Nigeria, altri novanta morti. Cinquanta carbonizzati in una chiesa. «Un genocidio»
Sono più di quaranta le vittime degli attentati che sabato hanno colpito alcuni villaggi attorno a Jos. Non si contano i feriti. È solo l’ultimo di una trafila di attentati di etnie nomadi musulmane che, in aperto conflitto con le autorità religiose della fascia meridionale della Nigeria, ad oggi contano più di trecento vittime, altrettanti sequestri e un una cifra incalcolabile di feriti. Tuttavia, se finora gli attentati erano stati rivendicati in gran parte dal gruppo islamico Boko Haram, quello di sabato aveva un altro mandante: i pastori di etnia fulani, una tribù nomadica che si estende dall’Atlantico fino al Mar Rosso. Ieri, altri blitz hanno causato la morte di novanta persone, e hanno convinto le autorità centrali a mobilitare una task force dell’esercito.
Tra le vittime un senatore federale, Gyang Datong, e il leader della maggioranza del parlamento locale, Gyang Fulani. Entrambi cristiani, sono stati ammazzati a sangue freddo mentre partecipavano a un funerale collettivo per le vittime degli altri attentati. Decine di fulani hanno attaccato con fucili mitragliatori raffinati e machete. «Alcuni di loro – spiega alla Reuters Mustapha Salisu, uno dei capi delle forze speciali – indossavano uniformi della polizia e giubbotti antiproiettile». Ieri, in una chiesa del villaggio di Matsai, all’estremo nord della Nigeria, sono stati trovati oltre cinquanta corpi carbonizzati.
Dure le critiche, rilasciate al Corriere della Sera, da parte di Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos: «Le autorità non fanno nulla per difendere i villaggi e la gente inerme. Non c’è protezione militare né sicurezza, nessun lavoro di intelligence». Ed esemplifica: «Il male di tutto, in Nigeria, è la corruzione. Basta pagare e si ottiene tutto, anche la garanzia di ammazzare impunemente», invece «occorre metter fine alla corruzione e garantire migliori condizioni di vita della gente».
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Anche Maurizio Lupi, vice presidente del Pdl alla Camera dei deputati, fautore, insieme a Franco Frattini, Andrea Riccardi e Walter Veltroni, di un appello per la mobilitazione, interviene in merito alle vicende africane: «Dalla Nigeria arriva la notizia dell’ennesimo attacco a villaggi cristiani e almeno novanta vittime si aggiungono al tragico bilancio di quello che, ormai a tutti gli effetti, è un genocidio. Ormai è chiaro che le istituzioni internazionali non possono perdere altro tempo prezioso. Occorre intervenire. Come Parlamento, in costante rapporto con il governo attraverso il ministro degli Esteri, siamo impegnati perché ciò avvenga. Dobbiamo fermare i massacri».
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3 commenti
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Quando ci troveremo faccia faccia con Cristo ognuno sarà responsabile dei propri atti
Al mondo occidentale filo-liberista non interessano i diritti umani. In occidente la vita stessa delle persone è considerata ormai un semplice oggetto di consumo.
Hollande, Merkel, Obama… dove sono?
Se non c’è di mezzo il petrolio o altri interessi tutti questi signori non si muovono… La violenza contro la vita dei cristiani della Nigeria resta per loro una realtà insignificante…
Eppure è proprio questa mentalità massonica filo-liberista che ha portato l’Europa e l’Occidente al tracollo economico e ha condotto molte famiglie sul lastrico.
Non è il caso che anche noi cittadini europei iniziamo a prendere coscienza che solo mettendo la dignità della persona al centro della politica si può veramente fare qualcosa per il bene comune?
E’ quindi necessario fare pulizia nei governi occidentali attraverso il voto democratico ed occorre una vasta opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso internet…
GRAZIE FABIO PER IL COMMENTO, SONO ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO CON LEI