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28 luglio 2013, Copacabana, spiaggia traboccante di fedeli, messa finale della Giornata Mondiale della Gioventù. Sull’altare, davanti a tre milioni di ragazzi e sotto l’occhio onnisciente delle telecamere, Papa Francesco accoglie per l’offertorio una coppia. Il padre tiene in braccio una neonata minuscola, anencefala. I genitori, incontrati il giorno prima fuori dalla cattedrale di Rio, gli avevano raccontato che avrebbero potuto abortire, la legge lo permetteva in "quei casi". Ma avevano deciso di accogliere la vita, nonostante tutto. Il Papa li ha voluti accanto a sé sull’altare all’offertorio. Ha baciato la bambina, ha benedetto i genitori. Un pontificato fotografato in una istantanea, «un gesto che vale più di cento discorsi sull’aborto», dissero allora fonti vaticane.
Il 1° agosto, mentre si montavano paginate sull’ormai celebre chiacchiera in aereo “chi sono io per giudicare”, spiccava il commento della Stampa: «Prendere tra le braccia una bambina anencefala, la cui madre si è ri...
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