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La gara a chi ce l’ha più affranto (il passato, ma pure il presente) procede a gonfie vele. Copertina di Sette di questa settimana, c’è un primo piano del cantantautore Marco Mengoni e lo strillo “A proposito della bellezza: «La dismorfia, un male di famiglia»". Stralci dalle tribolazioni di Mengoni il belloccio che si vede brutto: «È un atteggiamento figlio della mia storia psicologica... Tutta colpa del dismorfismo, un problema di famiglia», mamma e zia bellissime soffrivano, «quanto so’ brutta», e neanche lui pensava «di poter avere appeal. Pesavo quei 106 chili…».
Uno in più di quanti se ne attribuiva nel 2019, quando, sempre in copertina su Sette, ma con lo strillo «noi trentenni, felici di essere instabili e fluidi in amore», raccontava la sua infanzia e adolescenza tutta comfort zone, fame di vita, fughe da casa, gavetta, libertà.
Mengoni, il dismorfismo, la crociata contro i panni imposti
Ora a leggere Mengoni che soffre di dismorfismo («anche nel mio percorso di...
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