Legge sull’omofobia. Non bisogna accettare compromessi o finiremo (male) come l’Inghilterra
Pubblichiamo l’intervento della giornalista di Tempi Benedetta Frigerio, che ieri all’Hotel Nazionale di Roma, a due passi dalla Camera dei Deputati, ha partecipato al dibattito sulla legge contro l’omofobia (qui il testo), che prevede carcere e rieducazione per chi si macchia di “reati di opinione” contro l’omosessualità. Approvata due giorni fa dalla Commissione giustizia, arriverà in Parlamento, probabilmente, settimana prossima. Qui si può firmare un appello per fermare la legge.
Perché rifiutare ogni compromesso su una legge fondata sulla menzogna? Ho sentito dire da alcuni politici che la legge sull’omofobia, dato che comunque passerà, andrà “aggiustata” con delle garanzie e tutele. Lo stesso ragionamento fu fatto da alcuni politici inglesi. Bene, ora si sentono più sconfitti che se avessero perso ma a testa alta, ossia cercando di fare tutto il possibile per contrastare un disegno di legge disumano e che in Italia prevede il carcere per reati di opinione. Ecco cosa accade ora in Inghilterra:
Adrian Smith è stato retrocesso e il suo salario decurtato del 40 per cento solo per aver scritto sulla sua pagina privata di Facebook, visibile solo agli amici, fuori dall’orario di lavoro, che per la Chiesa il matrimonio omosessuale è «un’uguaglianza che si spinge troppo in là». A pagare 3.600 sterline per aver deciso di affittare le camere matrimoniali del proprio Bed&Breakfast solo a coppie sposate (non le davano neppure a fidanzati o conviventi eterosessuali) sono invece Peter e Hazelmary Bull. L’autista inglese Arthur McGeorg ha subìto azioni disciplinari da parte del suo datore di lavoro per aver firmato una petizione sul matrimonio naturale. Il preside di una scuola inglese, Bill Beales, ha ricevuto una chiamata di sospensione dopo aver fatto notare durante un’assemblea scolastica che molte persone erano messe sotto accusa solo perché convinte che il matrimonio debba essere unicamente tra un uomo e una donna. Lillian Ladele, ufficiale di stato civile inglese, che aveva chiesto ai propri datori di lavoro di non apporre la sua firma sui documenti relativi alle unioni omosessuali, è stata licenziata. Il caso più recente è quello del predicatore arrestato per aver letto pubblicamente le sacre scritture che parlano del disordine dell’omosessualità.
Questa legge è contro tutti gli uomini e quindi anche contro gli omosessuali a cui sarebbe privato qualsiasi supporto, come già avviene in alcuni Stati americani. Testimonia Walt Heyer, ex transessuale americano: «Ti piacerebbe avere disturbi di identità, depressivi, dissociativi e sentirti dire che vai bene così?». «Questa è finta tolleranza che ti lascia solo. A salvarmi sono stati quelli che mi hanno aiutato con amore e terapia». Quanto è lontana dalla sua esperienza l’iconografia di spensierata normalità del mondo gay. «In realtà – risponde Heyer – è un mondo di frustrazione. Chi soffre pensa (o per razionalizzare il dolore o perché viene convinto di questo) che la colpa del suo disagio sia della società eterosessuale. Quella che viene erroneamente definita “omofoba”. Perciò la maggioranza dei trans e gay desiderano che sparisca qualsiasi sesso. Dall’altra parte c’è la responsabilità di chi sa, ha studiato ma tace per paura di mettere a repentaglio la propria carriera o per timore di finire in tribunale. Voglio dire a chiunque sta soffrendo quello che un tempo ho sofferto io: non avere paura, ti insulteranno come adesso insultano me, ma non importa, chi ti insulta è perché non è a posto lui. Perciò io ti dico: vai avanti lo stesso, fallo anche per lui».
L’allora cardinal Ratzinger, con grande lungimiranza, anche se è rimasto poco ascoltato, disse nella nota della Congregazione per la dottrina della fede del 2002, sull’impegno dei cattolici in politica: «Quando l’azione politica viene a confrontarsi con principi morali che non ammettono deroghe, eccezioni o compromesso alcuno, allora l’impegno dei cattolici si fa più evidente e carico di responsabilità». E questo è il caso.
Pensate infatti che solo poco tempo fa qualcuno ha detto: «Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia. Penso anzitutto all’unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale». È papa Francesco a scriverlo nell’enciclica Lumen Fidei. Ecco, se passasse questa legge in Italia, chiunque diffondesse o ripetesse queste parole potrebbe essere accusato di omofobia e finire in carcere. Per questo l’opposizione in Parlamento sui principi inderogabili, come scrisse Ratzinger, deve diventare una testimonianza senza compromessi o pertugi a derive che lederebbero profondamente la fisionomia dell’essere umano e la sua libertà. Trasformando la democrazia in un totalitarismo silente, in cui si avrà paura di parlare con il proprio vicino per possibili denunce.
Concludo citando Vaclav Havel, leader della dissidenza comunista e fondatore di Charta 77, che visse per anni senza accettare compromessi con la minima menzogna, di cui riteneva responsabili non solo coloro che vi credevano, ma soprattutto quanti pur non credendoci pensavano di doverla accettare e di conviverci per non scomparire. Havel scrive: «Sganciarsi dalla zavorra delle abitudini e delle categorie politiche tradizionali, aprirsi al mondo dell’esistenza umana vera non è solo politicamente più realistico, ma anche politicamente più ricco di prospettive». Forse io sarò una sognatrice integralista che non sa cosa sia la politica, come spesso mi sento dire. Ma di Havel questo non potete affermarlo. Perché i fatti gli diedero ragione: nel 1989, dopo che la cultura dissidente del “vivere nella verità” si era ormai diffusa, la dittatura comunista cadde e lui che non aveva mai accettato la minima menzogna, pur inizialmente pagando l’isolamento dal potere, poi divenne addirittura presidente della Repubblica. Amici, abbiamo bisogno di uomini così, coraggio.
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La differenza é tra il disertore e l’obiettore di coscienza.
Io non tradisco lo stato per egoismo o vigliaccheria o mancanza di cura per la patria.
Io mi astengo perchè la mia visione etica e religiosa della vita mi renderebbe colpevole di un qualcosa che ritengo peccato o errato.
Così se un cristiano, o musulmano decide di non affittare casa propria a un certo tipo di persone perchè non vuole favorire, rendendosi colpevole un certo di tipo di condotta da lui considerata peccaminosa, come per il musulmano potrebbe essere chi si cucina una cotoletta di maiale o fa pancetta la mattina, devo poterlo fare.
La storia poi del luogo pubblico non regge: anche la chiesa é un luogo aperto al pubblico. Se lì dentro sposano solo coppie etero allora significa che si fa discriminazione? La chiesa presta i suoi servizi in piena libertà secondo le sue scelte religiose e etiche.
Così il mio b&b, che tra l’altro é proprio casa mia perchè ci abito, lo affitto a chi mi pare e se voglio solo a persone sposate per questioni di convinzione personale religiosa che portano a non favorire, quindi a collaborare, a ciò che per me é un peccato, che se permettete non voglio fatto in casa mia.
Beh, sì, insomma, un po’ come quando a Torino “non si affitta(va) ai terroni”, nulla in contrario, quindi ,se da domani non ti affitano una casa perché sei cristiano, non ti assumono al lavoro perché sei cristiano, al ristorante non ti fanno entrare perché sei cattolico, sai non è perché ti ritengono inferiore geneticamente, è solo che è contro la loro etica/religione stare sotto lo stesso tetto di un cristiano (di un teofago, insomma, sai a loro fa un po’ senso che si mangi Dio).
Giusto hai ragione un B&B non solo un luogo aperto al pubblico ma adirittura un esercisio pubblico (chissa se adesso ti va paragonare una chiesa a una bottega) anche se è casa tua, come come lo ha il ristorante di proprietà.
Franco c’è differenza tra un luogo aperto al pubblico e un esercizio pubblico.. Le chiese, le moschee e i circoli Arci sono luoghi aperti al pubblico, ma riservati ai “soci” che hanno fatto una “professione di fede” : ricevendo il battesimo, pronunciando la shahada o prendendo la tessera non importa.
Un esercizio pubblico ha una licenza pubblica e deve essere aperto a tutti. Se vuoi mettere dei limiti fai un B&B cristiano riservato ai soci e entrano solo quelli che hanno la tessera, la quale può essere rifiutata a discrezione o comunque a chi non si impegna a rispettare certi valori. Non puoi avere insieme i vantaggi del luogo pubblico (chiunque può essere cliente senza formalità) e quelli dell’associazione privata (entrano solo quelli che piacciono a noi)
Poi comunque non risolvi il problema di fondo: se io sono un membro della Chiesa Riformata Olandese del Sud Africa (razzista) posso escludere i neri dal mio B&B? Se io sono un neonazista posso escludere anche gli ebrei? Se sono leghista posso escludere immigrati e meridionali e fare un B&B padano? Se sono un sostenitore dell’eugenetica posso escludere gli handicappati? O pensi che i cristiani siano più uguali degli altri?
Beh, sì, insomma, un po’ comquanto a Torino “non si affitta(va) ai terroni”, supponto che quindi non avrei nessun problema se uno non ti affitta la casa perché sei cristiano, non ti assume perché sei cristiano e non ti fa entrare al ristorante perché sei cristiano? sai, non è che ti considera inferiore geneticamente, è per lui è peccaminoso sare sotto lo stesso tetto di un cristiano…
Ai un contecco abberrante delle libertà come libertà di discriminare tu, e centra ben poco anche l’ultimo concetto da te presso: se non vuoi collabare a ciò che per te è un peccato non apri B&B e vai a fare il sagrestano, se decide di aprire di esercizio pubblica sai alle leggi che giustamente di impongono di non discriminare, punto. E conta ben poco che in un B&b sei “a casa tua”, anche il ristoratore in un locale di sua proprietà è a casa sua, ma dal punto divista delle legge sono la stessa cosa: quindi le
Non volere coppie non sposate in un b&b non é una discriminazione, ma una scelta su chi e come gerstire la mia attività.
In alcuni locali non puoi entrare se non in giacca e cravatta in serate specifiche.
In alcuni alberghi non puoi affittare a ore oppure non ti fanno entrare con una prostituta.
In alcuni stabilimenti non puoi entrare se ti presenti nudo perchè tu sei nudista.
Non si tratta di discriminazioni etniche, religiose o razziali ma scelte ETICHE e di opportunità o di decoro.
In altre parole, una specie di obiezione di coscienza. Io non ti discrimino per odio, o per danneggiarti, o emarginarti ma perchè la tua condotta etica é contraria alla mia.
Il non riconoscere che si ha diritto a questo, significa non riconoscere l’espressione, anche in fatti, di diverse posizioni legate alla visione della vita.
Io non mi presento in un b&b gay friendly pretendendo che nessuno si baci perchè turba la mia religione.
Anzi, allora anche solo scrivere B&B gay friendly significa che é più friendly non i gay invece che con gli etero sessuali. Cosa si scriverebbe sui giornali se si leggesse B&B etero friendly?
E’ meglio che la tua parrocchia cambi fornitore di incenso perché nella miscela mi sa che ci finisce qualcosa di strano…
Innanzitutto i locali non possono fare selezione all’ingresso sulla base di come ti vesti e che lo fanno sono in contravvenzione di legge, questo perché in un locale aperto al pubblico tutti hanno diritto di entrare e di usufruire di un servizio per cui si paga e questo senza che il gestore del locale posso opporre ai clienti le sue parturnie personali. Solo i locali coi soci possono impedirti l’ingresso, ma anche qui nel valurare la richiesa del nuovo socio di essere ammesso sono costretti a rispettare l’articolo due della costituzione, per cui no possono rifiutare un’iscrizione di uno solo perché donna o omosessuale o di una tal razza.
Gli alberghi non ti affittano a ore perché vogliano affittarti tutta la giornata, non certo per evitare che uno si porti le prostitute in camere (o magari lo fanno perchè il “servizio” lo offrono direttamente loro.
Negli stabilimenti baneari (tutti, non alcuni) non ci entro nudo non certo perché il gestore non vuole, ma perchè è vietato pre leggere andare in giro nudi.
Le tue non sono poi pretese di liberta di gestione di una attività economica ma di vera e propria libertà di discriminazione in base alle tue paturnie personale, e per fornuta la legge lo impedisce già, e non solo qui in italia ma in tutti i paesi.
Ma si puó sapere cosa vogliono questi culattoni?
Vogliono che noi li tolleriamo per legge?
Va bene, per legge li tolleriamo. Ma se tu sei culattone sono affari tuoi.
Basta solo che non vai a rompere le scatole agli altri con pretese assurde. Se io continuo a ritenere che i culattoni sono “sbagliati” questi sono affari miei, ma lo stato coi miei affari non ci deve entrare.
Dove siamo? In Nord Corea? Nella Londra di Winston Smith?
Chi si credono di essere sti qua?
Vai avanti Benedetta contro la corrente dominante, meriti il premio Pulitzer. Non sei sola, si aggrega un popolo come è successo con Havel.
Ti voglio bene , perché ho imparato e imparo da te!
Anzi preciso……dico che sbagli. Ma non dico tu sia inferiore. La capisci la differenza?
“Se Peter e Hazelmary Bull avessero rifiutato di affittare le stanze del loro B&B a neri, ebrei o ad handicappati la pensereste allo stesso modo?”
Ovviamente no. Peccato che infatti che il non ospitare neri, ebrei o handicappati sia una discriminazione sulla base di una presunta inferiorità di tipo “genetico”. L’altra la libera scelta di tipo etico/religioso. Io nel non affittarti camere non dico che tu sia inferiore geneticamente ne che tu sia sbagliato. Dico solo che per il mio credo religioso, non voglio favorire un certo tipo di condotta “in casa mia”.
La capisci la differenza? Appunto stai mettendo in luce le contraddizioni di questo approccio. Per tutelare un diritto se ne nega un altro: il diritto di libera scelta e libera opinione. Allora scusa, in una chiesa un prete dovrebbe per forza sposare due omosessuali sennò li discrimina? Ma che azzo dici?
Bene Franco allora quindi secondo te discriminare sulla base del credo religioso o della appartenenza etnica, che non sono differenze genentiche è giusto? Va bene mettere un cartello “Non si serevono pasti ai cristiani” o “Non si affitta a meridionali” o “Vietato l’ingresso ai cani e ai musulmani”.?
E se dico che non voglio i neri non perchè li considero inferiori, ma perchè secondo me puzzano? O se rifiuto gli handicappati perchè a qualche altro cliente possono dare fastidio (è successo in uno stabilimento balneare nella mia città) ?
No, scusa, ma la discriminazione è discriminazione. Se io non voglio nel mio B&B un individuo, a prescindere dal fatto che sia educato o maleducato, che abbia la Visa Platino o che rischi seriamente di lasciarmi il “puffo”, solo perchè appartiene ad una certa categoria, è razzismo punto e basta. Poi se vuoi puoi provarer a sostenere che razzismo, antisemitismo islamo e cristianofobia sono libere opinioni. O magari che la discriminazione è giusta quando è prevista da un credo religioso
Ps l’esempio del sacerdote è ridicolo, la Chiesa è un’associazione volontaria la cui adesione prevede il fatto che si condividano i principi di base. Non c’è nulla di discriminatorio nel non voler sposare in chiesa i gay, come non c’è nulla di male nel non dare la terssera di un circolo Arci a chi ha le braccia piene di svastiche tatuate. Ma un B&B è un pubblico esercizio.
Quello che non capisce le differenze sei tu. Primo non è semplicemente “in casa sua”: lo sarebbe se non l’avesse aperta al pubblico facendola diventare un B&B e quindi un locale aperto al pubblico con tutti i vincoli di chi offre tali servizi. Secondo lui non gli ha affitto la camera , proprio perché li sbagliari considerando la loro unione immorale, ma allora se uno considerasse immorali o sbagliare le coppie interraziali secondo il tuo geniale ragionamente sulla “liberta di scelta” potrebbe rifiutarsi di affittare le camere alle coppie interraziali.
Proprio vero che per voi cattolici la libertà è intesa nel senso della vostra libertà di discriminare liberamente il prossimo
Scusate: per me essere ateo é un peccato. Allora dovrei essere arrestato per questo?
per me essere di destra o essere di sinistra é peccato (cioè sbagliato): dovrei essere arrestato per questo?
per me mangiare carne é un peccato contro il pianeta perchè sono vegetariano: la libera espressione di ciò allora sta a significare che io discrimini chi la mangia e dovrebbe espormi al carcere?
Per me l’adulterio é un peccato: allora devo finire in galera perchè una donna che ha lasciato il marito per un altro si sente offesa?
Per me l’omosessualità é un peccato, o una condotta eticamente sbagliata….e allora? Se é giusto mettermi in carcere per questo é giusto farlo anche per tutto il resto.
E vediamoli uno per uno questi casi di persecuzione dei cristiani che esprimono la loro opinone contro i matrimoni gay:
Adrian Smith è stato punito DAL SUO DATORE DI LAVORO sulla base del suo CONTRATTO e non da un Tribunale in forza di una legge. Può appellarsi alla Magistratura per fare le sue ragioni. Rilevo solo che la ditta per cui lavora non gli ha rimproverato il merito delle affermazioni, ma il fatto che abbia usato la sua quelifica professionale mettendo a rischio l’immagine dell’azienda, che probabilmente non vuole essere coinvolta in polemiche.
Se Peter e Hazelmary Bull avessero rifiutato di affittare le stanze del loro B&B a neri, ebrei o ad handicappati la pensereste allo stesso modo?
Se un ufficiale di stato civile come Lillian Ladele chiede di non apporre la sua firma sui documenti realtivi a matrimoni interrazziali esercita un suo diritto?
Arthur McGeorg è stato sanzionato,. sempre dal suo datore di lavoro e NON da un Tribunale per aver fatto propaganda durante l’orario di lavoro. Faccia ricorso.
Il preside Bill Beales ha detto a bambini tra i 7 e gli 11 anni che gay, ma anche divorziati e madri sole “contravvengono alla legge di Dio”. Credo che passerebbe i suoi guai anche in Italia oggi.
Non mi sembra che ci sia materiale per gridare alla caccia alle streghe.
Davvero difficile da comprendere la frase “Questa legge è contro tutti gli uomini e quindi anche contro gli omosessuali a cui sarebbe privato qualsiasi supporto, come già avviene in alcuni Stati americani” riferita ad una legge che tutela un gruppo quando è vittima di discriminazioni. Mi pare di capire che si sostenga che a non considerare i gay dei malati si faccia loro del danno. E’ un’opinione, peccato non sa suffragata dai fatti visto che una delle più vecchie associazioni che facevano terapia riparativa , Exodus; abbia chiuso i battenti facendo tante scuse alle persone che ha fatto soffrire inutilmente.
Poi se Walt Heyer sta meglio come dice buon per tutti, è una ulteriore dimostrazione che la sessualità è in gran parte questione di scelte.
Dì un po’ sedicente Giovanni, tu in che Stato hai vissuto finora? A Cuba? In Corea del Nord?
Noto infatti una certa meraviglia da parte tua nel notare che la gente possa godere anche di certi diritti fondamentali, come la libertà di opinione, di espressione, di obiezione di coscienza e altra robetta che lascio agli esperti di diritto il compito di individuare.
Ti rendi conto che quello che scrivi è, in piccolo, una specie di attentato alla democrazia?
A Cuba il partito comunista locale ha appena approvato un ordine del giorno che impegna i suoi militanti a lottare contro l’omofobia. Ci hanno lasciato indietro pure loro…
E allora vai in Cuba tu e tutta la tua famiglia.
Ti fanno cittadino onorario di sicuro.
Sarebbe interessante prevedere cosa succederà in Italia, dato che la stessa legge è applicata sia per reati di opinione contro l’orientamento sessuale sia contro la religione. E’ chiaro che ci sarà un conflitto nel momento in cui una religione definisce l’omosessualità un comportamento immorale e una pesona definisce tale religione immorale o retrogada. A mio modo di vedere ci saranno più che altro azioni intimidatorie da parte della magistratura ideologizzata, ma si dovrebbe continuare a poter dire che gli atti omosessuali sono un peccato, almeno così dice una fonte autorevole come Vladimir Luxuria…
Forse, per non accettare la menzogna, bisogna essere nella condizione di non avere nulla da perdere. Mi sembra invece che poco o tanto tutti abbiamo qualcosa da perdere.
Bell’articolo.
Soprattutto perchè sprona alla testimonianza della verità senza violenza e soprattutto senza compromessi.
Del resto se una cosa è bianca e qualcuno comincia a dire che è nera, contrattare il fatto ed arrivare a sostenere che quella cosa è grigia non è un buon servizio per la verità. E’ solo un cedimento verso la falsità.
PS: fischieranno le orecchie a molti politici.