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Papa Francesco ordina 232 panettoni dei carcerati di Padova

Di Redazione
13 Dicembre 2013

La lettera partita dal Vaticano è arrivata. Come fece l’anno scorso Benedetto XVI, anche questa volta, alla vigilia delle festività natalizie, Papa Francesco ha ordinato all’Officina Giotto, guidata da Nicola Boscoletto, 232 panettoni. I venticinque pasticcieri-detenuti ci stanno mettendo il cuore per inviare a Roma i dolci che considerano i più importanti di tutta la loro vita. I 232 panettoni che il papa poi regalerà ad amici e familiari, saranno avvolti i un una confezione speciale, tutta di colore rosso, con a fianco un bigliettino bianco, scritto in spagnolo, italiano, francese, tedesco ed inglese.

Quest’anno, come già nel 2012, saranno sfornati in tutto 70.000 panettoni, tra cui quello classico e quello, denominato Kabir, preparato con il moscato passito di Pantelleria. Al dettaglio costa 25 euro. È possibile acquistare i prodotti che escono dai Due Palazzi anche via Internet. La società, che li produce e li mette in confezione, è anche in grado d’inserire nelle scatole-regalo i biglietti personalizzati degli auguri di Natale e di Capodanno e di praticare un prezzo speciale per le aziende. Un ristoratore italiano di Chicago ne ha ordinati duecento.

Il panettone Made in Padova finirà anche sulle tavole di un locale nei Caraibi Olandesi e di altri ristoranti del Brasile. Per il resto la produzione in carcere da parte dei 25 detenuti-pasticcieri, addetti al laboratorio è diventata più variegata. «Inutile negare che l’ordinativo di Papa Francesco è stato accolto con grandissima soddisfazione», spiega Boscoletto. «Ora i detenuti sognano una visita del Papa nei laboratori di pasticceria del Due Palazzi».

Tratto da Il Mattino di Padova, giovedì 12 dicembre, p. 25, Papa Francesco ordina 232 panettoni del Due Palazzi (f.pad.)

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5 commenti

  1. GABRIELE

    Il signor Jorge Bergoglio ha sempre voglia di mettersi in mostra. Piacerà forse ai non credenti ed ai credenti tiepidi o ai cristiani di Natale e Pasqua, ma queste manifestazioni non servono a riempire le chiese e ad aumentare confessioni e comunioni! Il Cristianesimo è un’altra cosa. Ricoro a Jorge Bergoglio queste poche parole:
    Testo del Vangelo (Mt 6,1-6.16-18): In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

    1. Giuseppe

      Gabriele, prenditi una boccata d’aria fresca, rilassati. Chill out, man! Il Buon Dio ce la farà anche senza di te per un paio di minuti.

  2. Bernardo

    il top del top è l’officina giotto.
    un’idea geniale !

    1. beppe

      sarebbe interessante sapere con quali fondi viene finanziata questa iniziativa. penso che molti imprenditori farebbero cose altrettanto buone e belle se potessero di finanziamenti. queste cose mi lasciano sempre perplesso. sotto questi exploit c’è sempre la mano pubblica, cioè i soldi di tutti noi. a fare impresa così forse son capaci tutti, con l’aggiunta del surplus ETICO e SOLIDALE. comprerò il panettone del mio fornaio che si vede cannibalizzato dai centri commerciali, dalle tasse .

      1. Filippo

        Spero di poter accontentare subito la tua curiosità. Non credo ci sia nessun finanziamento, nessuna mano pubblica. Di imprese che lavorano in carcere ce ne sono moltissime, poche con questa qualità, quindi forse non ne sarebbero capaci proprio tutti…
        Certo sull’assunzione di un carcerato ci sono degli sgravi fiscali che stai tranquillo se ne vanno tutti in spese che normalmente un’azienda non deve sostenere, avvocati, psicologi, consulenti ecc… senza considerare che avviare al lavoro un carcerato che magari è da anni che se ne sta chiuso nella sua cella o che addirittura non ha mai lavorato non è come mettere un annuncio di lavoro su linkedin.
        In più se proprio vogliamo stare attenti alla spesa pubblica c’è un dato inalienabile; il lavoro in carcere abbatte la recidività all’1%, questo vuol dire che quando uno esce in carcere non ci torna più… soldi pubblici risparmiati non ti pare?
        Allora cosa c’è che fa funzionare tanto questi panettoni? semplice, la qualità data dalla passione per il lavoro che i dipendenti della Giotto hanno trasmesso ai carcerati, con buona pace del tuo fornaio io ne prenderò un paio via internet perché sono proprio buoni.

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