Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Cultura

Novantatré, l’anno in cui affilammo gli artigli delle nostre mani pulite

Rileggere oggi l'inchiesta di Mattia Feltri su Tangentopoli fa riflettere sulla pochezza dell’animo umano e sulla sua imperfezione e miseria

Emanuele Boffi
04/02/2016 - 1:00
Cultura
CondividiTwittaChattaInvia

pool-mani-pulite-tangentopoli-ansa

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti).

Per noi che nel 1993 avevamo un’età in cui gli interessi maggiori non andavano al di là della bionda del primo banco e dei carburatori da montare sul motorino, l’inchiesta di Mattia Feltri uscita quotidianamente sul Foglio sull’annus horribilis di Mani Pulite fu una sorta di rivelazione. Non solo e non tanto perché, dieci anni dopo, quel che era accaduto era ancora piuttosto fuligginoso, e dunque Feltri lo portava sotto un nuovo cono di luce, ma anche perché mostrò come una vicenda potesse essere raccontata con prosa magniloquente in modo che fatti e giudizi, cronache e interpretazioni potessero accompagnarsi senza collisioni. Ora che è uscito Novantatré (Marsilio, 17,50 euro), dove quell’inchiesta è rielaborata e riproposta, l’impressione è la medesima, se non più vigorosa.

LEGGI ANCHE:

L'ex europarlamentare Antonio Panzeri e l'ex vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili (Ansa)

Il Qatargate assomiglia sempre di più a Mani Pulite

30 Gennaio 2023
Rovine di una chiesa

La crisi che dobbiamo affrontare va ben oltre la politica

5 Agosto 2022

L’artificio del «presente storico» e del «futuro inevitabile», come lo chiama Giuliano Ferrara nella prefazione, è l’abito con cui la parola rivela l’accaduto, s’approssima al vero, lo illumina per quanto possibile. L’oggettività dei fatti, come tutti sanno ma pochi ammettono, non è mai sufficiente per capire. Se non interpreti, se non spieghi, se non fornisci un criterio, con la retorica e la tirannia della “carta canta” non fai altro che fornirti un alibi per giustificare violenti propositi.

«Rompigli il culo, papà»
Poiché amiamo i paradossi e i ragionamenti in contropiede, abbiamo appuntato su un quadernino che nel 1977 sui muri dell’Università di Bologna qualcuno scrisse: «Basta fatti, vogliamo parole». A suo modo, uno slogan geniale, più oggi che ieri, e che ci torna in mente ogni qual volta sfogliamo quotidiani pieni di fatti, di intercettazioni, di «prove inconfutabili», di “carta canta”. È una corda ben insaponata questa dei “fatti” con cui noi giornalisti ci siamo impiccati sbadigliando, ormai stanchi di voler capire, indagare, spiegare il particolare e il contesto, questi due “fastidiosi” orpelli della realtà. Novantatré di Feltri, con questo fantastico andirivieni fra presente e futuro, ci costringe così a vedere e pensare, che è un’attività così rara in tempi di clicca-mi piace-condividi.

Con Novantatré ci ritroviamo catapultati nel mezzo di vicende sanguinolente, con gente che, ad ogni arresto eccellente, scriveva ai giornali per testimoniare «il cuore colmo di gioia», viaggi organizzati a Montenero di Bisaccia come fossero le Seychelles, un popolo intero che, come Cristiano Di Pietro, urlava: «Rompigli il culo, papà». L’odore di selvaggina era nell’aria quell’anno, e conveniva fiutarlo per tempo, prima di diventare la prossima preda da sbranare. Magistrati sacerdoti, un pm descritto come un Gesù, giornalisti e intellettuali ubriachi e fegatosi, missini, leghisti, comunisti intenti a fare la calza sotto la ghigliottina.

mattia-feltri-novantatre-copertinaRipercorrere quel novantatré significa rileggere dichiarazioni la cui assertività è cristallina. Nessun dubbio, nessuna remora, nessun tentennamento nemmeno di fronte a vite rovinate, cadaveri, suicidi. Quell’anno si respirava solo furore, vendetta e rabbia. Sulla pietra levigata dei quotidiani non c’era spazio se non per giudizi definitivi e oracolari e per sentenze scolpite senza sbavature. Ed è questo, ventitré anni dopo, quel che colpisce di più: l’assoluta mancanza di sfumature, di ripensamenti, di un attimo di titubanza che introduca al laico dubbio o, se Dio vuole, alla cristiana pietà.

Il colore del terrore
Feltri ha raccontato ad Alessandro Giuli del Foglio che una volta lo chiamò Luigi Manconi per chiedergli se quel giudizio tranchant su Bettino Craxi che aveva riletto nelle sue ricostruzioni, lo avesse mai pronunciato. «Ma davvero ho detto quelle cose?», chiese Manconi, un garantista a tutto tondo, uno che – per capirci – ha scritto libri per chiedere l’abolizione del carcere. Era stupito anche lui, persino lui, figurarsi noi, di essersi ritrovato in quell’anno in un mondo dove l’avviso di garanzia era una condanna, il segreto istruttorio una barzelletta, la presunzione d’innocenza una bestemmia. Ma anche dove l’ipocrisia era tanta e ben distribuita: dai magistrati che si fermavano solo davanti al portone di Botteghe Oscure fino alle seconde linee di partiti moribondi dove portaborse fino ad allora innocui cannibalizzavano padri e padrini.

Rileggere oggi Novantatré fa riflettere sulla pochezza dell’animo umano e sulla sua imperfezione e miseria connaturate. E sulla presunzione di poter sfoggiare mani candide e illibate, senza sporcizia sotto le unghie. Novantatré è stato l’anno in cui quelle unghie, trasformate in artigli, hanno cominciato a graffiare per grattare via il nero dal mondo. Ma nella vita tutto è spurio e, come chiunque abbia letto Moby Dick sa, la bianchezza è il colore del terrore, della violenza e della paura.

Foto Ansa

Tags: mani pulitemattia feltritangentopoli
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

L'ex europarlamentare Antonio Panzeri e l'ex vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili (Ansa)

Il Qatargate assomiglia sempre di più a Mani Pulite

30 Gennaio 2023
Rovine di una chiesa

La crisi che dobbiamo affrontare va ben oltre la politica

5 Agosto 2022
A un gazebo della Lega a Roma vengono raccolte firme per i referendum sulla giustizia

Referendum giustizia. I nostri cinque sì, nonostante tutto

10 Giugno 2022
Toga da magistrato

La cappa che soffoca la Repubblica

18 Maggio 2022
Il ministro della Giustizia, Marta Cartabia

La riforma della giustizia? «Acqua fresca»

15 Aprile 2022
Manifestazione del Popolo viola

La nemesi di Mani pulite

8 Aprile 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Video

Artsakh, il conflitto invisibile. «Anche fare una zuppa è impossibile»

Redazione
1 Febbraio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Lombardia, sede palazzo della Regione a Milano

Voto in Lombardia. Ci sono le opinioni e poi c’è un fatto

Emanuele Boffi
9 Febbraio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Dopo Grillo e Fedez, ecco Benigni. Con una risata si autoseppelliranno
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    L’importanza di una presenza cristiana in tutti gli ambiti della società
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Roberto Perrone mancherà a Fred Perri e a tutti noi
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli insostenibili argomenti di Nathalie Tocci sulla guerra in Ucraina
    Rodolfo Casadei
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    Come ho scoperto che Dio fa ardentemente il tifo per me
    Pippo Corigliano

Foto

8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023
Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023
Foto

Crisi del sistema politico. Il presidenzialismo è la soluzione?

19 Gennaio 2023
Politicall
Foto

La geopolitica tra identità e relazioni internazionali – Incontro a Torino

16 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
    • Agosto 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist