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Nigeria. «Più di 800 morti in poco tempo. Siamo diventati così sadici?»

Massacri di cristiani, ma il responsabile non è Boko Haram ma i pastori musulmani Fulani. Le parole L'arcivescovo di Jos, Ignatius Kaigama

Leone Grotti
13/01/2017 - 1:00
Esteri
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nigeria-fulani

«Come se non bastasse Boko Haram». Il presidente della Conferenza episcopale nigeriana, Ignatius Kaigama, ha rivolto un appello al capo dello Stato, Muhammadu Buhari, perché fermi la «crescente cultura di brutalità e barbarie che sta prendendo piede in Nigeria e che non ha eguali nella sua storia recente».

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808 VITTIME. L’arcivescovo di Jos ha parlato dopo l’ennesimo attacco da parte di pastori Fulani a danno di agricoltori dello Stato meridionale di Kaduna. Solo da settembre ad oggi, secondo un rapporto della diocesi di Kafanchan, sono stati incendiati 53 villaggi, uccise 808 persone, ferite altre 57, distrutte 1.422 case e bruciate 16 chiese. I danni hanno raggiunto la cifra record di 17,5 milioni di dollari.
«Siamo diventati così sadici», ha dichiarato monsignor Kaigama, «che non ci accorgiamo neanche più di quanto una simile brutalità crei una cultura di impunità, caos, anarchia e rovina? Come se non bastassero le inutili stragi di Boko Haram».

CHI SONO I FULANI. I Fulani, storicamente musulmani, sono principalmente pastori nomadi e dal nord si spostano verso il florido sud del paese per pascolare le loro mandrie. Qui si scontrano spesso negli Stati centrali della Nigeria con gli agricoltori locali, principalmente cristiani, che non vogliono farsi invadere le terre dalle mandrie altrui. I Fulani affermano di non sapere dove andare a pascolare e si lamentano con il governo di essere costretti ad attaccare e massacrare gli agricoltori per rubare le loro terre perché i politici non gli procurano delle riserve.

CRISTIANI PERSEGUITATI. I cristiani, dal canto loro, accusano il governo di non difenderli durante i raid dei musulmani, anzi, spesso affermano che l’esercito appoggia e attacca insieme ai Fulani. Per gli agricoltori, uccidere il bestiame dei Fulani è questione di vita o di morte per proteggere i propri terreni. Da quando la Nigeria è diventata indipendente nel 1960, decine di migliaia di persone sono morte in questo scontro per la terra. Secondo un rapporto di Human Rights Watch, solo da aprile 2010 a novembre 2013 e nel solo Stato di Plateau i Fulani hanno ucciso oltre 500 cristiani, radendo al suolo interi villaggi.

«FERMARE LA CARNEFICINA». Il modo in cui comuni civili vengono uccisi, ha precisato il vescovo, «è equiparabile a una dichiarazione di guerra contro nigeriani innocenti e senza difese. Com’è possibile che foto di esseri umani uccisi, decapitati o sfigurati vengano con tanta disinvoltura condivise sui social media?». Dal punto di vista educativo, i giovani hanno «sempre più l’impressione che la vita valga poco. Fino a quando dovremo vedere, soprattutto nella parte meridionale di Kaduna, omicidi per motivi irrazionali prima che venga fatto uno sforzo comune per fermare per sempre questa carneficina?».

@LeoneGrotti

Tags: Boko HaramCristianifulaniignatius kaigamakadunaMusulmaniNigeria
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