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Sul Sussidiario Giulio Sapelli dice: «Si tratta di una sconfitta politica bruciante per Merz, soprattutto perché consumata sotto gli occhi di Angela Merkel, rappresentante massima di quel nucleo di interessi energetici teutonico-russi che è stato l’asse portante della tenuta economica tedesca e che ha resistito finché ha potuto, di fatto finché non è scoppiata la guerra in Ucraina».
Sapelli sottolinea come la prima pesante bocciatura di Merz, poi frettolosamente rimediata, nasca innanzi tutto dalle condizioni create dall’eredità velenosa della Merkel, che ha reso fraglie la democrazia tedesca con il suo consociativismo strutturale sul piano interno (sedici anni di governi di grande coalizione), e la sua dipendenza dall’energia russa e dall’export-import cinese. Diversi osservatori hanno attribuito la trappola tesa a Merz a settori della sinistra della Spd. Però i dirigenti socialdemocratici affermano (molto credibilmente) di non avere colto nessun segno di manovra in questo senso. Circ...
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