«Siamo capaci di accogliere Gesù che entra in Gerusalemme? Oppure prendiamo le distanze da Lui e ci comportiamo in un altro modo?». Questa la domanda che Papa Francesco ha rivolto a 60 mila fedeli in Piazza San Pietro durante la messa della Domenica delle Palme, che ha celebrato tenendo in mano il pastorale realizzato dai detenuti della casa circondariale di Sanremo. Il Santo Padre, che nell’omelia ha parlato a braccio, subito dopo, nel corso dell’Angelus, ha assistito al passaggio della Croce delle Giornate Mondiali della Gmg e ha annunciato la sua visita a Daejeon, nella Repubblica di Corea, in agosto, per la VI Giornata asiatica della Gioventù.
CHI SONO IO DAVANTI A GESÙ? Ai fedeli papa Francesco ha ricordato che, durante la settimana che precede la Pasqua, la Settimana Santa, «tutto il popolo accoglie Gesù, i bambini lodano, cantano, ma questa settimana va avanti nel mistero della morte di Gesù e la sua Risurrezione. Abbiamo sentito la passione del Signore, soltanto ci farà bene farci una domanda: chi sono io? Chi sono io davanti al mio Signore? Chi sono io davanti a Gesù che entra di festa in Gerusalemme? Sono capace di esprimere la mia gioia, di lodarlo? O prendo distanza?». E ha aggiunto: «Chi sono io davanti a Gesù che soffre? Abbiamo sentito tanti nomi, tanti nomi, il gruppo dei dirigenti, alcuni sacerdoti, alcuni farisei, maestri della legge che avevano deciso di ucciderlo, aspettavano l’opportunità di prenderlo. Sono io come uno di loro? Anche abbiamo sentito un altro nome, Giuda, trenta monete, sono io come Giuda? Abbiamo sentito altri nomi, discepoli che non capivano niente, che si addormentavano mentre il Signore soffriva. La mia vita è addormentata? O sono come i discepoli, che non capivano cosa fosse tradire Gesù? Come quell’altro discepolo che voleva risolvere tutto con la spada? Sono io come loro?».
DOVE È IL MIO CUORE? Ha proseguito, poi, il Papa, incalzando i fedeli presenti: «Sono io come Giuda che fa finta di amare e bacia il maestro per consegnarlo? Per tradirlo? Sono io traditore? Sono io come quei dirigenti che di fretta fanno il tribunale e cercano falsi testimoni? Sono io come loro? E quando faccio queste cose, se io le faccio, credo che con questo salvo il popolo? Sono io come Pilato che quando vedo che la situazione è difficile me ne lavo le mani? E non so assumere la mia responsabilità e lascio condannare o condanno io le persone?». E ancora: «Sono io come quella folla che non sapeva bene se era in una riunione religiosa, in un giudizio, o in un circo, e sceglie Barabba, per loro era lo stesso, era più divertente per umiliare Gesù. Sono io come i soldati che colpiscono il Signore, sputano addosso a lui, insultano, si divertono con l’umiliazione del Signore?».
Oppure, ha domandato Papa Francesco, «sono io come il Cireneo che tornava dal lavoro affaticato ma ha avuto la buona volontà di aiutare il Signore a portare la croce? (…) Come quelle donne coraggiose e come la mamma di Gesù che erano lì, soffrivano in silenzio? Sono io come Giuseppe, il discepolo nascosto, che porta il corpo di Gesù con amore per dargli sepoltura? Sono io come queste due Marie che rimangono alla porta del sepolcro piangendo, pregando?». Ha poi concluso il Papa, sintetizzando: «Dove è il mio cuore, a quale di queste persone assomiglio? Questa domanda ci accompagni per tutta la settimana».
VIAGGIO IN COREA DEL SUD. Dopo la liturgia, il Papa ha pronunciato l’Angelus. Ma prima della preghiera finale ha salutato i 250 delegati – vescovi, sacerdoti, religiosi e laici – che hanno partecipato all’incontro sulle Giornate Mondiali della Gioventù organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici, di fatto l’inizio del percorso verso Cracovia 2016. Francesco ha anche annunciato che Giovanni Paolo II, che sarà canonizzato il prossimo 27 aprile insieme a papa Giovanni XXIII, sarà il patrono delle Gmg. Infine, il Santo Padre ha concluso annunciando che, «a Dio piacendo, il 15 agosto prossimo, sarò a Daejeon, nella Repubblica di Corea, incontrerò i giovani dell’Asia nel loro grande raduno continentale. Ed ora ci rivolgiamo alla Vergine Madre, perché ci aiuti a seguire sempre Gesù con fede e con amore».