Non ci sono solo i Piigs e la Grecia. I problemi della Francia di Hollande spaventano l’Europa
Irlanda, Portogallo, Grecia, Spagna e Italia. Sono questi gli Stati che vengono citati quando si parla di crisi economica nel Vecchio Continente. Della Francia si discute poco, eppure anche la nazione guidata dal socialista Francois Hollande meriterebbe qualche titolone sulle prime pagine di giornali.
EFFETTI DI CONTAGIO. La Commissione europea ha ieri approvato in via provvisoria la garanzia dello Stato francese nei confronti di Credit Immobilier, realtà specializzata nei prestiti immobiliari, per un ammontare di 18 miliardi di euro. I nostri casi (Mps), al confronto fanno sorridere. Ad alimentare ulteriormente le preoccupazioni è stata la motivazione che ha accompagnato la scelta della Commissione europea: «Per evitare effetti di contagio nel sistema bancario francese». In altre parole, anche Credit Immobilier potrà essere trasformata in azienda di Stato per essere salvata e non creare un buco difficile da gestire nei mercati finanziari. Il salvataggio delle aziende creditizie nei confronti dello Stato è una posizione che va decisamente contro alle affermazioni di Hollande in campagna elettorale dove arringava le folle escludendo manovre salva-banche.
NON SOLO BANCHE. Purtroppo non è solo bancario il problema, ma riguarda l’economia in generale che soffre sia sul lato manifatturiero sia nei servizi. I dati diffusi ieri dell’indice Pmi su Eurolandia mostrano le fatiche transalpine nell’attuare la ripresa. Da Bruxelles hanno stimato una decrescita del Pil dello 0,1 per cento da sommarsi alle previsioni peggiorative per il deficit che non rispetterà l’obiettivo di riduzione del 3 per cento sia per quest’anno (stimato al 3,7 per cento) sia per il prossimo (al 3,9 per cento).
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