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La nuova “culture war” è quella sull’automobile

Di Piero Vietti
09 Ottobre 2023
Le nostre macchine sono diventate il luogo in cui il proselitismo sull’apocalisse climatica incontra il pragmatismo antielitario. La narrazione verde di sinistra sui veicoli elettrici come panacea non regge più, cosa dicono i conservatori?
Sadiq Khan bus elettrico automobile
Il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, promuove l'utilizzo dei bus elettrici come alternativa all'auto per muoversi nella nuova zona a "emissioni ultra basse" (foto Ansa)

Razza, immigrazione, sesso (o genere) e vita sono i principali cambi di battaglia su cui negli ultimi decenni sono state combattute le culture war, le guerre culturali attorno a cui politica e opinione pubblica ha tracciato trincee sempre più profonde, polarizzando il dibattito e costringendo a una presa di posizione elettori, media e grandi aziende, con le conseguenze che ben conosciamo. Tutto questo però potrebbe essere già vecchio e superato, provoca sul Wall Street Journal Joseph C. Sternberg: «Sta scoppiando la madre di tutte le guerre culturali, ed quella sull’auto».
Per la sinistra l'automobile è un male morale
Il dibattito attorno all’uso delle automobili e alla decisione di dove possono circolare dura almeno dagli anni Sessanta, quando – ricorda Sternberg – l’attivista urbana liberal Jane Jacobs osservò come «il ricorso all’auto personale era una risposta del tutto razionale al fallimento degli urbanisti governativi nell’incoraggiare uno sviluppo più intelligente» ...

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