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Lo scontro tra potere giudiziario e potere politico, nelle sue due varianti legislativa ed esecutiva, è ricco di elementi, fatti, cronache, vicende, tesi teoriche, parti contrapposte, articolandosi lungo la dorsale della storia italiana.
C’è un quoziente di questo scontro che è per così dire macro e coinvolge il concetto stesso del potere giudiziario, la sua ragion d’essere pratica e teorica, le sue vestizioni e le sue funzioni: nel corso degli anni, non sono mancate ricostruzioni che a questo potere hanno voluto concedere e riconoscere una valenza salvifica, taumaturgica, moralizzante, trascolorata detta funzione dall’uso alternativo del diritto, teorizzato dai post-marxisti delusi dalle inattuazioni borghesi della Costituzione, a una questione morale posta, e risolta, in punta di sentenze. Se si volesse un esempio pratico a tal proposito, siamo nel campo delle battaglie dialogiche e politiche sulle riforme della magistratura, sulla separazione delle carriere tra giudicanti e requiren...
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