Oggi, sull’inserto Milano del quotidiano Repubblica appare un intervento firmato da Franco Monaco. Monaco è un senatore del Partito democratico, ed è stato presidente dell’Azione Cattolica ambrosiana dal 1986 al 1992. L’articolo è intitolato “Le derive imbarazzanti del Celeste e di Cl” e inizia così: «Esagero per farmi intendere: non merita più di tanto occuparsi di Formigoni. Mi spiego: la giustizia sta facendo il suo corso, ma il giudizio morale e politico su di lui è già agli atti. La sua parabola personale e politica è esaurita. Si tratta di conoscere il come e il quando non il se. Le sue smisurate ambizioni sostenute da un ego ipertrofico paragonabile a quello del Cavaliere possono essere archiviate. Traguardando al dopo Formigoni, merita piuttosto mettere a tema tre problemi che il suo tramonto ci lascia in eredità. Il primo è il problema politico della Regione Lombardia. Urge approntare un’alternativa al sistema di potere malato e pervasivo che, nell’arco di vent’anni, ha messo radici un po’ in tutti i settori chiave della Regione (dalla sanità alla scuola, dalle opere pubbliche alla Fiera, dai sussidi alle imprese alla formazione professionale)».
Ma non è su questo aspetto che si sofferma l’analisi del senatore. A Monaco preme altro. «Il terzo e più delicato problema – scrive – ha un nome che va pronunciato senza più reticenze e che interpella la Chiesa italiana. Si tratta di Comunione e Liberazione. Sono decine i suoi uomini al centro delle inchieste giudiziarie e i cui comportamenti sono a dir poco sconcertanti anche solo sotto il profilo della morale comune. Non dico della più esigente etica cristiana e dei consigli evangelici (povertà, castità, obbedienza). A dispetto delle artificiose, rituali distinzioni, Formigoni ha goduto e gode del sostegno organico di Cl, cui attinge i suoi più stretti e fedeli collaboratori. A cominciare da quelli che occupano le cronache giudiziarie. Come non interrogarsi sul sovvertimento del sul machiavellismo per il quale il fine giustifica i mezzi? Ove, a sua volta, il fine coincide con l’incremento del potere politico ed economico? Una logica nella quale l’occupazione dei gangli vitali dell’economia, della società, delle istituzioni, fa premio sulla testimonianza e sul servizio».
Quindi è difficile «cavarsela stigmatizzando qualche comportamento di Formigoni e il suo tenore di vita. Doveroso invece interrogarsi sulle radici profonde di quelle derive imbarazzanti. Due in particolare: le basi teologiche e il modello educativo».
Sabato, intanto è stata battuta dalle agenzie la seguente notizia: «Sospendere l’edizione di quest’anno del meeting Cl diRimini è l’unica soluzione per riprendere la legalità e la trasparenza della manifestazione». A proporlo è il senatore dell’Idv Stefano Pedica, ricollegandosi alle ultime vicende che hanno riguardato il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e la sua giunta. «Chi rappresenta l’immagine del Meeting – sostiene Pedica – non dovrebbe avere lati oscuri né indagini giudiziarie in corso. Il meeting di Comunione e liberazione deve essere rappresentato da persone trasparenti e senza macchia per dare un messaggio ai giovani. E oggi Formigoni e tanti invitati – secondo l’esponente del partito dipietrista – non rappresentano più questa trasparenza morale».