Mantovano: «La sentenza di Cagliari è pura eugenetica mascherata da buoni sentimenti»

Di Benedetta Frigerio
16 Novembre 2012
Legge 40, altro colpo. Per Alfredo Mantovano (Pdl) «i giudici hanno il compito di applicare le leggi e non di crearne disapplicandole. Questo è abuso di potere»

La sentenza emessa ieri dal Tribunale di Cagliari ha dato a una coppia affetta da una malattia genetica la possibilità accedere alla fecondazione e di selezionare gli embrioni prima di impiantarli in utero. Il precedente da raccontare per capire questo ennesimo passo è la sentenza della Corte Europea per i diritti dell’uomo del 28 agosto scorso che fece discutere il paese e fu criticata per due motivi fondamentali: primo, dava il diritto alla coppia malata di accedere alle pratiche di fecondazione, mentre la legge italiana ammette solo quelle sterili; secondo, conteneva un grave vizio di procedura, dato che la Corte si era pronunciata nonostante i ricorrenti non si fossero prima appellati, come richiesto dalla Corte stessa, ai tribunali italiani. Per questo, il governo avrebbe dovuto ricorrere alla Grande Camera, ma non sembra che la richiesta sia partita. «Questa via era da percorrere, perché la sentenza contrasta chiaramente con l’ordinamento italiano. Come anche questo secondo pronunciamento del Tribunale di Cagliari», spiega a tempi.it Alfredo Mantovano, magistrato e parlamentare del Pdl.

Chi è contrario alla Legge 40 (Pma) dice che la sentenza del tribunale di Cagliari riguarda solo un caso singolo e quindi non abolisce il divieto contenuto nella norma. Chi la difende dice che la sentenza riguarda solo il caso singolo.
Solo un ricorso alla Corte Costituzionale, in mancanza di un ricorso del Governo e di un pronunciamento della Grande Camera, potrebbe togliere il divieto generale alla diagnosi pre impianto di tipo eugenetico. Ma queste sentenze “creative” affermano una giurisprudenza di fatto contraria alla legge, lasciando margini di movimento pericolosi.

La ricorrente ha detto: «Non voglio rischiare di avere una creatura destinata a gravi sofferenze». Il tribunale ha scritto che tutti gli ospedali dovrebbero avere attrezzature per la diagnosi pre-impianto degli embrioni prodotti tramite la fecondazione.
La diagnosi pre-natale fu inventata per curare già in utero i bambini malati, ma poi fu usata per eliminarli fisicamente. Con la diagnosi pre-impianto non solo li si produce, ma li si elimina se anche solo si presume che siano malati. Meglio uccidere che generare un bambino con dei problemi? Questa è pura eugenetica mascherata da finti buoni sentimenti.

Il tribunale si arroga una competenza non sua?
Sì, e purtroppo accade ormai spesso, anche se i giudici hanno il compito di applicare le leggi e non di crearne disapplicandole. Questo è abuso di potere: se il giudice ritiene incostituzionale una norma deve fare ricorso alla Consulta, non può scrivere un provvedimento contrario a ciò che dice la legge. Noi stiamo accettando una prassi che non è democratica. Sentenze di questo tipo non sono coerenti con il ruolo dei giudici nel nostro ordinamento.

Il giudice di Cagliari fa saltare anche i diritti del concepito salvaguardati nell’articolo 1 della norma. La legge 40, però, accettando la fecondazione, di fatto permette la perdita di molti embrioni. Non è una contraddizione?
La norma ammette la fecondazione solo per chi ha problemi di sterilità e vieta la selezione degli embrioni, tutelando i diritti del concepito. È la prima volta che nell’ordinamento si trova una tutela di questo tipo. Ma è vero, se ci muoviamo in un’ottica del rispetto reale e pieno della vita umana, l’unica legge seria sulla fecondazione artificiale è una con un unico articolo e un unico comma che vieta ogni pratica di fecondazione artificiale. Una legge che sarei pronto a firmare. Solo che ora la legge 40 c’è e pone degli argini che vanno mantenuti. Questa è la legge più presa di mira sia disapplicandola, come nel caso della sentenza di Cagliari, sia demolendola, come ha fatto con più sentenze la Corte Costituzionale.

@frigeriobenedet

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2 commenti

  1. Valentina

    Condivido pienamente la sentenza del Tribunale di Cagliari.

  2. Alberto

    Purtroppo Hitler sta tornando! Ma questa volta arriva da sinistra……e nessuno se ne accorge! In più la stanno per avere vinta le multinazionali che hanno intravisto il grande businnes della fecondazione e per questo stanno facendo crescere i consensi nella gente sfruttando le debolezze e il buonismo. Povero mondo! Meno male che si parla di progresso!

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