Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Rossetti (Fastweb): «Ho passato 100 giorni in galera da innocente perché “non potevo non aver capito”»

Parla a tempi.it l'ex direttore delle finanze dell'azienda fondata da Silvio Scaglia, assolto come tutti i vertici Fastweb. Sulla custodia cautelare, «i giudici applicano leggi che non hanno nulla a che vedere con quelle scritte»

Francesco Amicone
22/10/2013 - 5:00
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

«Il primo interrogatorio è del febbraio 2007. Ma un mese prima, erano già uscite alcune indiscrezioni sul Repubblica riguardo alle indagini su Fastweb. I pm ci chiamarono come indagati, non come testimoni. Il caso venne archiviato. Passarono tre anni e fui arrestato». Inizia così la storia di Mario Rossetti (foto a lato, tratta da www.silvioscaglia.it), ex direttore amministrativo e finanziario di Fastweb, definito in seguito dai giudici «l’uomo di Silvio Scaglia», nel processo Fastweb-Telecom-Sparkle. Come il fondatore di Fastweb, anche Rossetti è stato assolto settimana scorsa. Da innocente, però, ha dovuto passare 100 giorni in galera fra San Vittore e Rebibbia. Come la documentazione, anche le accuse della Procura di Roma, «erano le stesse dell’inchiesta archiviata nel 2007: evasione dell’Iva e frode fiscale», spiega Rossetti a tempi.it.

Cosa era cambiato fra l’inchiesta archiviata nel 2007 e l’arresto del 2009?
Nel 2009 i Ros intercettarono casualmente il faccendiere Gennaro Mokbel, e i Pm chiesero la riapertura del fascicolo del 2007. Era il 14 agosto: la procura trasmise al Gip feriale, Aldo Morgigni, la richiesta d’arresto. Avrebbero potuto inoltrarla al giudice naturale, visto che il Gip mi fece arrestare mesi dopo, nel febbraio del 2010. Le accuse non erano cambiate. Erano le stesse del 2007. Solo che in questo caso mi misero in carcere.

Perché?
Non lo so e non l’ho mai capito. Ho passato giorni a leggere l’ordinanza, senza trovare niente sulla mia presunta complicità con Mokbel. Forse i Pm pensavano che avrei confessato. Nel corso del dibattimento hanno cercato di motivare la mia colpevolezza dicendo che “non potevo non aver capito”. Che motivazione sarebbe? Di una cosa sono sicuro: i giudici non possono non sapere cosa dice il Codice di Procedura Penale riguardo alla custodia cautelare. Ci sarebbero tre motivi per giustificare un arresto preventivo, e nel mio caso non erano riscontrabili: reiterazione del reato, inquinamento probatorio, fuga. Io, nel 2010, lavoravo per un’altra azienda: in che senso avrei potuto reiterare il reato? Il reato era stato commesso prima del 2007, c’era già stata un’inchiesta: non esisteva alcun pericolo concreto e preciso che le inquinassi. Avevo una famiglia con figli piccoli, e tutti i beni sequestrati: dove sarei fuggito?

LEGGI ANCHE:

Nicola Zingaretti e Virginia Raggi

Maxi spreco Torre Parnasi. Provate a immaginare uno scandalo così in Lombardia

20 Luglio 2020

Non chiamateli più errori giudiziari. Sono le vittime del moralismo giustizialista

23 Dicembre 2019

L’hanno arrestata senza motivi?
Io non ne ho trovati. Ho fatto la fine di quei 30 mila italiani in custodia cautelare, 15 mila dei quali, in attesa di giudizio, e buona parte, come me, che saranno poi assolti al processo.

Cosa è accaduto quando è stato portato a Rebibbia?
Mi hanno sequestrato i beni, bloccato i conti correnti. È come se avessero messo in prigione anche la mia famiglia. Si immagini come avrei potuto difendermi se non mi avesse aiutato Fastweb, l’azienda per cui avevo lavorato, e che ha sempre creduto in me e nella mia innocenza. E io parlo da fortunato, rispetto alle migliaia di poveri cristi in galera. Il carcere è pieno di persone ai margini: gli avvocati non vengono neanche a difenderli, perché non hanno i soldi.

Com’è stata l’esperienza in carcere?
Chiaramente, a vivere così stretti, in convivenza, si innesca la solidarietà umana. Io ho vissuto in una cella da tre posti con altre cinque persone. Con i miei centodieci euro alla settimana, che è il massimo che si può avere in carcere, sostenevo le esigenze minime della nostra cella. Ma, a parte questo, è stato terribile. Sei costretto a rimanere a letto, il tempo è circolare e scandito dai programmi televisivi. I parenti si vedono una volta la settimana. L’ora d’aria è una presa in giro. La rieducazione per i condannati, non ne parliamo. Vivi sospeso per giorni, settimane. Non si può fare nulla, a parte giocare a carte o guardare la tv. Per sopportarlo si deve cercare di dormire. Anche le cose normali, come telefonare, sembrano missioni difficilissime. Per consegnarmi una scheda telefonica ci hanno messo due mesi e mezzo!

Quale giudizio dà alla sua vicenda? La giustizia italiana non funziona?
No, nel mio caso non ha fuzionato. Il nostro codice di Procedura Penale è molto garantista, ma i giudici ne hanno applicato un altro, materiale, che non ha nulla a che vedere con quello scritto. C’è anche il modo di agire della procura, dei Pm, che non si sono voluti arrendere agli esiti della fase dibattimentale del processo. Nel mio caso sono arrivati a chiedere una condanna a 7 anni. Eppure non sono avvocati dell’accusa. Sono giudici, tutelati come tali. Ma nonostante la mancanza di prove, non hanno mai rinunciato alla loro teoria. Questo è ciò che più mi ha colpito e ho trovato ingiusto. Quello che mi è capitato non dovrebbe accadere a nessuno.

Come cambiare la giustizia?
Per quanto mi riguarda, i giudici dovrebbero essere resi responsabili delle loro azioni. Dovrebbero avere la responsabilità civile. Non importa come venga applicata, se può servire a impedire quello che mi è capitato. La responsabilità civile ce l’hanno tutti, anche chi svolge incarichi delicati, come i medici. Poi, senz’altro, occorrono le carriere separate e la riforma dell’obbligo dell’azione penale.

Tags: fastwebmario rossettiprocesso fastwebprocura di Romasilvio scaglia
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Nicola Zingaretti e Virginia Raggi

Maxi spreco Torre Parnasi. Provate a immaginare uno scandalo così in Lombardia

20 Luglio 2020

Non chiamateli più errori giudiziari. Sono le vittime del moralismo giustizialista

23 Dicembre 2019
Avvocati lasciano l'aula Magna lasciando le Toghe sulle sedie durante l'apertura dell'Anno Giudiziario 2012 in Tribunale, Torino, 28 gennaio 2012. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Dopo Scaglia e Rossetti, ennesima assoluzione per il caso Fastweb

6 Marzo 2018
Da sin. Stefano Parisi, candidato a sindaco di Milano per il centrodestra, Gianluca Corrado, candidato per il Movimento 5 Stelle, e Giuseppe Sala, candidato per il centrodestra, in un momento del confronto organizzato da Confprofessioni Lombardia a Milano, 27 aprile 2016. ANSA/STEFANO PORTA

Un voto per la nazione

14 Maggio 2016

Intervista a Stefano Parisi, il romano che salverà Milano da Roma

14 Marzo 2016

Un “presunto colpevole” e un magistrato uniti nel dolore per la morte del giusto processo

12 Luglio 2015
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Sylvie Menard eutanasia
Salute e bioetica

Non è l’eutanasia la risposta al dolore di chi è ammalato

Redazione
8 Agosto 2022

Altri video

Lettere al direttore

I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra

Emanuele Boffi
1 Agosto 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Ai due galletti Calenda e Renzi manca solo il pollaio
    Lodovico Festa
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Che cosa spinge i soldati ucraini a dare la vita in guerra?
    Rodolfo Casadei
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Pian della Tortilla, Novella degli scacchi, Le campane di Nagasaki
    Miber
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    Il samizdat slovacco che parlò di Cl negli anni Ottanta
    Angelo Bonaguro
  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Quanti divi a sinistra alla ricerca (disperata) della fama perduta
    Lodovico Festa

Foto

Foto

Amici e lettori in Sardegna, sabato a Sassari si ricorda Luigi Amicone

11 Agosto 2022
Lenzuola bianche stese ad asciugare al sole
Foto

Il profumo del sole

1 Agosto 2022
Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist