Papa Francesco questa mattina durante l’udienza generale in piazza San Pietro, come promesso la settimana scorsa, ha ripreso a parlare degli «aspetti del rapporto indissolubile tra la Chiesa e la famiglia», una serie di catechesi che il Santo Padre ha deciso di inaugurare proprio per approfondire gli stessi temi a cui è dedicato il Sinodo in corso in questi giorni in Vaticano. Oggi il Pontefice ha parlato della promessa di amore degli adulti verso i bambini, promessa che deve «impegnare» non solo i genitori ma tutta la comunità cristiana.
«PERDONO PER GLI SCANDALI». «È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo». Da questa «parola forte» ma «realista» di Gesù il Papa ha preso spunto per la sua riflessione, esordendo con una richiesta di perdono. «Io vorrei, prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa, chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono caduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono». Il Santo Padre non ha fatto riferimento a casi particolari, ma ha spiegato perché è così grave per il Signore il tradimento delle «promesse che facciamo ai bambini».
«IL NOSTRO FUTURO». «Non parlo tanto delle promesse che facciamo qua e là, durante la giornata, per farli contenti o per farli stare buoni», ha precisato il Pontefice. «Parlo delle promesse più importanti, decisive per le loro attese nei confronti della vita, per la loro fiducia nei confronti degli esseri umani, per la loro capacità di concepire il nome di Dio come una benedizione». I genitori e gli adulti in generale sono sempre «pronti a parlare dei bambini come di una promessa della vita». A volte, ha aggiunto il Papa, «siamo anche facili a commuoverci, dicendo ai giovani che sono il nostro futuro, è vero». Ma «quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambini, facendoli venire nel nostro mondo?», ha domandato il Santo Padre.
«UN IMPEGNO CHE CI GIUDICA». Ai bambini «noi promettiamo amore», ha detto il Pontefice, e infatti «i bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa: lo aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso. Basta guardarli: in tutte le etnie, in tutte le culture, in tutte le condizioni di vita! Quando accade il contrario, i bambini vengono feriti da uno “scandalo”, da uno scandalo insopportabile, tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo. Non possono capire cosa succede. Dio veglia su questa promessa, fin dal primo istante. Ricordate cosa dice Gesù? Gli Angeli dei bambini rispecchiano lo sguardo di Dio, e Dio non perde mai di vista i bambini (cfr Mt 18,10). Guai a coloro che tradiscono la loro fiducia, guai! Il loro fiducioso abbandono alla nostra promessa, che ci impegna fin dal primo istante, ci giudica».
DIO E L’ANIMA DEI BAMBINI. Papa Francesco ha voluto poi «aggiungere un’altra cosa, con molto rispetto per tutti, ma anche con molta franchezza». La «spontanea fiducia in Dio» dei bambini «non dovrebbe mai essere ferita, soprattutto quando ciò avviene a motivo di una certa presunzione (più o meno inconscia) di sostituirci a Lui. Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato. È un rapporto reale, che Dio vuole e Dio custodisce». E che sempre misteriosamente ma molto concretamente, secondo il Pontefice, si manifesta nelle coscienze dei più piccoli attraverso l’amore dei genitori. Si tratta, ha spiegato, di «un secondo miracolo, una seconda promessa: noi – papà e mamma – ci doniamo a te, per donare te a te stesso! E questo è amore, che porta una scintilla di quello di Dio! Ma voi, papà e mamme, avete questa scintilla di Dio che date ai bambini, voi siete strumento dell’amore di Dio e questo è bello, bello, bello!».
IL PUNTO DI VISTA DI GESÙ. Ecco perché «solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù, possiamo veramente capire in che senso, difendendo la famiglia, proteggiamo l’umanità», ha detto infine il Papa. «Il punto di vista dei bambini è il punto di vista del Figlio di Dio. La Chiesa stessa, nel Battesimo, ai bambini fa grandi promesse, con cui impegna i genitori e la comunità cristiana. La santa Madre di Gesù – per mezzo della quale il Figlio di Dio è arrivato a noi, amato e generato come un bambino – renda la Chiesa capace di seguire la via della sua maternità e della sua fede. E san Giuseppe – uomo giusto, che l’ha accolto e protetto, onorando coraggiosamente la benedizione e la promessa di Dio – ci renda tutti capaci e degni di ospitare Gesù in ogni bambino che Dio manda sulla terra».
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