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Mentre i jihadisti marciano su Hama, dopo la conquista di Aleppo, molti in Occidente tornano a fregarsi le mani all'idea che il regime alawita di Bashar al-Assad possa cadere e che Iran e Russia perdano uno dei loro alleati più preziosi.
Ma chi oggi gioisce nel vedere indebolito uno dei tasselli più importanti dell'Asse della resistenza iraniano dovrebbe fare attenzione: il detto "il nemico del mio nemico è mio amico" non è mai stato applicabile alla Siria. E i soldati che con l'appoggio militare e finanziario della Turchia "liberano" una città dopo l'altra non sono romantici Braveheart, bensì spietati tagliagole che vogliono trasformare la Siria in un novello Afghanistan.
I soldati di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) ora fanno i moderati e molti grandi media internazionali, accecati dalla geopolitica, ricordano in tutti gli articoli che i miliziani si sono separati da Al-Qaeda nel 2016 e non perseguono più ideali estremisti. Anzi. Ma l'illusione della ribellione moderata in Siria ...
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