Oltralpe si commenta Ratisbona.
O meglio, l’infallibilità del Papa
francia A proposito della lezione di Benedetto XVI a Ratisbona, Yves Thréard, in un editoriale sul Figaro, parla di un discorso del Papa «di alto livello intellettuale, molto lontano dagli anatemi che molti vogliono attribuirgli» e critica chi, con «un silenzio imbarazzato», intende «lasciare il Papa indicare, da solo, i pericoli del fanatismo, e dell’islamismo in particolare». Il centrista François Bayrou, presidente del partito centrista, l’Udf, e alleato in Europa di Prodi e Rutelli, sostiene pilatescamente che «la religione è della nitroglicerina», che «esplode quando la si agita» e quindi che «è un dovere per noi farci attenzione». Meno “trasversale” l’ex primo ministro socialista, Lionel Jospin: «è paradossale che una parte di quelli che chiedono delle scuse siano gli stessi che, tra le altre cose, minacciano e trovano legittimo utilizzare l’islam in nome della violenza. Anche se bisogna evitare di urtare i musulmani non c’è ragione di scusarsi di fronte a quella gente». Un Jean-Michel Thénard, solitamente più ispirato, scrive su Libération: «Non c’è niente di peggio per un Papa infallibile che commettere uno sbaglio». Parlare di quello che non si conosce, per esempio di cos’è l’infallibilità papale, non è forse peggio?
Gianluca Arrigoni
Prodi parla con Ahmadinejad,
il regime iraniano arresta 60 donne
iran Sessanta donne sono state caricate e arrestate dalle forze di sicurezza iraniane durante una manifestazione di protesta con centinaia di partecipanti a Teheran contro la condanna a morte della 22enne Kobra Rahmanpour. La giovane è stata giudicata colpevole dell’omicidio della suocera. Kobra, vittima di maltrattamenti familiari e abusi sessuali per i quali il marito (40 anni più vecchio di lei) è stato imprigionato, afferma di aver agito per legittima difesa. Il moto di protesta ha avuto luogo giovedì scorso, mentre il presidente Ahmadinejad incontrava Romano Prodi.
Impossibile licenziare a Tunisi, facilissimo in Giappone
tunisia Con un indice pari al valore massimo di 100, è la Tunisia il paese del mondo in cui è più difficile licenziare un lavoratore dipendente. Lo stabilisce Doing Business 2006, rapporto commissionato dalla Banca Mondiale sui problemi dell’impresa nel mondo. Subito dopo nella classifica vengono India e Nepal, entrambe con un valore di 90. I paesi dove, al contrario, è più facile licenziare sono molti. L’indice è pari a 0 (nessunissimo ostacolo ai licenziamenti) in Arabia Saudita, Bhutan, Bolivia, Costa Rica, Figi, Giappone, Hong Kong, Islanda, Kuwait, Maldive, Oman, Samoa, Singapore, Thailandia, Tonga, Uruguay e Venezuela.