
Nigeria. Boko Haram uccide altre 56 persone (sono 20 mila negli ultimi sei anni)

Articolo tratto dall’Osservatore romano – Ancora morte e terrore tra la popolazione nigeriana dove i miliziani fondamentalisti di Boko Haram hanno ucciso 56 abitanti di un villaggio in un’area remota dello Stato di Borno, nel nord-est del Paese. Lo ha confermato oggi il governatore dello Stato, Kashim Shettima, affermando che gli estremisti stanno cercando di estendere la loro campagna violenta.
Alcuni abitanti del villaggio di Baanu hanno riferito di essere stati attaccati dai militanti di Boko Haram venerdì notte e di aver cercato rifugio nei boschi. Quando sono tornati al villaggio, il mattino successivo, hanno trovato i morti ammassati nelle strade. È solo l’ultimo, in termini cronologici, degli attacchi avvenuti nello Stato del Borno. Gli estremisti assaltano i villaggi, bruciano le case e costringono la popolazione a fuggire. Di solito la notizia dei massacri è diffusa in ritardo in quanto i terroristi distruggono le antenne per le telecomunicazioni intorno ai villaggi. Negli ultimi sei anni Boko Haram ha ucciso circa 20.000 persone. E, intanto, il 27 agosto sono trascorsi 500 giorni da quando un gruppo di ragazze è stato rapito da una scuola a Chibok, nell’azione più eclatante di Boko Haram.
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Negli ultimi giorni si sono contati quasi 58.000 profughi in fuga dalla Nigeria, riversatisi nei campi del Camerun, del Ciad, del Togo e del Niger. Lo ha reso noto l’Agenzia nazionale delle emergenze spiegando che circa 40.000 rifugiati hanno trovato accoglienza in Camerun nei centri di Minawayo, Mora, Fotocol, Limani, Amchide, Douala, Kentzou e Garoua Bouali. Altri 15.000 sono arrivati nel Niger e hanno trovato accoglienza nei campi di Diffa, Bosso, Maine e Kablewa. Oltre 2.300 nigeriani sono invece fuggiti in Ciad nel rifugio di Ngouboua.
Nel frattempo, uomini armati hanno rapito una giornalista a Port Harcourt, nel sud della Nigeria. Lo ha riferito oggi la polizia locale. Donu Kogbara, nota editorialista del quotidiano «Vanguard», è stata sequestrata ieri all’esterno della sua abitazione. «Stiamo facendo il possibile per trovarla viva, abbiamo la nostra strategia, ma non posso diffondere dettagli», ha sottolineato il portavoce della polizia, Ahmad Muhammad. Non sono chiari i motivi del sequestro, anche se nella zona sono comuni i rapimenti per fini economici che si concludono con il pagamento del riscatto.
Foto Ap/Ansa
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In Nigeria si estraggono ogni giorno 2,33milioni di barili di greggio, se ne esporta per un valore di 47 miliardi di $ l’anno. Il petrolio garantisce il 98% dell’export del paese, l’83% delle entrate nel bilancio dello Stato, copre il 40% del PIL. Si tratta di un petrolio pregiato, povero di zolfo.
La maggior parte dell’estrazione si concentra nell’area del Delta del Niger. Appena uscita dal controllo coloniale della Gran Bretagna, che ne aveva disegnato i confini con il solito assemblaggio casuale di etnie e tribù, in Nigeria si è posto il problema dell’appropriazione e dello sfruttamento di questa risorsa. Nel 1971 il governo federale nazionalizzò il petrolio e la nuova società di Stato (Nigerian National Oil Corporation) entrò nell’Opec. Al governo si sono susseguite una serie di dittature militari, che hanno avuto come elemento comune di rappresentare oligarchie a base etnico-tribale la cui principale attività è di appropriarsi della rendita petrolifera, attraverso le concessioni alle società straniere. Lo sfruttamento del petrolio nigeriano è infatti totalmente affidato a joint venture fra multinazionali estere e il governo nigeriano, che controlla il 55% della NNOC. Fra le multinazionali presenti oggi in Nigeria ricordiamo Shell, TotalFinaElf, Agip, British Petroleum, Texaco-Chevron, Exxon-Mobil. La sempre maggiore concentrazione della ricchezza in poche mani e la crescente inefficienza e corruzione hanno inevitabilmente prodotto sia la ribellione delle etnie escluse dalla ripartizione della rendita, sia il crescere delle contraddizioni sociali.
Per questo era scoppiata nel ’66 la rivolta secessionista del Biafra, dove una tribù del sud, gli Igbo, hanno tentato di separarsi dal resto del paese; come al solito il conflitto ha assunto coloriture “religiose”: gli Igbo cristiani contro gli Haussa del nord e gli Yoruba dell’est, mussulmani. Durante questa guerra civile che durò fino al 1970 e provocò da 1 ai 3 milioni di morti, tutti i gruppi petroliferi internazionali, ENI incluso, hanno fomentato la guerra, fornendo armi e mezzi alle due parti in lotta in cambio di concessioni petrolifere (la GB più sbilanciata a favore del governo nigeriano e la Francia più pro-Igbo). Nessuna corporation si è mai formalizzata per il carattere dittatoriale e per i metodi repressivi del governo nigeriano, né si è preoccupata per le conseguenze della propria attività a carico della popolazione. Si può al contrario parlare di una vera e propria collusione con i militari al potere e con la brutale Mobile Police Force (MPF), una forza paramilitare che gode della complicità della polizia nigeriana, agisce in completa autonomia, è sovvenzionata dalle compagnie occidentali, ha represso e reprime tuttora le proteste con massacri, saccheggi e distruzione di interi villaggi.
I dati sulla produzione petrolifera non aggiungono nulla ma quello che si sapeva, l’importnaza del petrolio per la Nigeria e poer chi commercia con la Nigeria: e la corruzioine endemica delle classi dirigenti africane. veso cui vanno tutte le simpatie fei terzomondisti e che sono gli ‘interlocutori’ di chiunque sia interesato al petrolio migeriano, occidentali e no.
Fatto questo, cioè, nulla di più di quello che si sapeva, il paranoico filo-islamico sorvola sulla realtà dei fatti che non può mistificare:
gli Ibo o Igbo del Sud, cristiani, massacrati da chi? I musulmani.
Perché? Per il petrolio, quasi tutto nel Sud della NIgeria.
Che c’entravano gli occidentali? Né a loro interessava chi era al potere, né alle ‘parti in lotta’ chi voleva comprare il petrolio da vendergli in esclusiva.
Gli occidentali fornivano armi alle ‘parti’ in lotta? Sì, ma c’erano, non certo in posizione secondaria, anche i cecoslovacchi, i tedeschi dell’Est, i Cinesi, perfino, già allora.
Le mistificazioni filo-islamcihe stanno a zero.
NO ALL’ISLAM!
Con tanti
@BingoBongo
Grazie all’appoggio clandestino dei Paesi occidentali, ai mercanti di armi e ai banchieri che guadagnano con la morte e la distruzione, la guerra al terrorismo funziona bene. L’Occidente propizia interventi militari senza fine fingendo di ignorare le vere cause del terrorismo e la ragione per cui si espande, nascondendo il suo ruolo e pertanto mettendo in rilievo qual è il suo vero obiettivo in Africa: alimentare il terrorismo per destabilizzare e distruggere i Paesi, giustificando così l’invasione militare che permette di conquistare le terre più ricche del continente africano simulando di salvare il mondo dal terrore.
@Lumumba
Anche Mostafa El Ayoubi sulla rivista dei comboniani Nigrizia sollevava la questione su a chi fa comodo Boko Haram.
Con la scusa di combattere Boko haram – che qualche “malalingua”, basandosi su file wikileaks, considera una creazione della Cia come al-Qaida – gli Usa lavorano per l’insediamento permanente di Africom e l’incremento delle proprie basi militari in Africa. E la Nigeria, la più grande potenza demografica ed economica dell’Africa, non è compatibile con i progetti di Washington. Quindi deve essere destabilizzata e divisa!
Il paranoico e falsario inscena un duetto con se stesso utlizzando due nickname: tutto quello che scrive così sentimetalmente a se stesso non può che conseguire questa linea di follia.
Ancora, il refrain del petrolio: e
– i pozzi di petrolio sono nel Sud della Nigeria, non nel Nord, islamico e vicino alle centrali jihadiste e non da oggi, fin dagli anni del colonnello Ojiukwu e dell’insurrezione degli Ibo cristiani del Sud contro un Nord islamico interessato allo sfruttamento delle ricchezze del Sud: il nazionalismo come eredità coloniale, in casi come questo, sta bene, benissimo, a islamici e filo-islamici nemici dell’Occidente che vorrebbero farsi passare per vendicatori dei popoli sottomessi – ISLAM, cioè, SOTTOMISSIONE, è la ragione sociale di questi impresari della falsificazione sistematica -: tutta gente che noi accogliamo e cui riserviamo il culto dell’immigrato, santificazione ‘laica’ i cui effetti demografici, politici, civili scontiamo e sconteremo ancor più in futuro: e questi paranoici dai nickname variabili ma dalle ossessioni stabili ci dicono con chiarezza con quale animo arrivano qui e si riempiono il gozzo di dialogo:
– il petolio fa gola a tutti e noi non lo paghiao meno degli altri
– guarda caso, a seminare terrore e guerre nel mondo, a distruggere le libertà, a cominciare da quella di satira, sono solo i musulmani, non gli altri gruppi religiosi: su questo, i falsari in nome e per conto dell'”Islam, religione naturale dell’umanità”, l'”Islam, religione di pace”, glissano, sorvolano, no iescoo neppure a mistificare, che è la loro specialità:
– la Nigeria aveva 11 milioni di abitanti nel 1961 (dopo l’intoduzione di vaccinazioni e igiene: ah, l’educazione occidentale! E a introdurvi la schiavitù su larga scala furono gli arabo-islamici: ah, l’educazione anti-occidentale!), primo censimento del Paese, condotto dallì’O.N.U. (prima, erano quattro gatti, le “culture” del posto sfamavao sì e no un milione di persone: ah, l’educazione originale africana!): oggi, avrebbe sui 160-180 milioni di abitanti, non lo sanno neppure loro: al disopra di ogni possibilità di sviluppo, perlomeno, immediata:
– nel 1983, la Nigeria espulse da un giorno all’altro 3 milioni di immigrati da Benin, Togo, Costa d’Avorio: lo stesso ha fatto il Sudafrica con due milioni di sfollati da Mozambico, Swaziland e altri Paesi: nessun Alfano e nessuno della casta pseudo-umanitaria in carica e a carico dell’Occidente, che proibisce a noi di fare altrettanto, si è indignato né ha fatto sentire squisite sciocchezze su deportazione e simili.
NO ALL’IMMIGRAZIONE!
NO ALL’ISLAM!
Piantatela, Lumumba è ubriaco fradicio. Un po’ di comprensione, suvvia…
REDAZIONE, DOVE SIETE ????????????????????
DAVANTI AI MORTI AMMAZZATI PERMETTETE QUESTO SCIACALLAGGIO SENZA INTERVENIRE ??????????????????????????????????????
MI DISPIACE, MA QUESTA E’ UNA COSA VERGOGNOSA.
BANNATEMI SE VOLETE, MA NON SE NE PUO’ PIU’ DI SOPPORTARE QUESTO SCIACALLAGGIO DAVANTI AI MORTI.
ORA BASTA !!!!!!
ALTRO CHE LUMUMBA E BINGO BONGO E BANGO BINGO.
QUESTO E’ SCIACALLAGGIO ALLO STATO PURO.
Agli americani basta solo una scusa per entrare in azione e stai pur tranquillo che prima del 2018 lo fanno… loro hanno i loro tempi creano il problema lo fanno incancrenire fino al punto che un paese ne chiede l’aiuto e poi risolvono il problema…a volte la minaccia se la inventano..tipo armi di distruzione di massa-iraq , golfo del tonkino- vietnam perfino seconda guerra mondiale (probabilmente le torri gemelle,le falle dell intelligence furono enormi…)la crisi economica attuale,la primavera araba ecc ecc la politica estera americana è come una grossa gallina và dove c’è da beccare…poi che i jihadisti neobarbari vadan annientati sono il primo io a dirlo questo è certo..distinti saluti
Basta che pensi al famoso “incidente del Tonchino” che diede il pretesto agli USA per attaccare il Vietnam.
L’allora ministro degli esteri, John McNamara, ha raccontato nel 2002 che nessun siluro vietnamita colpì mai la Maddox, nè altre navi americane, nelle acque del Tonchino.
Boko Haram ha sede nel nord della Nigeria, il Paese più popoloso e la maggiore economia africana. La Nigeria è il maggior produttore di petrolio del continente e dispone del 3,4% delle riserve mondiali di petrolio greggio.
Nel maggio 2014 African Renaissance News pubblicò un dettagliato reportage su Boko Haram e la possibilità che questa organizzazione fosse un’altra operazione segreta della CIA per assicurarsi il controllo della Nigeria.
Tra gli anni ‘70 e ‘80 la Nigeria aiutò molti Paesi africani “sfidando chiaramente gli interessi USA e i suoi alleati occidentali, un’opposizione che ha portato a quell’epoca a un arretramento delle iniziative occidentali in Africa.
La Nigeria esercita la sua influenza nella regione grazie alla leadership del Gruppo di Controllo della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOMOG), un esercito formato da soldati di vari Paesi africani e organizzato dalla Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO).
Le potenze occidentali, e in primo luogo gli Stati Uniti, ovviamente non sono disposti a lasciare che gli africani dispongano di un esercito multinazionale nel quale non siano loro stesse a svolgere il ruolo principale. L’ACRI, trasformato più tardi in AFRICOM, fu creato nel 2000 per contenere l’influenza della Nigeria e contrapporlo all’ECOMOG, evitando così la crescita di una forza militare africana guidata da africani.
L’obiettivo della presenza militare statunitense in Africa è ben documentato: contrastare l’influenza cinese e controllare i luoghi strategici e le risorse naturali, comprese le riserve petrolifere. Questa affermazione è stata confermata già da più di otto anni dal Dipartimento di Stato statunitense.
Questa nuova guerra in Africa contro un’altra oscura entità terrorista ricorda la fallita campagna di propaganda di Kony 2012 avvolta in ideali umanitari. Fu utilizzata come una cortina fumogena per evitare di affrontare la questione delle vittime della guerra contro il terrorismo e le sue vere cause, con l’obiettivo di giustificare un’altra invasione militare. È vero che Boko Haram causa molte vittime, però l’obiettivo dell’intervento occidentale in Africa non è quello di accorrere in aiuto di queste vittime.
Boko Haram significa “l educazione occidentale è peccato”, è nata durante le manifestazioni contro la tappa della passerella di Miss Mondo in Nigeria e si è caratterizzata fin da sugito per un accanimento contro tutto ciò che ricordi l Occidente, che siano chiese o scuole. L esatto contrario degli americani. Basta con queste menzogne, intervenga la redazione, perché auesto è sciacallaggio ed offesa al intelligenza umana!
Un’indagine sulla setta Boko Haram realizzata dalla Green White Coalition, un gruppo civico di difesa formato da volontari nigeriani di diversi gruppi etnici e di diverse convinzioni religiose, ha scoperto che la “campagna di Boko Haram è un operazione segreta organizzata dalla Central Intelligence Agency (CIA) degli USA, coordinata dall’ambasciata statunitense in Nigeria”. Gli Stati Uniti in altre occasioni hanno già utilizzato le loro ambasciate per le loro operazioni segrete. L’ambasciata di Bengasi è stata la base di un operazione segreta di traffico d’armi per i mercenari che lottano contro Bashar Al-Assad in Siria. Quanto all’ambasciata in Ucraina, un video del novembre 2013 recentemente diffuso mostra un parlamentare ucraino che spiega un’altra operazione clandestina destinata a fomentare scontri sociali con l’obiettivo di abbattere il Governo democraticamente eletto.
L’indagine della Green White Coalition su Boko Haram rivela un piano del National Intelligence Council USA in tre fasi destinato a “pakistanizzare” la Nigeria, internazionalizzare la crisi e dividere il Paese in virtù di un mandato e di una forza di occupazione ONU. Il piano “prevede” la disintegrazione della Nigeria entro il 2015.
Le dietrologie stanno a zero, come pure il tifo sfegatato per qualunque gruppo, piccola o grande potenza anti-occidentale.
Figurarsi la Cina! I cinesi sono una potenza egemonica, anzi, monopolistica in Sudan e Angola e non da oggi, da almeno trentanni: e si allargano in altri Paesi africani, sostenendo il regime eritro: bene – per loro, è così.
Ma hanno mai fatto qualcosa per difendere cristiani e non cristiani dal regime sharyatico sudanese ispirato da al Turabi? No.
Hanno mai fermato i janjiaweed arabi che massacravano cristiani e musulmani che, però, erano di pelle nera e dunque, da tenre in condizioni di di infeirorità? No, mai.
Hanno mai promosso o almeno, votato all’O.N.U. le risoluzioni che chiedevano interventi umanitari contro il regime di Karthoum? No.
Hanno mai promosso interventi in tal senso da parte dei paesi aabi o di qelli africani? Neppure!
Hanno, invece, votato assieme ai Paesi arabi per lasciare che tutto continuasse senza problemi per i regimi legittimati dal Corano: e gli affari li hanno fatti senza badare a altro che gli affari. Del resto, come tratta i cristiani il regime ateo e comunista cinese è noto a tutti a tutto quelli che non hanno il turbante o il velo islamico sugli occhi o nel cervello.
Risulta, forse, che i Paesi con cui i cinesi sono in affari o i Paesi arabi loro sponte abbiano mosso critiche o rivolto esortazioni ai cinesi riguardo la libertà di culto dei cristiani? Ci mancherebbe altro! Sarebbe come il porco che dà del cornuto al bue o al dragone. Lo stesso per quanto riguarda la trasparenza in campo economico: e la bolla dell’economia cinese è una spada di Damocle appesa la fil rouge di un regime che pratica un doppio standard in economia e finanza, il dirigismo interviene d’autorità quando il mercato si mette male e le esportazioni calano. In ogni caso, lo sfruttamento della manodopera è quello dell’epoca dei mandarini, con i lavoratori tenuti a livello schiavile.
La Cina rossa sarebbe, per questi dementi falsari filo-islamici, l’altenativa radiosa all’Occidente: chiaro? Perché la solidarietà anti-occidentale è ciò come accomuna tutti coloro che, con merci e immigrati, invandono l’Occidente per distruggerlo e sottometterlo.
Boldrini, Alfano, Sinistre, eurocrati, alte sfere ecclesiastiche subalterne al Pensiero Unico, sistema mediatico facciano finta di niente e anzi, intimidiscano i popoli europei, gli facciano il lavaggio del cervello, ripetano pure le loro giaculatorie politicamente corrette: i popoli non si fanno né intimidire né tacitare.
NO ALL’ISLAM!
Cambia spacciatore, fiancheggiatore degli assassini islamisti !!!
Neanche davanti ai morti desisti dal diffondere menzogne.
VERGOGNATI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“…tra l’indifferenza quasi totale..” E se fosse americana la giornalista rapita? Che succederebbe? Mah!.