Meglio il parroco di Renzi. Ecco il “Bonus bebè” di duemila euro di don Stefano

Di Redazione
10 Agosto 2015
Per dare un aiuto concreto alle famiglie numerose, un sacerdote di Staggia (Si) ha deciso di stanziare una somma per «le famiglie che con coraggio accettano il dono di un figlio!»

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L’hanno già ribattezzato il “bonus prete” e si tratta del contributo di duemila euro che don Stefano Bimbi, giovane e intraprendente parroco di Staggia, piccola frazione di Poggibonsi (Si), ha deciso di elargire alle coppie che mettono al mondo il terzo figlio.

Come si legge sul sito parrocchiale, il bonus è riservato «alle coppie di cittadinanza italiana, regolarmente sposate in chiesa e residenti a Staggia, dal terzo figlio (in poi), sarà dato il giorno del battesimo un assegno da € 2.000». Un modo per «dare un aiuto concreto in questo momento di crisi alle famiglie che con coraggio accettano il dono di un figlio!». «Come sapete – si legge ancora -, la nostra parrocchia non ha risorse se non le offerte che liberamente le donano i fedeli. Il bilancio della parrocchia non è rose e fiori, ma ciononostante il Consiglio per gli Affari Economici ha deciso all’unanimità di stanziare una somma destinata appunto a dare un aiuto alle famiglie numerose (fino esaurimento fondi stanziati in bilancio)».

Dall’inizio dell’anno a oggi sono quattro i bambini nati cui è andato il contributo. Don Stefano ha spiegato che «se le possibilità economiche ce lo consentiranno, in futuro estenderemo il contributo anche alle famiglie straniere. Me lo auguro vivamente. Al momento siamo partiti dagli italiani, non possiamo fare di più».

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52 commenti

  1. Monica

    Ho letto con attenzione i diversi interventi ora l’iniziativa e mi sembra se ho capito bene che l’idea ‘nuova’ sia un sito ai soli membri della comunità parrocchiale che sono tali perché risiedono nel territorio parrocchiale sono sposati cristianamente e hanno deciso di far battezzare e quindi far entrare nella comunità i propri figli fin qui e’ chiarissimo meno chiaro e perché per essere membri della comunità parrocchiale bisogna anche essere con passaporto italiano nessuna stranezza anche ai tempi delle prime comunità si faceva distinzione tra giudei e non giudei e quindi come allora conviene forse leggere con attenzione la lettera di San Paolo ai Galati dove ci ricorda che siamo in virtù del battesimo tutti figli di Dio e di conseguenza tutti fratelli e come tale dobbiamo trattarci non c’è più’ giudeo ne greco … Non ci sono italiani e non italiani ma semplici parrocchiani

    1. Emanuele

      …e dai, sempre a mettere i puntini sulle i, sempre a cercare la macchiolina… Hanno deciso di iniziare da una parte, potevano fare meglio? Certamente, ma hanno iniziato, con tutti gli errori di chi prova a fare.

      Come ho scritto sopra, se ritieni di saper fare meglio, datti da fare: organizza una cosa simile nella tua parrocchia, raccogli i fondi, convinci il consiglio parrocchiale di destinarla con le regole per te più giuste… se fai bene, non tarderemo ad imitarti! Però, prima fai, poi critica. ..

      1. Al zibibb

        E’ vero: il ragionamento dell’acattolico di cui sopra e’ affine a quello di Giuda, come quello di Bergoglio, che scambia la poverta’ in spirito con quella materiale.

        1. Emanuele

          …beh, il paragone tra Giuda e il Santo Padre pare un po’ forzato… se non per altro, proprio in virtù del carisma petrino…

          Comunque, seFrancesco si sente di unire la povertà materiale a quella spirituale, compatibilmente con il suo ruolo, mi pare da lodare.

  2. SUSANNA ROLLI

    Signora Sara Burgazzi, ma lei si è accorta che gli italiani -in quanto tali- sono gli ultimi nell’elenco delle persone da aiutare? Ma vi siete accorti che migliaia di ditte italiane hanno dichiarato il fallimento per la crisi e le cifre da capogiro di tasse da pagare? Ma ce l’hanno con gli italiani che hanno costruito l’italia?

  3. Emanuele

    Una nota a margine…

    Avete visto che la strategia dei troll/influencer da i suoi frutti? Adesso chiunque arrivi sul blog resterà sempre il dubbio… è un multinick o un nuovo utente. Questa volta è toccato a Kim…

    Risultato: battibecchi inutili che rendono il blog ingestibile… e soprattutto poco aperto ai nuovi utenti….

    Grazie Xyzkw, grazie Shiva… eh sì, dobbiamo proprio imparare da voi gli elementi per un dialogo rispettoso.

    1. xyzwk

      Ti faccio solo presente che non servono influencer, chiunque metta il naso su questo blog per la prima volta, rimane sconvolto per i vostri commenti nel merito di notizie che ossessivamente vogliono ricondursi sempre ai soliti 4 temi a voi cari. Non ci vuole tanto basta leggere il commento sopra che con grande disprezzo per chi non condivide i vostri principi, vorrebbe che fosse addirittura lo Stato a dare una corsia preferenziale ai figli di credenti e sposati secondo il rito di Santa Madre Chiesa. Spiacenti ma lo Stato non puó fare queste discriminazioni in base a una religione. Lo Stato è laico.

      1. To.ni

        “disprezzo per chi non condivide i vostri principi”?

        Core mio, è … disprezzata
        tu vuoi gente morta, abortita o per iniezione letale. Non vuoi i figli (cannibalizzano, sono parassiti divoratori di utero) ma quelli degli altri li venderesti ad ogni debosciato… e pretendi rispetto per questi principi?

        Pensi che è solo una questione di “principi”, tu onnipresente con decine di nick diversi, dialoganti tra loro e nonostante sgamata …insisti persisti e resisti senza alcuna vergogna.

        1. To.ni

          PS: Vabbè che sei una pallonara (imbrogliona) cronica , ma” addirittura lo Stato a dare una corsia preferenziale ai figli di credenti e sposati secondo il rito di Santa Madre Chiesa. … Chi l’ha sostenuto? Lo hai dedotto? Come hai fatto? dato che non è cosi: lo vedi che calunni?

          1. Giannino Stoppani

            Filomeno xyz, il barbuto che cambia nickname ogni tre per due, oltre a dimostrare tonnellate di sprezzo del ridicolo parlando nientemeno che di “rispetto” (come una fossa biologica che si mette in testa di olezzare di spigo), ci ricorda, tante le volte ce ne fossimo scordati, che “lo Stato è laico”.
            Estiqaatsi, il grande capo indiano, dice: “Parroco di Staggia senese però essere chierico.”

      2. No, mi sbagliavo: sei un/a troll, ai livelli di Shiva101. Diecimila alias, tutti fasulli ed uno peggiore dell’altro. Non c’è altra spiegazione, dato che o leggi le mie parole con deliberata malevolenza o hai seri problemi di comprensione del testo; in ogni caso, c’è poco da star contenti.
        Anzitutto, non disprezzavo proprio nessuno, a differenza tua, solo ho ribadito una verità del credo cattolico fin troppo sottaciuta, cioè che si è fratelli nel Cristo solo tramite il Battesimo, di base siamo tutti creature di Dio e “basta”. Quindi spacciare il cattolicesimo come una sorta di grande “comunità hippy”, dove tutto va bene e nessuno può obiettare su quanto c’è di male al mondo in nome di una, fasulla dato che non procede dal Cristo, “fratellanza universale” è intrinsecamente sbagliato. Anche perché, come diceva ironicamente Giannino Stoppani, molti vivono “dimenticandosi” di Dio e della Chiesa, per poi “ricordarsene” solo quando fa comodo: non funziona così, bello/a, mi dispiace.
        Poi, non ho detto che lo Stato deve “privilegiare” (cioè aiutare) solo le famiglie cattoliche, bensì che questo parroco coraggioso fa ciò che lo Stato dovrebbe fare ma non fa, cioè aiutare le famiglie numerose (dai tre figli in su), invece che punirle in tutti i modi per il tuo contento (non negarlo, ci sono interventi passati dove sostenevi che un figlio è solo affare di chi lo mette al mondo, e non di tutta la comunità).
        Infine, il valore aggregante e comunitario del matrimonio cattolico/naturale rispetto a convivenze e “nuove famiglie” (divorziati “risposati”/gay) credo sia sotto gli occhi di tutti e non necessita di ulteriori difese, motivo più che bastevole perché lo Stato farebbe bene a tutelarlo ed a favorirlo, invece che bastonare la Chiesa di continuo (vedasi IMU imposta alle paritarie cattoliche) e punire coloro che hanno un progetto di vita più ampio del semplice “stare insieme perché mi va”.

      3. Emanuele

        “chiunque metta il naso su questo blog per la prima volta, rimane sconvolto per i vostri commenti nel merito di notizie che ossessivamente vogliono ricondursi sempre ai soliti 4 temi a voi cari.”

        …parla quella che invece a proposito di temi ed argomenti ha sempre mostrato grande varietà.

        Scusa, ma se questo blog è così sconvolgente, poco tollerante, paternalistico, arrogante, etc. , com’è che sei sempre qui a commentare?

  4. Emanuele

    @Xyzkw, @Kim

    …rispondo cumulativamente ad alcune vostre obiezioni.

    1. Si poteva usare quel denaro per sfamare i poveri

    Certo. È la cosa che sento sempre dire da quando faccio volontariato sia cattolico che laico… ma ognuno ha la sua sensibilità e cerca di risolvere quel che più lo colpisce: malati, anziani, bambini, poveri, emarginati, etc. Nessuna di queste attività impedisce ad altri di operare negli stessi od altri settori,c’è posto per tutti.

    Quindi se hai a cuore gli affamati, puoi darti da fare in prima persona organizzando una raccolta fondi o facendo volontariato In qualche mensa.

    2. Perché solo italiani sposati, cattolici, con tre figli?

    Come ha spiegato il parroco, i fondi sono quelli che sono… da qualche parte hanno deciso di cominciare… tanto se avesse accettato coppie con due figli, si sarebbe detto perché non uno; se avesse accettato i matrimoni civili, allora perché no le convivenze, etc.

    Finale, o non si sarebbe fatto nulla o sarebbero toccati pochi euro a ciascuno… e se già 2000 euro sono pochi…

    Infine, nessuno vi impedisce di elargire aiuti con altri criteri: come prima, raccolta fondi, volontariato, etc. Se poi i parrocchiani hanno stabilito dei criteri, a voi che importa? Sarebbe come se qualcuno vi criticasse perché date il 5×1000 ad Emergency piuttosto che all’UNICEF. .. saranno affari vostri?

    3. Facendo più figli si aumentano i poveri.

    Falso. Queste sono teorie maltusiane smentite nei fatti… ad inizio novecento eravamo 3 miliardi con oltre un miliardo di affamati. Oggi siamo 7 miliardi con meno di 800 milioni di affamati. Nonostante la popolazione sia più che raddoppiata i poveri sono diminuiti.

    Inoltre, senza un giusto tasso di fecondità (almeno 2.1, ma qualcuno propone 2.5) nessun sistema di welfare e pensionistico è sostenibile. Dato che la media italiana è 1.6, se qualcuno fa tre figli o più è il caso di premiare.

    Inutile evidenziare che senza welfare e pensioni , i poveri aumenteranno sensibilmente.

    4. 2000 euro una tantum non servono a nulla.

    Beh, questo può dirlo chi figli non ne ha ( vero Triestina madre di due gemelle?). I primi mesi sono i più duri: pannolini, latte in polvere, omogeneizzati, integratori, etc. Poi, una volta svezzati di solito i bilanci familiari si stabilizzano. 2000 euro, per un reddito basso, sono tutt’altro che simbolici…

    Poi nuovamente nessuno vi vieta di passare un mensile a queste famiglie. . . Ve ne saranno grate.

    Comunque a fare come voi non si sbaglia mai: non fare nulla e criticare chi fa.

    1. Probabilmente questi personaggi preferirebbero il “bonus gay”: 2000€ a qualunque coppia gay che finga di essere sposata o conviva, magari con un figlio comprato abusivamente, piuttosto che ad una famiglia normale, legittimamente sposata e pure cattolica. Tacessero almeno, invece di far polemica perché i cattolici fanno quello che dovrebbe fare lo Stato.

    2. SUSANNA ROLLI

      chapeau!

  5. SUSANNA ROLLI

    Luigi di Leo, il piano per tagliare gli scandalosi privilegi non arriverà mai! Nel suo piccolo, anche senza fondi, il prete ha fatto un passo enorme, sacrosanto, direi..Se si può, si cerchi di aiutarlo, perche -a dirla con S. Madre Teresa di Calcutta- tante gocce formano un oceano…

  6. Kim

    L’idea del parroco (Don Bimbi, nomen omen!) è buona, ma perché aiutare solo le coppie “di cittadinanza italiana, regolarmente sposate in chiesa”? E quelle di cittadinanza straniera, “regolarmente sposate” in comune o anche solo conviventi che, magari fra grandi difficoltà economiche, mettono al mondo il terzo figlio, non le vuole aiutare? Conosco associazioni di volontariato, sia cristiane che laiche, le quali aiutano persone bisognose senza alcuna riserva: italiani, stranieri, sposati in chiesa o in comune o da nessuna parte, ragazze madri… Chi vuole davvero aiutare qualcuno non sta a chiedergli da dove viene e se è “regolarmente sposato in chiesa”. Lo aiuta e basta. Questo dovrebbe valere soprattutto per chi si dice cristiano e in teoria professa la religione della fratellanza universale. Un sacerdote che aiuta gli altri, sì, ma con riserve, mi fa l’impressione di una nota stonata dentro una bella melodia. Per coerenza cristiana, questo bravo sacerdote avrebbe dovuto offrire il suo aiuto alle famiglie bisognose senza fare nessuna distinzione.

    1. Mazinga Z

      Cambiare nome serve a poco caro Iscariota.
      Vale la domanda di prima: che ti frega di come una parrocchia spende i suoi quattrini?
      A parte che alle coppie straniere sposate in comune per figliare non servono incentivi, o meglio, il salto nella graduatoria delle case popolari che un figlio in più comporta, di solito è considerato un incentivo più che sufficiente.
      In ogni caso se servono liquidi possono sempre rivolgersi al circolo culturale Mario Mieli.

      1. Kim

        Iscariota sarà lei. Io non ho cambiato nome, la Redazione ha il mio indirizzo mail e i miei dati personali. Veda di pensarci bene un’altra volta prima di accusare gli altri.

        1. Mazinga Z

          La redazione avrà anche la tua mail, ma tu hai scritto le stesse corbellerie di quello di sopra, solo in modo inutilmente più articolato, quindi voi due o siete la stessa persona o sragionate con lo stesso cervello. Scegli tu cosa ti conviene.
          P.S.: “iscariota” non è semplicemente un epiteto, ma si riferisce al fatto che tu fai le stesse obiezioni che in una situazione analoga ha fatto Giuda Iscariota, e ti ricordo che alla redazione tu hai fornito solo una mail.

          1. Kim

            Adesso mi sta seriamente rompendo le scatole. In primo luogo il tu lo dà a casa sua, non mi pare che siamo stati compagnetti all’asilo e a me la confidenza con estranei non garba. In secondo luogo, come ho già scritto, alla Redazione io ho fornito nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico sia fisso sia di cellulare. Lei non ha proprio niente da ricordarmi, mi ricordo benissimo io quello che faccio e i dati personali che fornisco a chi di dovere. Io non c’entro nulla con la persona che dice lei. E se anche io la penso come un’altra persona e lei la pensa diversamente, ciò non l’autorizza a mancare di rispetto e soprattutto ad attribuire accuse ed epiteti offensivi a nessuno. Io da iscariota non ci passo e non permetto che il primo che capita mi ci faccia passare. Ho espresso un parere in merito al tema proposto, se poi lei non è d’accordo, benissimo, per me non c’è problema: a differenza sua io so accettare punti di vista diversi dal mio. Ma non accetto in alcun modo accuse e insulti da parte di nessuno, tanto meno da parte di un emerito sconosciuto. E adesso vada pure per la sua strada, per me la questione è chiusa.

          2. Mazinga Z

            Susa se insisto col tu, ma su internet è da maleducati darsi del lei, specie quando si interviene in anonimato in queste discussioni.
            Ebbene, archiviamo pure come rispettabile la tua opinione la obiezione in stile Giuda Iscariota, facendo finta che la misera attitudine a proliferare degli italiani sia un problema per cui non valga la pena prendere iniziative per porvi rimedio, destinando invece i quattrini degli italiani medesimi a chi di attitudine a proliferare ne ha anche troppa.
            A questo punto rimane una sola domanda a cui sarebbe interessante avere risposta: per quale motivo mi vieni a raccontare che hai fornito tutti i tuoi dati sensibili (a dire il vero hai scordato iban, codice fiscale e copia conforme del tuo ultimo isee, ma lasciamo perdere), quando per commentare qui basta inserire un nick e una mail valida?

          3. Kim

            Le rispondo un’ultima volta, anche se la risposta dovrebbe conoscerla già da sé (e infatti mi sembra strana la sua domanada). Io non ho affatto “scordato Iban, codice fiscale e copia conforme del mio ultimo Isee”: semplicemente, essendomi capitato di scrivere delle mail alla Redazione, come era mio dovere ho fornito gli unici dati che qualsiasi redazione richiede a chi le scrive affinché la sua lettera non sia considerata anonima e quindi cestinata: nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico. Si tratta di una elementare norma di correttezza da parte di chiunque scriva una lettera ed è giusto che una redazione respinga le lettere anonime. Cosa c’entrano “Iban, codice fiscale e copia conforme del mio ultimo Isee”? I dati bancari e fiscali non riguardano le redazioni dei giornali, nessuna redazione seria li richiede a chi le scrive e chi scrive a una redazione non è tenuto in alcun modo a fornirli. Non capisco davvero la sua strana domanda. Io sono una persona corretta e firmo le mie lettere con gli unici dati che sono richiesti. Distinti saluti.

          4. Giannino Stoppani

            “Kim” che esige del “lei” da “Mazinga Z”…

          5. Kim

            Anche “Giannino Stoppani”, il ragazzino ingestibile protagonista del “Giornalino di Gian Burrasca”, non mi pare che in fatto di nick abbia molto da dire. Comunque, a me non importa se uno si firma con un nome preso dalla narrativa o dai cartoni animati, quello che conta è il rispetto reciproco. Non capisco quale divertimento ci si possa trovare nell’inserirsi in una discussione difficile tra due persone solo per cercare di irritare gli altri e alimentare tensioni. Comunque, a me non interessa, io lascio perdere. Ma chi si comporta in questo modo si dimostra abbastanza infantile. Per una persona così il nick “Giannino Stoppani” è perfettamente azzeccato. Dispiace soltanto che non si possa mai affrontare una conversazione serena o commentare pacificamente gli argomenti proposti.

          6. Giannino Stoppani

            Capperi sotto sale!
            Finché non è arrivato Kim “occhio di falco” nessuno qui ha mai sospettato che Giannino Stoppani non fosse il mio vero nome.
            Ti do due consigli gratis:
            1) approfondisci meglio il personaggio Gian Burrasca, il quale non è solo “un ragazzino ingestibile”, ma il protagonista di una sferzante satira che contrappone l’ingenuità irriverente dei ragazzi all’ipocrisia spocchiosa e vacua degli adulti.
            2) Stai sereno, che a iniziare le ostilità sei stato tu, che non hai trovato di meglio che sfottere un sacerdote per il cognome (Bimbi) che porta.

          7. Kim

            Io non ho dato inizio a nessuna “ostilità” perché non ce n’è alcun motivo, almeno per me. Lo svolgimento del dibattitto è visibile a tutti, chiunque è in grado di giudicare. Io avevo semplicemente postato un normalissimo commento sul tema proposto e subito ho ricevuto da un utente l’accusa di aver “cambiato nome” e l’epiteto di “iscariota” e poi si è aggiunto lei che, anziché cercare di mettere pace, ha voluto alimentare lo scontro per divertirsi, deridendo il mio legittimo desiderio di rispetto. Nel mio commento iniziale io ho soltanto affermato che secondo me il sacerdote ha avuto una buona idea, aiutare le famiglie in difficoltà e con più di due figli, ma non mi pare giusto escludere alcune categorie di persone. Un commento normale, sereno. Tutto qui. Io non credevo di offendere nessuno. Dove la vede, lei, l’offesa? La locuzione latina “nomen omen” non è un’offesa, significa semplicemente “nel nome il destino” ed è utilizzata normalmente quando una persona agisce in un modo che sembra corrispondere al nome che porta. Possibile che vi basti così poco per entrare in lite con gli altri? Se è così, siete messi male davvero, altro che dire agli altri “stia sereno”! Io, per me, ho tutta la serenità di questo mondo, non so invece quanto possa essere “sereno” chi non sa accettare le idee altrui e vede le offese dove non ce n’è neppure l’ombra. Comunque, la saluto e… Stia sereno!

          8. Mi perdoni, ma Lei sa qual è il bilancio di una parrocchia?
            Contrariamente a quanto si pensa, il bilancio di una parrocchia medio-piccola (come, suppongo, sia quella di Staggia) non è infinito o particolarmente florido: specie dal 2008 ad oggi, le parrocchie di dimensioni non proprio grandi faticano a restare a galla, nonostante l’aiuto dei fondi per il sostentamento del clero della CEI e delle donazioni dei privati. I motivi sono tanti: l’inflazione, l’aumento di bisognosi che chiedono aiuto alle casse parrocchiali, i vari interventi (ordinari e straordinari) sempre più costosi di manutenzione dei locali e strutture parrocchiali e così via, i quali si assommano alle tasse in continuo aumento. Anche nella mia parrocchia i conti non vanno proprio benissimo, e quest’anno per la prima volta non siamo riusciti a chiudere il bilancio in pari.
            Perché dico questo? Perché posto che questo parroco sicuramente non ha un bilancio illimitato (10000 euro non sono pochi, ma neanche molti, specie per queste iniziative) e che da bravo sacerdote deve pensare prima ai “prossimi” (cioè ai parrocchiani) che ai “lontani” (cioè coloro che se ne fregano della Chiesa e vengono solo per chiedere denaro, non immagina quanti se ne vedono), la sua azione è sicuramente prudente, meritevole e cristiana.
            Risponde a questi criteri anzitutto perché preferisce “privilegiare” una realtà (il matrimonio cattolico) che risponde non solo alle esigenze sociali di stabilità e di protezione dei figli ma anche a quelle sacramentai della Salvezza, preferisce ripartire i (pochi) soldi tra poche famiglie anziché tra molte (vanificando il senso dell’aiuto) e perché con questi criteri esclude gente che normalmente se ne frega della Chiesa (o proprio non è cattolica), ma che quando c’è da elargire beni o denaro è sempre pronta, con gran faccia tosta (e, talvolta, senza autentico bisogno), ad allungare la manina ed a pretendere carità. Quindi, meglio stabilire pochi e semplici criteri (genitori sposati in chiesa, quindi si suppone cattolici, residenti in parrocchia, quindi non gente che viene da altre parti spinta solo dalla sete di denaro, italiani, quindi che non godono dei vari privilegi ed aiuti che lo Stato fornisce agli immigrati, specie ai clandestini, al battesimo del figlio, ulteriore deterrente per coloro che vorrebbero i soldi della Chiesa ma a cui, della Sposa del Cristo, non frega niente o, peggio ancora, la vorrebbero vedere distrutta e devastata). A questo, poi, si aggiunge che la decisione è stata presa di comune accordo col consiglio pastorale, organo consultivo eletto dai parrocchiani e, quindi, probabilmente esprimenti la volontà di coloro che, in chiesa, ci vanno. Poi, a criticare siamo bravi tutti; magari in futuro potranno estendere quei criteri, se avranno voglia e soldi di farlo. Resta il fatto, però, che 1) la Chiesa in generale e le parrocchie in particolare non sono organismi assistenziali, delle ONLUS filantropiche, bensì sono il Corpo Mistico del Cristo, e devono concorrere non soltanto a ciò che è urgente (riempirsi la pancia, per esempio) ma anzitutto a ciò che è necessario (la salvezza dell’anima) 2) a criticare e a non fare nulla sono buoni tutti.

          9. Giannino Stoppani

            E ora che anch’io sono stato finalmente edotto del significato di “nome omen”, posso davvero star sereno.
            Un faro!

          10. Daniele

            Per l’egregio Kim.
            Immagino che ora vossignoria illustrissima forse ci spiegherà anche che l’ineluttabile destino legato al cognome di don Bimbi consiste solo e non altro nel beneficiare i terzogeniti.
            E pensare che anch’io, come altri qui, avevo capito ben altro.
            Quanto siamo maliziosi!
            Sul tema in oggetto mi limito a domandare sommessamente:
            chi è quel pastore che foraggia prima delle sue le pecore degli altri?
            Io il pane di bocca ai miei figli per nutrire i figli degli altri non glielo tolgo, e non rammento un passo del vangelo o un documento della chiesa che mi chieda, come cristiano, di fare una scemenza del genere.
            Prima che qualcuno fraintenda voglio precisare che “togliere il pane di bocca” equivale a “togliere il necessario”.
            Se il don e il consiglio parrocchiale ritengono che elargire questi fondi sia una priorità, dubito che si possa loro obiettare qualcosa di sensato senza conoscere approfonditamente la situazione.
            Si finisce solo per sprofondare nel più trito “maanchismo”.

          11. SUSANNA ROLLI

            Aiuto!!

    2. To.ni

      Credo che il parroco fa quello che può ed è molto. Si comporta non come uno sprovveduto che regala soldi al primo arrivato. Guarda al matrimonio cattolico che di base non è una buffonata soggetto ad umori e capricci.
      Poi nulla e’ perfetto , ma sicuramente rispetto a quello che c’è in giro e’ più che apprezzabile.

      1. Kim

        Gentile To.ni, benché io non sia perfettamente d’accordo con lei, rispetto il suo punto di vista e apprezzo la correttezza con cui l’ha espresso. Questa è civiltà. Si possono avere modi diversi di considerare una stessa questione, si può perfino essere in totale disaccordo, ma se c’è il rispetto reciproco, per me c’è tutto. La ringrazio e la saluto distintamente.

    3. SUSANNA ROLLI

      Forse perchè l’arguto sacerdote si è accorto che tutti stanno aiutando tanti bisognosi , ma in pochi si accorgono che i veri bisognosi stanno diventando -tra tasse e menefreghismo- proprio gli italiani; sopratutto quelli con figli da crescere. Ignorati perchè italiani. Ed anche con piccole-medie imprese soffocate dalle tasse, che se riescono a non fallire è un vero e proprio miracolo (v. “Non fallire oggi è un’impresa: Serenella ce l’ha fatta etc. etc….).
      Grazie, don, di tutto cuore, perchè ti sei accorto di cio’ di cui in tanti -troppi- non si stanno accorgendo.

    4. Giannino Stoppani

      Quando c’è da buscare diventano tutti nostri fratelli…

      1. beppe

        bravo stoppani. quando tutti pagheranno le tasse all’ENTE SUPREMO MONDIALE ( vedi Signore del mondo) allora saremo tutti uguali. per ora noi paghiamo le tasse – SALATE – a questo Stato.

      2. SUSANNA ROLLI

        Grande, Giannino!

      3. Un commento che da solo vale più di mille verbosità: grande Giannino!

    5. Si è fratelli nel Cristo solo mediante il battesimo, non in quanto generici essere umani (in quanto tali siamo tutti creature di Dio, non suoi figli). Bene ha fatto il sacerdote, il Sacramento del Matrimonio esiste per un motivo (coerente alla Salvezza dell’uomo) e non è un mero accessorio.

      1. xyzwkx

        E poi voi siete quelli che non discriminano nessuno e che sostengono che la vita di ogni essere umano ha lo stesso valore?
        Vai a raccontare ai terzi figli di genitori conviventi che sono creature di Dio ma esseri umani generici e non suoi figli e che non meritano di essere aiutati perché non sono battezzati….Ci fai proprio come dire…un figurone!!!!

        1. To.ni

          Xyzwkx

          Cara Filomena, l”aiutare i poveri fa parte degli atti di misericordia a cui è chiamato ogni cristiano. Ma che la beneficenza si esercita con innocente prudenza è atto doveroso ed altrettanto cristiano (anche per essere veramente efficace e vada ai veri bisognosi). Ma in una epoca dove una altissima percentuale di aborti nasce da condizioni di ristrettezze economica mandare un segno di aiuto è un gesto da benedire sperando anche che si mobiliti una solidarietà vera, non di Stato , verso iniziative in questa direzione . Tu non hai mai espresso una parola per dissuadere quelle donne che abortiscono per povertà… per questo non ti riconosco neanche la buona fede , ma solo fredda cattiveria.

          Venendo a noi, perché devi essere cosi ipocrita. Sai benissimo che tu non hai nessun interesse per i figli degli altri. Sai benissimo che ai tuoi “genitori conviventi” bisognosi, i figli li avresti uccisi prima di nascere . Se erano down meglio che stendiamo un velo pietoso. Sai benissimo inoltre che sei favorevole affinché i “bisognosi” vendano l’utero per i denarosi finti papà e mamma gaiosi.

          Perché ostenti un sentimento di solidarietà che non hai?

          Il parroco fa bene: con i cattolici sa benissimo (se sono cattolici veri) che hanno scelto una vita di dedizione per i figli che non li porterà mai e poi mai ad abbandonarli per i propri umori secondo una visione di vita che ti appartiene. Tu stessa hai usato l’espressione che i figli “cannibalizzano la coppia” (condiziona il tuo ammmorreeeee) ..bene , un cattolico farsi “cannibalizzare” dai figli è una cosa che accetta volentieri … sentendosi pure meglio.

          1. To.ni

            ipocrita?*

        2. Forse leggi male, o forse è soltanto ignoranza e pregiudizio, non so: non ho detto che i non battezzati non vadano aiutati o che siano dei subumani, bensì che si è fratelli per adozione divina mediante il Battesimo, dato che di suo siamo “solo” creature di Dio. A me dei “figuroni” non frega niente, frega della Salvezza: Salvezza che procede ordinariamente dai Sacramenti, Battesimo e Matrimonio per esempio.

  7. calicantus

    Al signor/signora XYZWK ricordo che anche Giuda diceva che i soldi spesi per profumare i piedi di Gesù era

    meglio spenderli per i poveri. Ma mi pare che Gesù non fosse d’accordo…

    1. xyzwk

      Il che non é propriamente rilevante…..

      1. Mazinga Z

        E invece è proprio “propriamente rilevante”.
        Che ti frega a te di come vengono spesi i soldi delle parrocchie?!

        1. xyzwk

          Be’ Vallo a spiegare a chi non ha da mangiare, che gli aiuti è preferibile darli per premiare i propositi di incentivare altre bocche da sfamareiuttosto di occulti a sfamare quelle che ci sono già ma hanno magari il solo torto di non essere credenti!
          Potresti convincerli che é Gesù a volerlo che restino a pancia vuota……

          1. To.ni

            Trovo commovente che ti preoccupi della fame del mondo (come Giuda) . Finalmente tocca ricredermi: tu vorresti sterilizzare tutti, abortire tutto, ma è solo per non avere persone a pancia vuota. Ed io che pensavo che fossi solo una egoista che pensa solo ai suoi freddi e bassi istinti . Che dolcezza che sei, che babà, che ingiustizie che subisci nel vedere letti in maniera distorta quello che è il tuo profondo amore per l’umanità.

            Poi, in effetti, che irresponsabile questo prete, cosa spera di ottenere, ma che assenza di realismo: dare un contributo ad una coppia “seriamente” sposata, che reputa buffonate le altre forme “civili” solo perché che possono durare anche 15 minuti. Che si è messo in testa nel dare fede e speranza nel futuro, di investire a favore della vita invece di trovare altri alibi e non prendere te come esempio.

            PS: Se i poveri hanno qualche speranza, se trovano oltre che da mangiare valore, calore e significato umano è grazie a Gesù (strano ed incomprensibile per una abortista in tutto) . Se invece oltre ad essere a pancia vuota, subisco i ricatti che per avere la vostra elemosina ma a condizione di piegarsi alla vostra educazione sessuale, ai vostri osceni matrimoni gaiosi e amenità e vergogne simili, è grazie a dolci, umane e civili creaturine come te,

      2. To.ni

        Meglio dei sani e redditizi aborti … Vero Morticia? Quelli il problema per te lo risolvono di sicuro e sono rilevanti.

  8. xyzwk

    Questi oboli , che peraltro non risolvono certo il problema del mantenimento di un terzo figlio, sono del tutto ideologici e strumentali. Così non si fa che incentivare il numero di nuovi poveri, mentre quei 10.000 euro finora stanziati potevano più efficacemente contribuire a dare da mangiare a chi non puó permettersi neppure un pasto caldo e magari vive per strada e soprattutto ESISTE GIÀ, non esiste solo nelle intenzioni di aumentare la platea di nuovi indigenti!

    1. To.ni

      Mi era sfuggito, in effetti, nella struttura base, il perfetto ragionamento di Giuda.

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