in realtà è fragilissima.
Discriminazioni terribili, non c’è che dire. Magari questi discriminati potessero cavarsela con una banale aggressione, una piccola tortura, un simpaticissimo incendio o con uno spiritoso licenziamento, come accade a singoli gay ai loro negozi e sui loro posti di lavoro, in Italia e negli stati fondamentalmente religiosi.
Fate le vittime, siete il contrario. Voi LGBT rispettate noi e noi rispettiamo voi: rispettate i nostri figli (il gioco del rispetto, schifo!) e noi rispetteremo i “vostri”, grazie. Grazie a tutti coloro che mi sostengono nel mio pensiero….
siamo in balìa di un esercito di ignoranti,concordo con Angelo
@ Yoyo
Il professore Pugiotto nell’articolo cui vi rimandavo manifestava un giudizio di CONTRARIETA’. Vi avevo servito su un piatto d’argento una voce autorevole( si tratta di un professore ordinario di diritto costituzionale) non etichettabile come omofobo o cattolico reazionario( l’articolo è la trascrizione di un intervento ad un convegno organizzato dagli avvocati che supportano il movimento glbt) e che spiegava le ragioni ben fondate della sua CONTRARIETA’. Traggo la conclusione che il dialogo coi cattolici è evidentemente, come più volte mi si ripeteva, impossibile. Per cui con buona pace di tutti, vostra e mia, voi continuerete ad esporre le verità e la sapienza, giuridica e non, che già possedete ed io cesserò di importunarvi, dedicandomi invece a leggere ignoranti che propinano foglie di fico paragiuridiche come il professore Pugiotto. Arroganza, ignoranza e pregiudizio albergano in voi come in me, ho tuttavia l’impressione che, a differenza di me, voi non ne siate consapevole.
Dialogare non significa necessariamente cambiare l’opinione altrui. Va peggio nei Paesi musulmani, vige la saharia (si scrive così?): lì si dialoga poco….Perchè -mi chiedo- gli attivisti LGBT non si recano nei Paesi appena citati a dar appoggio solidale a quelli che la pensano come loro? E dan mazzate morali ed offese ai cristiani che non la pensano come loro? Dov’è il vostro coraggio? Andate a supportare le vostre idee là….poi, forse, ci risentiremo…
Il candidato gay valdostano… la sera della giornata contro l’omofobia è stato intervistato dal tg3 della Valle d’Aosta: il giornalista lo introduce informandoci che, tra l’altro, è stato vittima di una vessazione omofobica in campagna elettorale. Poverino, mi sono detta, invece di incontrare qualcuno che lo contestava sull’agenda gender sarà incappato nel solito imbecille che lo ha insultato o malmenato per la sua omosessualità. Vengo a sapere da Tempi che il grave episodio omofobo consisteva nel disegnare ciglia lunghe e orecchini su un manifesto elettorale… epperò, verrebbe da dire.
Mi sorgono un paio di domande… ovviamente retoriche: ma scusate cosa dovrebbero dire i candidati che – da quando mondo è mondo – si trovano i propri manifesti pieni di insulti o la sua collega candidata che si è ritrovato il proprio manifesto (visto con i miei occhi) con disegnato un pene all’altezza della bocca e la scritta “putt… succhia c..”? Per lei niente indignazione e niente ribalta televisiva?
E se deturpare la foto del candidato gay è omofobia perché non è offesa alla religione o cristianofobia raffigurare il Papa con l’ombretto le labbra pittate di rossetto? Ah… quella è satira (“sacrosanta” va da sé)!
consiglio la lettura del paper del prof. Pugiotto sulla rivista telematica diritto penale contemporaneo, basta cercare omofobia e troverete diversi articoli sul tema. Suggerisco di soffermarsi sugli aspetti psico-sociali dei discorsi d’odio e sulla distinzione tra democrazia aperta e democrazia protetta.
Sono le ennesime foglie di fico paragiuridiche che ammorbano il vero diritto cercando di mascherare da natura ciò che naturale non lo sara mai. La legge tutela già chi è colpito da crimini con motivazioni indifendibili. Quello che ora si cerca di fare shakerando i principi giuridici va molto più in là del necessario.
Prima che passi la legge Scalfarotto, vorrei esprimere le mie ideee sul tema:
1) per me l’ omosessualità non è normale (o almeno è normale quanto infilare ls spina del frullatore nella spina del frigorifero, invece che alla presa di corrente).
2) Quando vedo due maschi o due femmine che si baciano sulla bocca mi fa un po’ schifo.
3) Mi viene da ridere anche quando vedo un uomo vestito da donna (tipo Luxuria).
4) Per me il matrimonio è un istituto fra persone di sesso diverso.
5) Le scuole statali non devono fare “educazione sessuale” o educazione alla “identità di genere” o altre stronzate. Si lascino i bambini liberi di pensare come vogliono in materia sessuale e affettiva, o come gli hanno insegnato i genitori o la parrocchia, o il circolo arci-gay, ma fuori da scuola.
6) Idem per quanto riguarda i Comuni, le Province, le Regioni, lo Stato, e tutti gli altri enti pubblici. Non è loro compito intromettersi in queste cose.Anche perchè sono cose serie, non adatte al loro quoziente intellettivo. Pensino alle strade e alle fognature, o a non rubare i soldi dei cittadini.
7) Non è vero che l’ unico modo per evitare il bullismo contro gli omosessuali è insegnare che l’ omosessualità è normale. Sarebbe come dire che l’ unico modo per ottenere il rispetto dei diabetici è dire che essere diabetici è normale. Il rispetto è proprio il contrario: è educare ad accettare le diversità e gli handicap, non negarli.
8) Se passa la legge Scalfarotto sulla omofobia, pretendiamo anche la Scalfatotto2 sulla grassofobia, e poi la scalfarotto3 sulla magrofobia, e la Scalfarotto4 contro la balbuziefobia, ecc. ecc.
9) Inoltre chiediamo all’ ONU di istituire una giornata mondiale per il rispetto degli obesi, una per il rispetto degli anoressici, una per l’ identità di colore dei capelli, una per il rispetto di quelli con le lentiggini, una per il rispetto delle Sentinelle in Piedi, una per il rispetto dei Cristiani, una per il rispetto dei malati di mente (soprattutto quelli LGBT).
tu sei omofobo. prendine atto.
La verità è sempre dura da digerire…. prendine atto.
Penso che molti schiavi neri nelle piantagioni di cotone, alle obiezioni sulla schiavitù, si siano sentiti rispondere pressapoco la stessa cosa…
Ipotesi per ipotesi, io sono sicuro che gli schiavi neri, posti davanti alla prospettiva di essere liberati dal signor Michele L e dalla sua società incivile, avrebbero implorato di essere rimandati a raccogliere cotone.
Sono persuaso che abbia ragione; lei deve essere un esperto di cotone. E’ infatti graffiante allo stesso modo.
Grazie, Angelo. io non ho ancora capito perchè i figli che ho messo al mondo IO -assieme a mio marito- debbano essere mentalmente elaborati -rivisitati e corretti- da altre MENTI…perdiana, i figli a chi appartengono, scusate?? Che volete voi delle associazioni LGBT dai miei figli, scusate?? I figli sono i MIEI, li ho “gestati ” IO per nove lunghi mesi, li ho partoriti IO (senza epidurale, nel numero esatto di SEI, per la precisione), li ho allevati io, io li ho portati dal dentista, dalla pediatra, all’asilo a scuola, a catechismo, a basket, ai campeggi,;IO ho fatto le notti in bianco -mio marito un po’ meno chè il mattino dopo alle ore cinque doveva essere in piedi per il lavoro….IL GENDER?!?!?! MA DOVRETE PASSARE SUL MIO CADAVERE !!, menti super-illuminate, avete superato ogni limite!! E BRAVO ANGELO, altro che omofobo…omofobi sono tutti quelli che non non rispettano i genitori -E VOGLIONO IMPORSI= DITTATURA a tutti quelli che non la pensano come loro!!!! GIU’ LE MANI DAI NOSTRI FIGLI -dai miei, sicuro.Andate a vedere che cosa succede negli asili – il gioco del rispetto!!!!- e mettete una telecamera se ne avete il coraggio poi di rivedere che cosa succede lì dentro!!!MA VERGOGNATEVI TUTTI, FAMIGLIOFOBI!!!!!!!!!!
I figli sono suoi? E io che pensavo che 2000 anni fossero sufficienti per evolvere dal potere di vita e di morte del pater familias. Ecco una mater familias!
Lei Susanna ha l’obbligo di prendersi cura dei suoi figli, la facoltà di educarli, ma non ha nessun diritto di renderli degli emarginati omofobi o razzisti o fondamentalisti. Lo ha costruito lei l’asilo? Lo ha costruito lei l’ospedale? Il campo da calcio? Il campeggio? La scuola? La caserma dei pompieri, della polizia?L’università dove studiano gli esperti cui si rivolge in caso di necessità? Le infrastrutture, le strade, i ponti, l’illuminazione pubblica?
Allora, a meno che non voglia crescere i suoi figli nella forsesta, con tutte le conseguenze del caso, si renda conto che il sistema in cui lei cresce i suoi figli, con i suoi valori e le sue regole, lo deve rispettare nella stessa misura in cui le fa comodo viverci. E sappia che non ha alcun “diritto” a tenerli: se maltratta i suoi figli, la società civile tutta, i suoi vicini, gli amici, la scuola, i servizi sociali, sono incaricati di vigilare sul complesso compito dei genitori. Un compito che è un onere, un onore ma non di certo un diritto e serve a crescere nuovi membri della società -che possono anche contribuirvi in modo critico-, ma mai dei soldatini subordinati esclusivamente alla sua sua ideologia.
Signor Michele L, Susanna Rolli ha molto più titolo di intervenire sull’educazione e la crescita dei propri figli (non comprati al supermarket e fabbricati secondo specifiche eugenetiche da catalogo, tanto per intenderci) di quanto ne abbia lei e la sua società incivile.
La signora Rolli ha contribuito alle strade all’università e ai campi di calcio almeno quanto ho contribuito io o lei, pertanto la sua società incivile può stare a debita distanza dai figli della signora Rolli.
Per essere ancora più chiaro, e spero che valga almeno a moderare la sua spocchia totalmente priva di motivazioni, se un qualunque Michele L provasse ad avvicinarsi con le sue ottuse intenzioni a meno di due metri da uno dei miei figli, sarei probabilmente costretto a intervenire per salvare il signor L da un veloce corso di educazione civica, impartito da mio figlio col metodo Montefiori.
Metodo Montefiori?
Finchè io sono viva, ci si DEVE rivolgere a me prima di rivolgersi ai miei figli per qualsiasi cosa, sia per insegnar loro a friggere una patatina in parrocchia come per le miriadi di proposte che il mondo offre oggi per la buona crescita dei bambini -soprattutto quelli altrui.
Perchè, signor Michele?
Risposta: perchè INNANZITUTTO me lo dice il mio cuore di mamma (che è stata lavoratrice a tempo pieno finchè ha potuto, contribuendo con le tasse in tal modo alla edificazione materiale di quel pezzi di mondo in cui mi ritrovo a vivere, mondo materiale stranamente realizzato -pensate- da istituti religiosi con tanto di santi fondatori -v. Don Bosco, per esempio!); poi, perchè LA LEGGE -fino ad ora, sempre che riesca a non soccombere alle menti illuminate pure essa del secolo presente- ME LO GARANTISCE, e lo fa negli articoli che mi piacerebbe stampare a fotocopia per gli ignoranti -cioè di quelli che la ignorano:
Art. 3, 12, 18, 19, 26 della Dichiarazione dei Diritti umani, ma son certa che ne mancano altri, quelli relativi alla Costituzione italiana, ma mi manca il tempo per la ricerca: sono una mamma molto impegnata, IO. E non omofoba.
Vi ho semplicemente fatto notare che non esiste un diritto superiore all’interesse sociali di crescere figli con valori anti-sociali. Vi ho fatto notare che la società è già oggi organizzata per proteggere i giovani che crescono nel suo seno, perchè possano essere membri integrati (eventualmente anche radicalmente critici) e non in opposizione insanabile. Tutto questo è fatto con cautela, rispetto ed eventualmente sofferenza, ma anche con determinazione. L’idea generale è che se la società, l’espressione democratica liberale nel rispetto delle libertà fondamentali, cozza con convinzioni ideologiche di un genitore, ebbene se quel genitore vuole crescere i suoi figli in quel contesto dovrà ammettere che i contrasti insanabili non siano trasmessi ai figli; o la società interverrà. Nessuno ha il diritto a crescere piccoli terroristi, piccoli razzisti, piccoli ladri, piccoli misogini e nemmeno piccoli omofobi. Lei Susanna dice di non essere omofoba, inoltre la teoria del gender non esiste, quindi stia tranquilla, il problema non sussiste.
E’ da vedere se sostenere i matrimoni fra persone dello stesso sesso che hanno la possibilità di COMPERARSI figli (fabbricarsi figli, per l’esattezza) è da considerarsi un VALORE ANTISOCIALE!!!
Certamente no, come sostenere i matrimoni tra gli asini che volano.
Quando arriverà il califfato lo vedrai chi farà volare.
Se il califfato arriverà, sarà perchè troverà terreno fertilizzato dal concime che sono i dogmi.
Se il califfato arriverà, è grazie al non cristianesimo dei cristiani, altro che dogmi! E pure senza spese, arriverà: tutto spesato, apparecchiato e pronto!
Vengono a riempire il VUOTO che han seminato le menti vuote ..
Pover’uomo, studiati la storia.
E’ proprio dove c’è il deserto morale che razzolano i barbari.
Oh! E in che modo interverrà? E perchè non interviene dove dovrebbe intervenire, che so, tra gli jjiaidisti che crescono così bene i loro figli? interverràcome? Mi vuol paragonare a loro solo perchè in lbase ai miei principi morali considero ancora oggi PECCATO MORTALE (i Comandamenti non sono ancora stati annullati, per ora) la relazione tra due persone dello stesso sesso, SENZA ESSERE OMOFOBA E NON GIUDICARE LA PERSONA CHE LO COMPIE ??, qindi non odiando proprio nessuno? Quindi io sarei mentalmente, spicologicamente a posto solo se apprezzassi simili unioni che stridono fortemente col mio pensiero?Dovrei, quindi, esultare di gioia grande ed indicibile pensando che uno dei miei figli eventualmente gay (tutto è possibile!) venisse a chiedermi la mia benedizione sul suo “matrimonio”, con tanto di “auguri e figli maschi” -come si diceva un tempo? Me li esproprierà lo Stato perchè sono ancora mentalmente del Medioevo, orgogliosamente del Medioevo? E voi non la chiamereste dittatura, questa? E’ questo che volete voi della LGBT? Lo sa che è alla moda l’amarsi a gruppi, ora? Sposiamo anche loro? con gli auguri ai figli maschi? Ma siano ancora sulla terra? Qualcuno mi dà un pizzicotto prima che intervenga la società non ho ancora capito con quali maniere nei miei confronti? La galera?
Susanna, stia pur tranquilla, non ci son riusciti regimi ben più “determinati” a annientare la coscienza esseri umani, con tutto un armamentario di polizie politiche, lager, gulag e laogai, figuriamoci cosa possono fare queste mezze seghe.
Continui, con suo marito, a fornire ai suoi figli (e a quelli degli altri) l’esempio vivente e concreto di famiglia vera e sana, vedrà che essi saranno sempre vaccinati contro ogni “lodevole iniziativa” alla Mario Mieli.
Infatti non conosco nessun gay con genitori cattolicissimi…
Il cattolicesimo non c’entra un fico, c’entra la famiglia con le figure di riferimento di mamma e babbo.
Proprio quella famiglia che secondo il tuo padre spirituale Mieli “educastra”.
O vorrai forse dar torto al tuo vate?
Ma quanto ti dispiacerà, questo…sono stati educastrati, poveri!!
Se lei fosse una mormona e pretendesse di crescere i suoi figli inculcando loro valori razzisti, o se lei fosse una estremista islamica e inculcasse loro la passione per la guerra santa, al punto da far emergere ciò a livello scolastico, le assicuro che una visitina degli assistenti sociali arriverebbe presto. La stessa visitina che riceverebbe se i suoi figli dimostrassero la stessa veemenza che lei dimostra in questa discussione verso una coppia gay che girasse semplicemente mano nella mano, o si scambiasse un bacio, come ha pienamente diritto di fare. Gli adolescenti si sa, sono instabili, e i genitori sono i primi responsabili dei loro eccessi, anche se poi dicono “eh, ma non credevo che mio figlio avrebbe reagito così alle mie frasi intolleranti”.
I suoi “peccati mortali” li può inculcare fin tanto che non cozzano con i valori sociali, di quella società di cui lei beneficia e in cui vive e i cui principi fondamentali deve rispettare.
Se suo figlio ad esempio fosse gay e si volesse sposare, nessuno la obbligherebbe a benedirlo, ma lo stato la obbligherebbe comunque a lasciargli parte del suo patrimonio, perchè è un figlio e non può disconoscerlo perchè è gay (mentre altri eventi possono autorizzarla a farlo).
Il matromonio gay non è una moda, esiste per le stesse ragioni per cui esistono gli altri matrimoni. La poligamia è roba da ISIS, roba un sistema in cui la donna è subordinata all’uomo, tace ed è relegata allo stato quasi di oggetto. Un po’ come in vaticano.
Gli altri matrimoni esistono per la ragione di mettere al mondo figli, che continueranno a far girare il mondo (e grazie ai quali TUTTI riscuoteranno la pensione, anche minima…); i “vostri”?
Voi avete diritto di camminare mano nella mano o di darvi un bacio…chi se ne frega di quello che volete ostentare sempre voi…..basta che teniate giù le mani dai MIEI figli, chiaro?
Balle, i dipendenti dello stato si tengono ben alla larga da chi gli può creare problemi veri e si fanno forti coi deboli e deboli coi forti.
Si è mai vista una banda rapinatori o una cosca mafiosa sgominata dai coraggiosi impiegati dei servizi sociali?
E a voi spacconi del web basterà che qualcuno vi mostri i denti al momento giusto per farvi tornare di corsa nelle cloache da dove venite.
Continuate a tirare la corda…
Siete voi che a livello scolastico cercate in tutti i modi di entrare nelle scuole -e lo avete già fatto- con i vostri lavaggi del cervello, a distribuire volantini con spiegazioni e vignette…Ma teneteveli nel vostro comodino a fianco al letto i vostri libretti!!!
Le assicuro che i miei figli a livello scolastico e anche fuori sono molto meglio di chi penso io, stia tranquillo, dorma sonni tranquilli, nessuno le torcerà un capello!
“Vi ho fatto notare che la società è già oggi organizzata per proteggere i giovani che crescono nel suo seno, perchè possano essere membri integrati (eventualmente anche radicalmente critici) e non in opposizione insanabile. Tutto questo è fatto con cautela, rispetto ed eventualmente sofferenza, ma anche con determinazione.”
Ed ecco cosa intendono Michele L e i suoi compari per “determinazione”:
«sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, si, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega» Mario Mieli, “Elementi di critica omosessuale”.
Dì un po’ Micheluzzo bello, vieni tu a prendere i nostri figli, o mandi qualcun altro?
Perchè sono troppo impegnato ad evitare che lei e i suoi amici finiate di organizzare simpatici campi di residenza obbligatoria per gay con lo slogan “arbeit macht frei”
Che sei impegnato lo si vede bene.
Sulla citazione di Mieli nulla da eccepire?
Pure lei dunque aspira alla pederastia di massa?
La società attuale menefreghista -e chi più ne ha piu’ ne metta- nei confronti della famiglia (ci sono Stati meno cattolici e tuttavia più disponibili in tutti i sensi verso la famiglia naturale- per es. Francia, col coefficiente familiare che l’Italia sta ancora sognando), in particolar modo di quella numerosa, ci sta ghettizzando, annientando in quanto tali: Povere famiglie, altro che poveri gay, diciamo la verità quando parliamo, per favore!! Povere famiglie, che devono portare tutti i pesi di uno Stato magnone -famiglie distrutte! ormai si va all’elmosina, e lo Stato che fa? E’ impegnatissimo nella difesa die diritti-valori…La zappa nei piedi, si dà, altrochè, e quando se ne accorgerà sarà troppo tardi…
Condivido in toto quanto hai così efficacemente espresso. Fin tanto che ci rimane un briciolo di forza per reagire alla sopraffazione del pensiero…non allineato alla volontà del potere, noi genitori consapevoli, dobbiamo lottare uniti per impedire che le scuole, con il colpevole silenzio di una classe docente che si sveglia solo quando deve tutelare i suoi diritti lesi, ma che non ha il coraggio di opporsi ad essere strumentalizzata allo scopo neanche tanto occulto di condizionare le menti dei nostri figli….Brava Susanna, Bravo Angelo, facciamoci valere!
Metta al posto del sesso la razza e rilegga il suo messaggio. L’idea è che al più presto possibile la sensazione che prova nel leggere la versione razzista del suo scritto (spero la provi…) sia provata anche rispetto all’orientamento sessuale.
Sig. Michele L permetta una domanda: nell’avatar che si è scelto il colori freddi indicano le zone a bassa densità o quelle ricche d’acqua?
Le lascio la libertà di informarsi, magari impara qualcosa…
Con ciò ti ha fatto capire che non lo sa manco lui e che non ha neanche voglia di guardare su wikipedia.
Leggo su Wikipedia : “La fisiognomica è una disciplina pseudoscientifica che pretende di dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico, soprattutto dai lineamenti e dalle espressioni del volto…”. E’ vero, si tratta di una disciplina pseudoscientifica, pero’…..
Sono un grande appassionato di musica lirica e vi confesso che se Grasso fosse stato un “basso” lo avrei visto come perfetto interprete del Mefistofele di Arrigo Boito, senza bisogno di quel trucco grossolano e grottesco che quasi sempre viene adoperato per gli interpreti dell’opera.
E la Boldrini ? …. Una perfetta Lady Macbeth
Sutor ne ultra crepidam viene da dire. Sempre che il sutor non avesse gia illo tempore scarsa dimetichezza persino con la crepidam e quindi, a maggior ragione, non è molto adatto oggi nemmeno a operar sull’ultra. O che il sutor non fosse proprio nemmeno tanto bravo come sutor e l’odierno dissertar di ultra non sia ne più ne meno che la continuazione della suddetta inadeguatezza originaria.
Insomma, è davvero complicato dire di un (ex) magistrato che è stato, ed è anche oggi, né più né meno che un azzeccagarbugli, senza rischiar i ferri seduta stante.
P.S. ricordo un intervento/comizio del suddetto di pochi anni fa nel quale (a) facendo propria acriticamente la propaganda lgbthfj più schiumante e non manifestando segni visibili di vergogna alcuna aggrediva scodinzolando gli omofobbbbi e (b) auspicava per i suddetti terapie in sovietico stile. “Staranno meglio loro (gli omofobbbi), staremo meglio tutti” fu la chiosa apprezzata da un (ristretto) gaio pubblico in fregola politica.
P.P.S. Se la boldrini, che è stata anche lei charlie purché la sacra libertà di satira non toccasse la sua divina persona, ha setacciato il web a caccia di pericolosissimi pensionati e fanculisti vignettari, vere minacce questi altro che il terrorismo che non esiste perché “non esistono clandestini ma solo profughi” (dixit), forse i ferri devo aspettarmeli davvero per lesa maestà.
Che spessore culturale questi soloni istituzionali della sinistra de noatri
Grasso e Boldrini sono il prezzo pagato da Bersani nel tentativo di inserire M5S nel suo governo. Quanto sia servito è sotto gli occhi di tutti.