Napolitano riparte dai saggi. Amato o Letta premier, Mauro vice
Napolitano primo comunista al Colle e primo presidente a essere rieletto. Aggiungiamo che è il capo di Stato più anziano d’Europa. A livello mondiale è battuto solo dal 92enne sir Cuthbert Sebastian, governatore di St. Kitts e Nevis, piccolo staterello nell’America centrale. In attesa del suo giuramento (domani pomeriggio alle ore 17) e del suo discorso di insediamento, si ragiona già sulla formazione del nuovo esecutivo e dei possibili nomi.
Un governo del presidente ha già il sostegno di Pdl e Lista Civica, mentre vede in difficoltà il Partito democratico, uscito devastato dai franchi tiratori che hanno abbattuto prima Franco Marini e poi Romano Prodi, i candidati alla presidenza della Repubblica indicati da Pier Luigi Bersani. Dunque, incarico a Giuliano Amato, già presidente del Consiglio e tra le persone di fiducia di Re Giorgio, con due vicepresidenti: Enrico Letta e Angelino Alfano. Nel caso invece si volesse intraprendere la strada di un governo politico ecco che avanza il nome di Letta, soluzione non osteggiata dal Pdl e preferita anche dalla Lega. In questo caso i vice sarebbero Alfano e l’ex Pdl Mario Mauro. C’è anche chi non esclude l’ingresso di Stefano Rodotà nella squadra dei ministri, come segno di apertura del Movimento 5 Stelle, mentre il Pdl spingerebbe per Gaetano Quagliariello alle Riforme e Paola Severino alla Giustizia.
Anche il partito di Monti potrebbe prenotare qualche posto. Il premier ieri ha definito «decisamente improbabile» un suo incarico all’Economia; per lui potrebbero esserci gli Esteri, poltrona che invece qualcuno vedrebbe da sempre destinata a Massimo D’Alema. Sempre da Scelta Civica potrebbe venire la richiesta di una conferma di Annamaria Cancellieri agli Interni. La Lega, che ha votato Napolitano ma ha anche detto chiaramente che non accetterebbe un governo Amato, schiera Giancarlo Giorgetti – anche lui tra i 10 saggi – come viceministro all’Economia o responsabile dell’Agricoltura, tra i ministeri da sempre più ambiti dal Carroccio.
La cosa certa è che una decisione sarà presa molto presto: Napolitano non ha infatti intenzione di perdere tempo e vuole sfruttare la forza che gli viene da una disponibilità da lui stesso concessa solo a determinate condizioni. Il programma, minimo, del nuovo esecutivo sarebbe fatto di riforme che andrebbero a coincidere con quelle proposte dai 10 saggi, opportunamente integrate.
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2 commenti
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il ministro severino è quella che ha affossato la legge per la responsabilità e punibilità dei magistrati. ministro di fiducia di re giorgio.
amato no !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!